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Riflettori accesi al Festival di Venezia sulla sicurezza sul lavoro

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Industria

05/09/2008

Due film-documentari presentati per raccontare l’incendio e il dramma sociale e personale alla ThyssenKrupp di Torino. Venezia sarà anche una tappa della Carovana del Lavoro che viaggerà fino a dicembre per aumentare l’attenzione sulla sicurezza.

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Il cinema, dall’invenzione dei fratelli Lumiére ad oggi, ha spesso avuto una grande virtù: riuscire a raccontare la realtà facendo emergere significati e contenuti di cui spesso noi, vivendola, non siamo consapevoli.
Quando poi i riflettori si accendono sui temi sociali più scottanti, come quello degli infortuni sul lavoro, diventa possibile diffondere e far penetrare quella cultura della prevenzione che, in molti casi, non sembra ancora permeare a sufficienza i luoghi di lavoro.
 
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Questo il motivo del nostro plauso alla scelta della 65° Mostra internazionale del cinema di Venezia di dedicare uno spazio al problema delle morti bianche e di accendere i riflettori su due diversi film che ritornano a raccontare l’incendio della ThyssenKrupp a Torino.
 
Il primo film, "ThyssenKrupp Blues" di Balla e Repetto, doveva essere un documentario che si era iniziato a girare già sette mesi prima dell’incendio e che voleva raccontare il contrasto a Torino tra una fase di rinascita industriale - con il lancio della nuova Cinquecento – e la crisi di aziende come la ThyssenKrupp e la Bertone.
Con l’incendio il documentario, venato di un tono melanconico da “blues”, è diventato via via una sorta di cronaca di una tragedia già annunciata. Una tragedia di cui i lavoratori delineavano i contorni con i racconti dei tubi aggiustati con lo scotch o dei turni massacranti delle acciaierie. Una tragedia che si avvicinava giorno dopo giorno, che veniva nominata o denunciata con poche orecchie ad ascoltare, che è infine arrivata come la conseguenza non di fatalità, ma di uno stato di abbandono e di insicurezza.
 
Il secondo film, che differentemente dal primo è in concorso, è invece la docu-fiction "La fabbrica dei tedeschi" di Mimmo Calopresti.
In questo caso il racconto del rogo della Thyssen è costruito mescolando immagini di repertorio, testimonianze dei colleghi e dei parenti delle vittime e scene di fiction con attori come Silvio Orlando e Francesca Neri. Il ritratto che ne emerge, riguardo alle vittime, è quello di un gruppo di lavoratori coraggiosi che hanno cercato di spegnere l'incendio di una macchina in una fabbrica che li aveva già licenziati. Ed è nelle parole del regista stesso, che dopo l’incendio si è sentito in dovere di raccontare e parlare di questi temi legati al lavoro, che emerge lo scandalo di realtà lavorative con troppe ore di lavoro, fino a quattordici al giorno, con salari troppo bassi e turnazioni dissennate.
 
Entrambe le pellicole saranno proiettate oggi, 5 settembre. In quest’occasione il CPTO (Comitato Paritetico territoriale operativo per la prevenzione infortuni in edilizia) e IIPLE (Istituto di Istruzione Professionale Lavoratori Edili di Bologna e provincia) distribuiranno materiale informativo su 'Edilizia sicura tv', una trasmissioni televisiva che si impegna per portare in TV il tema della sicurezza sul lavoro, e un appello per creare le condizioni di una futura trasmissione nazionale tv che affronti questi temi.
 
Ma l’attenzione del festival non si ferma qui. Di infortuni sul lavoro si parla anche nella copia restaurata del film "Yuppi Du" di Celentano. Un film del 1975 che accennava al dramma di un operaio dell’insediamento industriale di Marghera travolto da un'enorme cassa sganciatasi da una gru.
Infine Venezia e il festival diventeranno una tappa della Carovana del Lavoro, organizzata dall’associazione Articolo 21, che viaggerà fino a dicembre attraverso i luoghi simbolo delle tragedie sul lavoro: da Campello sul Clitunno a Mineo, da Porto Marghera a Torino. 
La Carovana, che si pone l’obiettivo di aumentare l’attenzione verso il problema delle morti bianche e degli infortuni sul lavoro, coinvolgerà, di volta in volta, personaggi del cinema, del teatro, della musica e del giornalismo.
 



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