
Incontro con le parti sociali sulla sicurezza: i temi, le risorse e il dialogo

Brescia, 12 Mag – Le anticipazioni di nuovi decreti e risorse in materia di sicurezza, che avrebbero potuto essere presentati durante il Consiglio dei ministri del 30 aprile 2025, in concomitanza con la Festa dei Lavoratori del 1° maggio, si sono risolte, come raccontato anche dal nostro giornale, in un incontro con le parti sociali.
Incontro che aveva l’obiettivo di "fare una preventiva condivisione” – come indicato nella successiva Conferenza stampa del Consiglio dei Ministri - per ascoltare “e avvalerci di quelle che possono essere le ulteriori valutazioni e sollecitazioni che vengono dal mondo sindacale, dal mondo datoriale, dal mondo produttivo in generale”.
In realtà un incontro importante anche perché, come rilevato da Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, “per la prima volta” c’è “disponibilità a confrontarsi e a entrare nel merito” dei temi connessi alla salute e sicurezza sul lavoro.
L’incontro a Palazzo Chigi, il nuovo tavolo tra governo e sindacati, si è tenuto l’8 maggio e, presieduto dalla Presidente del Consiglio, è durato circa 4 ore.
Tanti i temi trattati, secondo le notizie che sono trapelate, alcuni già affrontati dal Consiglio dei Ministri del 30 aprile, in un clima che è apparso collaborativo, ma che non ha prodotto, ma sarebbe stato difficile il contrario, per il momento nulla di concreto. Se non la conferma, in Italia mai scontata, di voler proseguire il dialogo.
Alla riunione hanno partecipato il vicepremier Antonio Tajani insieme a vari ministri. Chiaramente il Ministro del Lavoro, ma anche delle Imprese e del Made in Italy, degli Affari europei, politiche di coesione e Pnrr e alcuni sottosegretari. All’incontro ha preso parte anche il presidente dell'Inail, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, il segretario generale di Ugl e i rappresentanti di varie altre parti sociali Usb, Cida, Cisal, Confedir, Confintesa, Confsal, Ciu e Cse.
Tra le dichiarazioni successive all’incontro citiamo quanto indicato dalla Segretaria Generale Cisl, Daniela Fumarola, che ha parlato di un impegno assunto, durante l’incontro, “di rivedere e migliorare la disciplina sui subappalti”. Ma ha sottolineato che “bisogna fare uno sforzo in più, dando affidamento alle parti sociali a cominciare dall’utilizzo del surplus Inail”. Si è accennato anche ad alcune proposte sindacali, ad esempio relative all’assunzione di ulteriori ispettori, all’estensione del modello della patente a crediti, al rafforzamento della didattica in materia di sicurezza nelle scuole.
Per carcare di comprendere qualcosa in più sui temi trattati e, specialmente, sul futuro di questo dialogo, abbiamo intervistato Marco Carlomagno, giornalista, segretario della FLP (Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche), docente e segretario generale della CSE (Confederazione Indipendente Sindacati Europei).
Questo nuovo cantiere porterà alla costruzione di una vera e propria strategia in grado di migliorare la prevenzione?
Quali sono i temi affrontati durante l’incontro?
Sono sufficienti gli investimenti previsti in materia di sicurezza?
Quali interventi sono prioritari per migliorare la sicurezza?
Quale sarà il futuro dell’incontro dell’8 maggio?
La breve intervista si sofferma sui seguenti argomenti:
- L’incontro sulla sicurezza sul lavoro: l’importanza di un metodo condiviso
- L’incontro sulla sicurezza sul lavoro: i temi trattati e le risorse disponibili
- L’incontro sulla sicurezza sul lavoro: gli interventi prioritari e i passi futuri
L’incontro sulla sicurezza sul lavoro: l’importanza di un metodo condiviso
Partiamo dalla percezione che avete avuto riguardo alla volontà di costruire un reale patto tra Governo, sindacato e imprese per affrontare il tema della salute e sicurezza sul lavoro. Questo cantiere potrà portare alla costruzione di una vera e propria strategia in grado di migliorare la prevenzione?
