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Lavoro e patologie degli arti superiori
Nella giornata di venerdi' presso la Facolta' di Medicina di Brescia, si e' svolto un convegno organizzato dal'Associazione lombarda di Medicina del Lavoro e igiene industriale, in collaborazione con l'Universita' degli studi di Brescia, l'Unita' di ricerca ergonomia della postura e del movimento e gli Spedali Civili.
L'incontro ha affrontato il tema delle patologie degli arti superiori in riferimento alle attivita' lavorative.
Ai medici del lavoro sono spesso segnalate patologie a carico degli arti superiori, delle quali tuttavia in alcuni casi e' difficile individuare la causa.
Nel nostro Paese si e' registrato negli ultimi anni un costante aumento di tali malattie; i dati Inail infatti mostrano che se nel 1996 sono stati esaminati dalla direzione generale dell'Istituto 139 casi, nel 1999 i casi sono stati 900, mentre nel primo trimestre del 2000 sono stati 387.
Quali sono i fattori che piu' incidono sullo sviluppo di queste malattie in ambito lavorativo?
La valutazione del rischio di sviluppare patologie agli arti superiori si basa essenzialmente sulla valutazione dei seguenti parametri: la frequenza dei movimenti, la forza esercitata, le posture mantenute e i tempi di recupero.
Il fattore piu' importante in tale analisi risulta essere la frequenza dei movimenti e precisamente il numero di azioni tecniche al minuto che comportano sollecitazioni delle strutture muscolo-tendinee.
La forza esercitata e' quella richiesta all'addetto nello svolgimento delle azioni tecniche, mentre per posture mantenute si intendono quelle assunte dai vari segmenti dell'arto superiore.
Non sono da trascurate tuttavia anche i tempi di recupero, cioe' i tempi nei quali vi sono pause oppure nei quali l'addetto non svolge operazioni che comportano la sollecitazione delle strutture. Questi tempi sono fondamentali per consentire la tollerabilita' dello sforzo.
L'incontro ha affrontato il tema delle patologie degli arti superiori in riferimento alle attivita' lavorative.
Ai medici del lavoro sono spesso segnalate patologie a carico degli arti superiori, delle quali tuttavia in alcuni casi e' difficile individuare la causa.
Nel nostro Paese si e' registrato negli ultimi anni un costante aumento di tali malattie; i dati Inail infatti mostrano che se nel 1996 sono stati esaminati dalla direzione generale dell'Istituto 139 casi, nel 1999 i casi sono stati 900, mentre nel primo trimestre del 2000 sono stati 387.
Quali sono i fattori che piu' incidono sullo sviluppo di queste malattie in ambito lavorativo?
La valutazione del rischio di sviluppare patologie agli arti superiori si basa essenzialmente sulla valutazione dei seguenti parametri: la frequenza dei movimenti, la forza esercitata, le posture mantenute e i tempi di recupero.
Il fattore piu' importante in tale analisi risulta essere la frequenza dei movimenti e precisamente il numero di azioni tecniche al minuto che comportano sollecitazioni delle strutture muscolo-tendinee.
La forza esercitata e' quella richiesta all'addetto nello svolgimento delle azioni tecniche, mentre per posture mantenute si intendono quelle assunte dai vari segmenti dell'arto superiore.
Non sono da trascurate tuttavia anche i tempi di recupero, cioe' i tempi nei quali vi sono pause oppure nei quali l'addetto non svolge operazioni che comportano la sollecitazione delle strutture. Questi tempi sono fondamentali per consentire la tollerabilita' dello sforzo.
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