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Un questionario di autovalutazione per il comparto metalmeccanico

Un questionario di autovalutazione per il comparto metalmeccanico
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Industria meccanica

26/01/2017

Un questionario di autovalutazione per le aziende del comparto metalmeccanico riporta diverse check list sulla sicurezza delle macchine, sul rischio chimico, sul rischio incendio, sulla saldatura, sui fluidi lubrorefrigeranti e su alcuni agenti fisici.


Vicenza, 26 Gen –  Come abbiamo più volte ricordato sono ancora molti gli infortuni che avvengono nel comparto metalmeccanico; ad esempio infortuni correlati all'utilizzo di macchine, utensili o apparecchiature.

E per migliorare la prevenzione nel comparto ci soffermiamo oggi su un questionario di autovalutazione pubblicato sullo spazio web del Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza in Ambienti di Lavoro dell’ Azienda ULSS 9 di Treviso.


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Il “Questionario di auto-valutazione per il comparto metalmeccanico”, realizzato dallo SPISAL dell' ULSS 6 di Vicenza, è una guida che permette di verificare periodicamente i requisiti di igiene e sicurezza della propria azienda. Dove la risposta alle domande poste dal questionario – che corrispondono ad alcuni degli aspetti che lo SPISAL ritiene debbano essere garantiti - risulti negativa, è indispensabile un intervento specifico.

Il documento indica che comunque ogni azienda può adottare soluzioni diverse da quelle proposte “purché siano di pari efficacia preventiva”.

 

Questi i vari capitoli di rischio affrontati nel documento:

- sicurezza delle macchine;

- agenti chimici, cancerogeni e mutageni;

- saldatura;

- verniciatura;

- fluidi lubro-refrigeranti;

- incendio e atmosfere esplosive;

- rumore;

- vibrazioni;

- sorveglianza sanitaria.

 

Riprendiamo alcune indicazioni che possono essere ricavate dalla lista di controllo sulla sicurezza macchine.

La lista si sofferma, in particolare, su presse e trance, presse piegatrici, calandre, torni, fresatrici, trapani, alesatrici, stozzatrici, centri di lavorazione, cesoie a coltelli circolari, troncatrici, seghe a nastro, molatrici, manutenzione e mezzi di sollevamento e trasporto.

 

Ad esempio riguardo alle calandre, alle stozzatrici, alle fresatrici e alle alesatrici si indica:

- le calandre devono essere “provviste di un dispositivo di sicurezza (fune di guardia o barra sensibile) interbloccato e contornante la zona pericolosa”;

- le fresatrici devono essere provviste “di ripari (fissi o mobili) contro la proiezione di materiali e contro i contatti accidentali con l'utensile” e, se dotate di cambio automatico degli utensili, la zona di cambio deve essere resa inaccessibile;

- le stozzatrici, macchina utensile ad asportazione di truciolo, devono essere “dotate di un riparo con microinterruttore che copra anteriormente e lateralmente la zona di lavoro dell'utensile, della testa portautensile nonché della slitta”;

- nell’alesatrice l'area pericolosa dell'utensile, gli elementi mobili pericolosi e la zona di comando devono essere segregate. E sono necessari schermi atti ad intercettare la proiezione di materiali.

 

Queste alcune domande per la verifica della sicurezza dei torni:

- “è presente un manicotto (cuffia) provvisto di microinterruttore, per proteggere i morsetti quando sporgono dal mandrino? 

- eventuali leve di comando sono conformate in modo da evitare azionamenti accidentali? 

- sono provvisti di schermi atti ad evitare la proiezione dei trucioli in lavorazione”?  

 

Riprendiamo poi alcune indicazioni relative alla lista di controllo saldatura.

