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Linee interpretative dell’Accordo sulla formazione dei RSPP: l’opinione dei lettori

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Cari lettori,

      continuano ad arrivare risposte in redazione rispetto alla richiesta di opinioni sulla approvazione delle linee interpretative dell’Accordo sulla formazione degli RSPP, linee guida che sono state oggetto di una approfondita analisi sulla validità giuridica da parte dell’avvocato Dubini nel numero 1574 di PuntoSicuro.

Pubblichiamo su questo numero la settima serie delle vostre opinioni.

Continuate a scriverci!

Luigi Matteo Meroni
Direttore di PuntoSicuro

 

 

1-  E' assurdo impedire per legge la libertà di formazione.
 
2- E' alienante la serie di esoneri controesoneri vincoli e moduli in base ai codici ATECO.
 
3 - Grande dubbio legittimo Ritengo che nell'articolo 8 bis comma 6 D.lgs 626/1994 l'esonero di chi ha i requisiti di formazione di laurea o equipollente (Vedi Tecnici della Prevenzione) siano esonerati dalla frequenza dei corsi.
 
Cordiali saluti

A. Urdich

 

 

COM'E' POSSIBILE VIETARE LA FAD PER CONSEGUIRE L'ATTESTATO DA RSPP, SE POI E' PERMESSA LA FAD CON LE UNIVERSITA' TELEMATICHE, MAGARI PER DIVENTARE TECNICO DELLA PREVENZIONE (CHE NON HA BISOGNO DEL CORSO PREVISTO DAL 195/03)?

 

V. DI MARZIO

 

 

Ci sono università in Italia che riconoscono l'esperienza lavorativa come "credito formativo" per cui ci si può laureare sostenendo meno esami di quelli previsti dal piano di studi ordinario (questo, se non sbaglio deve essere consentito da una legge dello stato).

 

Dall'altra parte c'è un'altra legge dello stato che ti dice che la tua esperienza lavorativa non ti basta per CONTINUARE a fare il lavoro che stai facendo (magari da una decina di anni o più), fregandosene altamente di tutto l'aggiornamento che un professionista comunque fa per potere continuare a vendere ad un cliente (evidentemente COG..ONE!) un servizio valido.

Forse quelli che dovrebbero CAMBIARE LAVORO non sono gli RSPP

 

Ing A. Grandi RSPP dal 1996



 

Comunque per l'aggiornamento in tutti 9 i macrosettori, la FAD è permessa e viene svolta in Italia.
 
geom. M. Zucchiatti

 

 

 

FORMAZIONE RSPP, SEI D'ACCORDO?

Ovviamente no, non può che essere la risposta!!
A questo punto mi par di capire che la "ratio"dei legislatori sia quella di eliminare o quanto meno ridimensionare i consulenti esterni quali Rspp e far sì che invece questi siano di nomina interna.
Ciò porterà  sicuramente all'implementazione di un numero di corsi e di relativi aggiornamenti quinquennali a tutto vantaggio degli enti formatori accreditati!!

 

Ma si rendono conto i suddetti legislatori che nell'Italia delle PMI questo sarà  un ulteriore onere a carico delle imprese, anche perché queste non potranno fare a meno di appoggiarsi comunque a un servizio esterno di consulenza per assolvere a tutti gli adempimenti di legge?!

 

Senza considerare che spesso comunque nelle PMI non vi è un diplomato di esperienza da nominare e formare e che questi, magari, sul più bello che ha capito e implementato bene il suo ruolo se ne va via!!
Complimenti a voi di Punto sicuro per questa iniziativa.
cordiali saluti


dr. E. Fabbio
consulente per la sicurezza da 1995

 

 

Egregi Signori,
mi aggiungo alla folta schiera di RSPP in…cavolati neri!

 

Penso sia ora che siano privatizzate non le strutture pubbliche a servizio comune dei cittadini ma i Dirigenti di tutte quelle strutture pubbliche che devono fungere da supporto agli organi legislativi dello Stato (Camera e Senato) per l’emanazione di regole e leggi chiare ed efficaci per il progresso e l’ammodernamento del nostro paese.

 

Questi Dirigenti dovrebbero essere sostituiti da liberi professionisti che in base ad un programma predefinito, dovrebbero rispondere in merito a tempistica e risultati dei loro progetti oppure dedicarsi ad altre cose. Non tutti siamo portati a svolgere un determinato lavoro. Solo il confronto sui risultati può essere giudice imparziale di quanto proposto ed applicato.


R. Bissaro (RSPP)

 

 

Sono un socio AIFOS, mi occupo di sicurezza da oltre 20 anni, prima come dipendente e dal 1998 come libero professionista: devo dire che in questo campo ne ho viste delle belle (ragionieri che stilavano documenti di valutazione dei rischi senza nessuna esperienza e senza alzare le ....chiappe dalla sedia, commercialisti che oltre alle consulenze fiscali forniscono consulenze sulla prevenzione incendi e la mov. manuale dei carichi, ecc.), ma questi ultimi "passaggi" sulla formazione degli RSPP e ASPP (ma chi farà più l'ASPP?) sono di una follia totale! Qui si stanno "isitituzionalizzando" dei veri e propri ladrocini, non oso chiamarli in altro modo, alle spalle di chi opera in questo campo!

 

QUATTROCENTOVENTI ORE (420) corrispondenti a *52,5 GIORNI LAVORATIVI* in aula per chi volesse fare il corso RSPP moduli A, B e C per tutti i settori Ateco (con costi pazzeschi) non li farà nessuno, con il risultato che la SICUREZZA andrà a farsi benedire e gli infortuni aumenteranno.

 

Vogliamo fare gli esami? bene? si faccia come per gli esami degli addetti di Prevenzione incendi nelle attività a rischio elevato: si definiscano i contenuti, le domande per l'esame e se uno vuole fare l'esame (da privatista, chiaiamolo così...) si presenta presso un ente accreditato e se supera l'esame avrà l'attestato altrimenti niente, ma obbligare dei professionisti a stare in aula a sentire " le solite balle" è semplicemente pazzesco, non degno di un paese normale.

 

FERMIAMO QUESTA FOLLIA!!!!

 

SCRIVIAMO AL PRESIDENTE NAPOLITANO!!!

 

Ing. C. Forcella

 

RSPP dal 1997 e consulente in materia di Sicurezza sui luoghi di lavoro e prevenzione.

 

 

 

Salve forse arrivo in ritardo

ma voglio dire che condivido il vs articolo sulla formazione RSPP
Linee interpretative accordo Stato Regioni: la burocrazia ce l'ha fatta ancora!

il risultato sara' che le aziende nomineranno meno RSPP, li prenderanno esterni
e soprattutto gli ASPP verranno ridotti di numero

Non ci sono altre figure che hanno bisogno di tanta preparazione per un lavoro che STANNO svolgendo!

saluti
e. giroletti

exelente maestro es aquel que, ensenando poco,
hace nacer el deseo de aprender   
(arturo graf, puetro ayora 06)

 

 

 

 

 

 

 

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