Marco Carlomagno: Abbiamo avuto sicuramente l’impressione che il Governo intenda finalmente affrontare le questioni della sicurezza sul lavoro in modo organico e soprattutto condiviso. Una situazione che diventa ogni giorno più grave ed inaccettabile e che quindi deve diventare una priorità dell’azione di governo. Lo dimostra la presenza della Premier Meloni, che ha presieduto e diretto la riunione, del Vice Premier Antonio Tajani, della Ministra del Lavoro Marina Calderone, del Ministro alle Imprese ed al made in Italy Adolfo Urso, del Ministro agli Affari europei, alla coesione e al PNRR Tommaso Foti, del Sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano e della Sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze Lucia Albano.
E soprattutto è emersa la volontà di aprire con le OO.SS. (Organizzazioni Sindacali, ndR) un confronto vero, ad ampio raggio, suscettibile, come dichiarato dalla presidente del Consiglio, anche di apportare modifiche alla normativa vigente, di migliorare le norme, e di individuare nuove soluzioni.
Confronto che dovrà mettere intorno allo stesso tavolo non solo il Governo e le Confederazioni sindacali, ma anche tutte le associazioni rappresentative del mondo delle imprese, dei servizi, del commercio e dell’artigianato.
Come metodo ci siamo. Ora si tratta di capire se anche nel merito si potranno trovare le soluzioni necessarie a contrastare in modo efficace la tragedia delle morti e degli infortuni su lavoro
L’incontro sulla sicurezza sul lavoro: i temi trattati e le risorse disponibili
Durante l’incontro sono stati affrontati vari temi, ad esempio, si è parlato di appalti e di formazione. Cosa è stato detto e quali altri temi sono stati trattati?
Marco Carlomagno: Vi è stata la disponibilità della Presidente del Consiglio a ragionare sulle attuali regole degli appalti, a partire dalla revisione della logica dei subappalti e del cosiddetto principio dell’aggiudicazione al minor costo, privilegiando invece le offerte caratterizzate dalla migliore offerta complessiva in termini di sostenibilità e sicurezza.
Ma si sono affrontati anche i temi per l’appunto della formazione anche a seguito del nuovo accordo Stato - Regioni, su ruolo della scuola, sull’attenzione alla prevenzione in tema di alternanza scuola lavoro.
Ma anche di rafforzamento del ruolo dei vari attori della sicurezza in azienda, e della contrattazione decentrata come strumento di emersione e condivisione delle problematiche, e di soluzione delle criticità.
Si è parlato inoltre di carenze di organico nei ruoli ispettivi degli Enti interessati alla prevenzione e alla repressione delle violazioni, di maggiore coordinamento tra le strutture, di implementazione dell’interoperabilità delle banche dati. Di patente a crediti e di detrazioni fiscali per le aziende virtuose nel campo dell’innovazione e della prevenzione dei rischi.
Un tema importante è quello degli investimenti pubblici che saranno messi a disposizione dal Governo. Secondo lei sono sufficienti quelli che sono stati previsti? Cosa si potrebbe fare per aumentare gli investimenti in sicurezza?
Marco Carlomagno: I 650 milioni aggiuntivi rispetto a quelli già oggetto dei bandi Inail (660 milioni) ricavati dalle economie di gestione dell’Ente, pur essendo apprezzabile come sforzo, sono ancora ovviamente insufficienti.
Bisogna, a nostro parere, rafforzare l’istituto che si è ritenuto di adottare, dal momento che le economie di gestione in questione superano ormai i 40 miliardi di euro e, quindi, pur consapevoli che dette risorse alla fine servono a bilanciare i conti dello Stato, riteniamo che queste economie dovrebbero essere utilizzate, seppure in quota parte, anche per essere investite nel ciclo della sicurezza.
Inoltre è emerso dall’intervento del Ministro Foti che sono disponibili ingenti risorse derivanti non solo dal PNRR non ancora utilizzate, pur in prossimità della scadenza del 2026, ma anche fondi per la coesione che potrebbero rientrare negli investimenti e nelle infrastrutture per la sicurezza.
È evidente quindi che il confronto in atto dovrà rendere disponibili queste risorse, accelerandone l’utilizzo, evitando che si perpetui l’ennesima occasione perduta.