 

Secondo quanto riportato nel documento è necessario che:

- i posti di saldatura siano tutti dotati di impianti di aspirazione localizzata con espulsione dei fumi, previo abbattimento, all'esterno dei fumi;

- il sistema di aspirazione utilizzato garantisca la cattura degli inquinanti (la velocità di cattura deve risultare di almeno 0,5 m/sec nel punto di emissione dei fumi);

- per i materiali imbrattati di olio, che possono emettere fumi dopo la saldatura, siano stati attuati interventi per evitarne la diffusione;

- se si eseguono saldature in spazi confinati (cisterne, condotte, silos, ecc.), si osservino tutte le regole di sicurezza previste (piano di lavoro, rilevatori di gas tossico/nocivi e di atmosfere esplosive, rilevatori della concentrazione di ossigeno, DPI per le vie respiratorie compreso l’autorespiratore, attrezzatura e procedure definite per l’eventuale recupero di una persona);

- l'aria estratta dall'impianto di aspirazione localizzata venga compensata con aria pulita di pari volume;

- se si utilizza un aspiratore mobile con annessa unità di depurazione (accettabile dove le condizioni tecniche lo rendono l'unica soluzione e i fumi non contengano sostanze mutagene, cancerogene o allergizzanti), sia installata anche una ventilazione generale forzata;

- per gli aspiratori mobili con annessa unità di depurazione, siano stabilite e rispettate procedure di manutenzione periodica;

- le singole postazioni di saldatura risultino schermate per la intercettazione della radiazione UV (in modo da non creare esposizioni indebite di altri lavoratori);

- siano stati forniti i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) agli addetti alla saldatura (guanti isolanti, schermo per viso e occhi, scarpe, grembiuli di cuoio o altro materiale ignifugo)”.

Inoltre “viene curata l'informazione e la formazione sulla necessità di utilizzare i DPI e sulla loro funzione? Viene costantemente verificato l’uso corretto dei DPI? I saldatori sono sottoposti ai controlli sanitari preventivi e periodici? Nelle operazioni di molatura con flessibile, se frequenti, viene utilizzato un sistema di aspirazione”?  

 

Riprendiamo in conclusione dal documento anche qualche spunto di prevenzione relativo ai fluidi lubro-refrigeranti (FLR), fluidi che devono essere “scelti in base all'esame delle Schede dei dati di Sicurezza, FLR a bassa tossicità (dearomatizzati, trattati al solvente, esenti da additivi cancerogeni, ecc.)”.

Queste alcune indicazioni che si possono trarre dalla lista di controllo:  

- le lavorazioni che sviluppano aereosol o nebbie devono essere isolate dal resto delle lavorazioni allo scopo di limitare al minimo il numero di lavoratori esposti;

- devono essere state effettuate indagini analitiche per verificare la presenza e la quantità di fluidi lubrorefrigeranti nell’aria degli ambienti di lavoro;

- in presenza di inquinamento degli ambienti di lavoro da nebbie d'olio, devono essere stati applicati sistemi di aspirazione localizzata sulle macchine utensili, con espulsione all'esterno;

- se è installata l'aspirazione forzata per la cattura delle nebbie d’olio, bisogna provvedere a compensare l'aria estratta con l'adduzione di altrettanta pulita;

- i fusti dei fluidi lubrorefrigeranti devono essere stati depositati in un sito apposito e collocati all'interno di bacini in modo tale da contenere eventuali spandimenti;

Inoltre “sono stati forniti idonei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) agli addetti alle macchine utensili che impiegano FLR (scarpe, guanti, grembiuli, occhiali)? Viene curata l'informazione e la formazione sulla necessità di utilizzare i DPI e sulla loro funzione? Viene costantemente verificato l’uso corretto dei DPI? Sono a disposizione dei dipendenti strutture e mezzi per un'igiene personale accurata e frequente? I lavoratori esposti ad oli minerali e quelli che impiegano olii lubrorefrigeranti sono sottoposti ai controlli sanitari preventivi e periodici? 

 

Segnaliamo, infine, che l'ultima pagina del questionario contiene l'elenco della documentazione da tenere in azienda, a disposizione dell'Organo di vigilanza.

 

 

Questionario di auto-valutazione per il comparto metalmeccanico”, documento a cura dello SPISAL dell'ULSS 6 di Vicenza (formato PDF, 111 kB).

 

 

 

RTM



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