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ROA: i contenuti della Relazione Tecnica

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Datore di lavoro

23/07/2010

Come deve essere strutturata e che cosa deve riportare la Relazione Tecnica che il datore di lavoro deve redigere al termine della valutazione del rischio da Radiazioni Ottiche Artificiali?

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Pubblichiamo una FAQ circa i contenuti della Relazione Tecnica relativa alla valutazione del rischio da ROA, presente nel documento “Decreto Legislativo 81/2008, Titolo VIII, Capo I, II, III, IV e V sulla prevenzione e protezione dai rischi dovuti all’esposizione ad agenti fisici nei luoghi di lavoro -  Indicazioni operative” a cura del Coordinamento Tecnico delle Regioni in collaborazione con l’ISPESL.





Alla luce delle indicazioni del Capo V, Titolo VIII, DLgs.81/2008 come deve essere strutturata e che cosa deve riportare la Relazione Tecnica?
Il Documento redatto sotto la responsabilità del Datore di lavoro a conclusione della valutazione del rischio sulla base della Relazione Tecnica deve essere datato (con data certa o attestata) e contenere quanto indicato all’art. 28 comma 2 del DLgs.81/2008 (ed in particolare il piano delle azioni per la riduzione del rischio). Si fornisce di seguito uno schema di riferimento per la stesura della Relazione Tecnica redatta dal “personale qualificato”:

1-Premessa
· Obiettivo della valutazione;
· Luogo e data della valutazione;
· Caratterizzazione del luogo e delle posizioni di lavoro e individuazione degli apparati in grado di emettere radiazioni ottiche (layout);
· Definizione delle principali caratteristiche delle sorgenti di radiazione ottica e in particolare potenza, dimensioni, temperature operative (nel caso di forni di fusione metalli e vetro), spettro di emissione, categoria della sorgente (nel caso delle radiazioni non coerenti) o classe di appartenenza (nel caso dei laser) .
· Lista degli eventuali standard riferibili agli apparati/sorgenti;
· Eventuale dimostrazione di giustificazione dell’apparato.
1.1 - Nel caso non siano effettuati né misurazioni né calcoli:
· Descrizione delle condizioni di utilizzo dell’apparato: processo di lavoro, tempi di esposizione, posizione del lavoratore rispetto all’apparato durante le fasi che comportano esposizione a radiazione ottica;
· Fonti informative dei singoli dati utilizzati (dati del produttore, buone prassi, dati di letteratura).
1.2 - Nel caso siano effettuate misurazioni:
· Descrizione delle condizioni di utilizzo dell’apparato: processo di lavoro, tempi di esposizione, posizione del lavoratore rispetto all’apparato durante le fasi che comportano esposizione a radiazione ottica;
· Caratteristiche della strumentazione di misura e riferimenti dell’ultima taratura;
· Posizioni di misura;
· Condizioni della sorgente durante la misura (le misure devono essere effettuate nelle diverse modalità operative o nelle condizioni di utilizzo della macchina più sfavorevoli, se identificabili);
· Condizioni in cui sono state effettuate le misure: posizione dell’operatore, posizione degli altri lavoratori oltre l’operatore, tempo speso nelle postazioni, operazioni, manutenzione e riparazione a distanze dalle sorgenti inferiori a quelle raccomandate dalle istruzioni delle ditte fabbricanti, ecc.;
· Durata delle misure.
1.3 - Nel caso vengano effettuate valutazioni tramite calcolo:
· Software ed algoritmi usati;
· Norme tecniche, buone prassi, linee guida o altri documenti pertinenti a cui ci si è riferiti per l’effettuazione delle valutazioni e dei calcoli.
 
2-Risultati delle valutazioni e/o misure e/o calcoli
· Valori valutati (dichiarati dal fabbricante e desunti dal libretto di istruzioni del macchinario ovvero disponibili in Letteratura) e/o misurati e/o calcolati;
· Incertezze associate ai valori così disponibili.
In relazione al tipo di sorgente ed alla utilizzazione dei risultati, può essere opportuno elaborare questi ultimi in modo da poterli presentare in termini di:
· Lunghezze d’onda;
· Risultati di analisi puntuali in ambienti/condizioni particolari (nei pressi di “hot spot”, presenza schermi, previsioni di efficacia di interventi di bonifica, ecc.).
 
3-Conclusioni con indicazione delle misure di prevenzione e protezione proposte
Vanno riportati:
· i livelli di rischio identificati (si raccomanda di indicare i dati di esposizione individuale) con riferimento ai VLE previsti dall’Allegato XXXVII del DLgs.81/2008;
· le specifiche condizioni espositive ove si fosse riscontrato il superamento del VLE;
· la presenza di apprezzabili alterazioni dello stato di salute degli esposti desunta dai dati della sorveglianza sanitaria (richiedere la relazione sanitaria anonima e collettiva o riscontro al Medico Competente);
· gli interventi (strutturali e/o procedurali) che si propone siano messi in atto dall’azienda;
· le caratteristiche dei DPI che si propone siano adottati nelle differenti condizioni espositive;
· l’indicazione delle aree proposte per l’accesso limitato;
· la segnaletica che si propone sia apposta nei vari ambienti.


 

Coordinamento Tecnico delle Regioni, “Decreto Legislativo 81/2008, Titolo VIII, Capo I, II, III, IV e V sulla prevenzione e protezione dai rischi dovuti all’esposizione ad agenti fisici nei luoghi di lavoro -  Indicazioni operative”, in collaborazione con l’ISPESL, Documento n° 1-2009, Revisione 02, approvata il 11/03/2010.
 



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