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Maltempo e rischio idrogeologico

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Ambiente

27/11/2002

Il WWF lancia l'allarme: ''Italia a rischio idrogeologico, ma in finanziaria arrivano tagli su difesa suolo e protezione civile''.

Con un comunicato stampa, che riportiamo integralmente, il WWF ha sottolineato l'importanza di attuare i piani per una corretta gestione territorio ed ha denunciato, nella Finanziaria 2003, tagli nell'ambito della Difesa del Suolo e Protezione Civile.

WWF Italia, insieme a Giovani Imprenditori di Confindustria, promuove per il prossimo 13 dicembre a Piacenza il Convegno Nazionale ''Un futuro per il Po, dall'emergenza alla rinaturazione [ndr. Incremento della quantità di natura presente su un dato territorio; ''creazione di nuova natura'' in siti ormai artificializzati.] Il Convegno è aperto a tutti.

Comunicato di WWF Italia

Mezza Italia sott'acqua e l'Italia ritorna a riflettere sul rischio idrogeologico. Di fronte ai ripetuti allarmi della Protezione Civile in varie regioni il WWF ricorda come la manutenzione del territorio e la rinaturazione siano le ancore di salvezza per molte aree a rischio in prossimità delle sponde fluviali dove è necessario intervenire in maniera diffusa coinvolgendo Comuni e comunità montane.

Sono elementi contenuti ad esempio nel Piano di Assetto Idrogeologico del Po, approvato nel 2001 ma ancora in parte inapplicato.

''L'emergenza ci porta a spendere troppi soldi (4.300 miliardi del 1994 del Po, 1.500 in Valtellina dal 1987, oltre 400 richiesti dalla Regione Lombardia dopo l alluvione del 2000 ). Ad esempio, un terzo dei Comuni lombardi ha subito danni dopo l'alluvione del 2000 - ha dichiarato Andrea Agapito, responsabile Programma Acqua del WWF Italia - Bisogna passare dall'emergenza ad una gestione ordinaria del territorio. Le continue ingiurie che da anni subisce il nostro territorio dovrebbero mettere in moto stanziamenti cospicui per la difesa del suolo: purtroppo non è così.

Lo dimostra l'analisi della Legge Finanziaria 2003 dove il WWF ha scoperto come sull'altare delle Grandi Opere Strategiche vengano sacrificati comparti importanti per la sicurezza del Bel Paese: la "scure" si è, infatti, abbattuta proprio su Difesa del Suolo e Protezione Civile per complessivi 218.028.000 Euro. Vengono invece mantenuti gli stanziamenti per il 2002-2003 per complessivi 354.300.000 Euro destinati alle Opere Strategiche (vedi Collegato Infrastrutture) di cui 160.400.000 Euro solo per il 2003.

In particolare, per la Difesa del Suolo il taglio complessivo nel solo 2003, rispetto al 2002, è di 202.066.000 Euro, ovvero il 28% in meno della cifra prevista per il 2003 dalla Finanziaria 2002.

Questo è il taglio più grave nonostante vi sia una Tabella con un Fondo speciale del Ministero dell'Ambiente e del Territorio che prevede un investimento di 100 milioni di Euro nel 2003 destinati alla ''salvaguardia del territorio dal dissesto idrogeologico'', che appare però solo come previsione teorica di spesa e quindi può non essere mantenuta.

Sensibilmente ridotti anche i finanziamenti destinati alla Protezione civile (per il 2003 meno 15.962.000 Euro). A farne le spese anche le Aree protette, che rappresentano pur sempre un modello di gestione attenta del territorio: a fronte del taglio del 10% previsto dalla Finanziaria 2002 nel 2003 la "ferita" si amplia di altri 1.378.000 Euro (2,5% rispetto al 2002).

Ecco in sintesi le richieste del WWF: prima fra tutte l'applicazione del Piano di Bacino del Po. Ogni Piano regolatore sia adeguato alle norme del Piano di Bacino e che per ogni tipo di opera, nelle aree sensibili, si proceda tenendo sempre presente il rischio idrogeologico che incombe sull'area. E fondamentale la formazione dei tecnici degli enti locali affinché vengano messi in condizione di intervenire in modo ordinario sia per controllare la tenuta del territorio sia per definire interventi mirati e diffusi che garantiscano la sicurezza e la qualità dell'ambiente

Su questi temi il WWF Italia, insieme a Giovani Imprenditori di Confindustria, promuove il Convegno Nazionale ''Un futuro per il Po, dall'emergenza alla rinaturazione'' il prossimo 13 dicembre per avviare un confronto costruttivo tra i soggetti coinvolti nella gestione del territorio (ANCI, enti parco, Comuni, associazioni ambientaliste, agricoltori) e presentare proposte per avviare una diffusa azione di rinaturazione del Po. Tra i progetto significativi ci sono quelli sul Lambro tra Milano e Melegnano e il tratto mantovano del Po.

Nel Convegno verranno illustrate anche alcune esperienze esemplari realizzate in particolare nell'ambito di parchi fluviali. Il convegno, aperto a tutti, si svolgerà il 13 dicembre a Piacenza al Centro Congressi dell'Università del Sacro Cuore, via Emilia Parmense 84, dalle 9.00 alle 17.00.''


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