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Sicurezza e responsabilita' sociale di impresa
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Sicurezza sul lavoro e responsabilità sociale d'impresa sono due temi che possono rafforzarsi a vicenda ed essere letti l'uno alla luce dell'altro.
Il tema è stato approfondito nel corso del convegno "La Csr (Corporate Social Responsibility): uno strumento per diffondere la cultura della salute e sicurezza sul lavoro", organizzato dalla Fondazione per la diffusione della responsabilità sociale delle imprese (I-Csr).
All’evento, svoltosi nei giorni scorsi, sono intervenuti Vincenzo Mungari e Piero Giorgini, rispettivamente il Presidente e il Direttore generale dell’Inail; Istituto che partecipa in qualità di socio fondatore promotore alla Fondazione Centro italiano sulla Responsabilità Sociale di Impresa.
"Essere socialmente responsabili - ha commentato Mungari - significa andare oltre gli obblighi, investendo di più nel capitale umano, nell'ambiente e nei rapporti con le parti interessate. Le imprese sono sempre più consapevoli del fatto che un comportamento responsabile è la premessa di un successo commerciale durevole.
Anche se naturalmente orientate al profitto, le imprese possono però contribuire a realizzare obiettivi di carattere sociale e farsi soggetti attivi della salvaguardia dell’ambiente, integrando nel quadro della propria strategia commerciale, negli strumenti di gestione e nelle operazioni quotidiane, la responsabilità sociale come investimento potenzialmente idoneo a migliorarne l’immagine e la reputazione e, al contempo, ad accrescere la competitività.”
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Anche se la responsabilità sociale è promossa prevalentemente dalle grandi multinazionali, la Commissione Europea ha tuttavia sottolineato l’importanza che essa sia più ampiamente applicata a tutti i tipi di impresa soprattutto alle piccole e medie imprese (PMI) comprese le microimprese il cui apporto all’economia e all’occupazione è particolarmente rilevante.
In particolare le PMI dovrebbero essere aiutate a considerare la sicurezza come un beneficio, e non come un costo.
Nel suo intervento il Direttore generale dell’inail ha sottolineato come “garantire condizioni di salute e sicurezza sul lavoro più adeguate, migliorare le condizioni di benessere psico-fisico dei lavoratori, elevare gli standard lavorativi sono esempi di una modalità di essere e di agire secondo una visione olistica della sicurezza, che ne riconduce impegni e prassi nell’alveo di una modalità etica di agire, con il fine ultimo di rendere più progredito, più sensibile, migliore il mondo nel quale ci troviamo.”
"Il fenomeno della responsabilità sociale - ha affermato Giorgini - può essere interpretato come il tentativo di rispondere ai forti cambiamenti strutturali del contesto sociale ed economico, ma anche come una leva strategica per contrastare fenomeni di deriva del mercato e per aumentare la consapevolezza che gli aspetti etici sono una parte essenziale nel processo produttivo".
Giorgini ha poi ricordato l'impegno concreto dell'INAIL sul fronte della responsabilità sociale d'impresa, citando "l'accesso alla riduzione del premio assicurativo per quelle aziende che, superando l'approccio culturale di mero rispetto delle norme cogenti, adottino modalità e comportamenti socialmente responsabili attraverso interventi per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro".
Il direttore dell'INAIL ha però precisato che gli interventi che ogni impresa può scegliere volontariamente di effettuare, devono essere attuati in aggiunta a quelli previsti dalla normativa in materia.
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