L’incontro sulla sicurezza sul lavoro: gli interventi prioritari e i passi futuri
Quali interventi lei ritiene prioritari per migliorare la sicurezza?
Marco Carlomagno: La sicurezza sul lavoro si basa su tre pilastri fondamentali su cui il Governo deve intervenire: l’impianto normativo, il sistema dei controlli e la diffusione e incentivazione della cultura sulla sicurezza sul lavoro.
Per quanto riguarda il primo pilastro, appare imprescindibile adottare misure che rafforzino il ruolo e le prerogative del RLS e della contrattazione aziendale, strumenti fondamentali di prevenzione; allo stesso tempo però, specie per le piccole aziende e per i settori produttivi sempre più parcellizzati, abbiamo proposto l’istituzione di una piattaforma digitale unica, collegata direttamente agli enti ispettivi e di vigilanza, attraverso cui i lavoratori possano segnalare situazioni di pericolo o violazioni delle normative sulla sicurezza, tutelando adeguatamente la riservatezza, al fine di evitare ritorsioni.
Per quanto concerne la cosiddetta patente a crediti riteniamo che non sia costruita nel modo corretto. Va estesa a tutti i settori e non solo all’edilizia ed è necessario prevedere un sistema di penalizzazione che determini l’esclusione, per un determinato periodo, delle imprese che vengono sanzionate, per l’inosservanza della normativa sulla sicurezza sul lavoro, prevedendo l’impossibilità di accedere ad agevolazioni o esenzioni fiscali e contributive, alle misure di finanza agevolata, limitazioni della partecipazione ad appalti pubblici o i cui importi siano superiori ad una determinata soglia.
Così come è necessario eliminare la spirale dei subappalti, e ripensare alla logica vigente dell’offerta al ribasso per le gare pubbliche.
Infine, proponiamo di utilizzare la leva fiscale come strumento concreto di prevenzione: incentivare gli investimenti per la sicurezza con significative detrazioni fiscali per quelle imprese che investono nei settori dell’innovazione, della sicurezza e della prevenzione con iniziative che vanno al di là delle previsioni strettamente obbligatorie.
Sul secondo pilastro, è assolutamente necessario, incrementare il numero degli ispettori di tutti gli enti preposti al controllo per aumentare quantitativamente il numero dei controlli e ridurre conseguentemente il volume dell’esposizione ai rischi dei lavoratori.
Per rafforzare il terzo pilastro è necessario investire in comunicazione istituzionale e campagne di sensibilizzazione per far comprendere che la sicurezza è un valore collettivo, in modo da raggiungere tutte le figure interessate, promuovendo un clima di responsabilità diffusa, sia attraverso percorsi formativi, che attraverso elementi conoscitivi, il primo tra i quali dovrà essere la pubblicità della piattaforma digitale unica per le segnalazioni di inottemperanze in tema di sicurezza sul lavoro.
Infine, quale sarà il futuro dell’incontro dell’8 maggio? Sono stati previsti nuovi tavoli e appuntamenti? Chi guiderà questi incontri? Prevede che si riuscirà ad arrivare, partendo dalle proposte discusse, a nuove norme migliorative in materia di sicurezza?
Marco Carlomagno: Sono previsti specifici tavoli di lavoro così come proposto dalla Presidente del Consiglio per proseguire il confronto a 360 gradi con una serie di incontri ravvicinati con tutti i Ministeri interessati (Lavoro, Infrastrutture, Agricoltura, Salute, Istruzione, MEF, etc ) per mettere a punto, in un tavolo congiunto anche con le parti datoriali, le iniziative necessarie, che abbiano però il carattere dell’immediatezza, vista l’urgenza della situazione.
Le riunioni saranno presiedute dal Sottosegretario alla Presidenza Mantovano, e verranno coordinate dal nuovo Consigliere per i rapporti con le parti sociali del Presidente del Consiglio, Dott. Stefano Caldoro.
Siamo convinti che se il Governo vorrà investire adeguati fondi in una vera riforma di sistema, condivisa con le Confederazioni sindacali e le parti sociali, si potranno salvare vite e costruire un nuovo patto sociale tra istituzioni, parti sociali, imprese e lavoratori.
Articolo e intervista a cura di Tiziano Menduto

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