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Pronti 80 miliardi per la sicurezza nei musei
Novita' per i musei italiani sono emerse nel corso del convegno ''I sistemi di protezione attiva antifurto e antincendio nei beni culturali'' svoltosi nella sede della direzione generale del Ministero dei beni culturali.
Oltre alle risorse ordinarie, saranno infatti disponibili 80 miliardi per il primo programma di prevenzione dei furti e degli incendi. A tale stanziamento si aggiungeranno altri 148 miliardi, per il secondo gruppo di misure di prevenzione.
Gli interventi sono ''necessari ed inderogabili'', in quanto il livello di sicurezza della maggior parte dei musei italiani e' basso; nei primi cinque mesi di quest'anno sono stati 11.708 gli oggetti trafugati.
Nel corso del convegno e' stata affrontata anche la normativa dedicata alle regole tecniche dei sistemi di spegnimento degli incendi nei musei, negli archivi e nelle biblioteche.
Il dm 569/92 ed il dpr 418/95 sono stati definiti ''arretrati'' perche' si riferiscono solo alle reti idriche e non contemplano invece la tecnologia che utilizza sostanze estinguenti allo stato di gas, che e' la meno invasiva.
Per assistere i tecnici incaricati della gestione dei beni sottoposti a tutela, il Cei (Comitato Elettrotecnico Italiano), in collaborazione con il Ministero, ha predisposto alcune schede per la rilevazione sullo stato degli impianti di prevenzione e di sicurezza.
Oltre alle risorse ordinarie, saranno infatti disponibili 80 miliardi per il primo programma di prevenzione dei furti e degli incendi. A tale stanziamento si aggiungeranno altri 148 miliardi, per il secondo gruppo di misure di prevenzione.
Gli interventi sono ''necessari ed inderogabili'', in quanto il livello di sicurezza della maggior parte dei musei italiani e' basso; nei primi cinque mesi di quest'anno sono stati 11.708 gli oggetti trafugati.
Nel corso del convegno e' stata affrontata anche la normativa dedicata alle regole tecniche dei sistemi di spegnimento degli incendi nei musei, negli archivi e nelle biblioteche.
Il dm 569/92 ed il dpr 418/95 sono stati definiti ''arretrati'' perche' si riferiscono solo alle reti idriche e non contemplano invece la tecnologia che utilizza sostanze estinguenti allo stato di gas, che e' la meno invasiva.
Per assistere i tecnici incaricati della gestione dei beni sottoposti a tutela, il Cei (Comitato Elettrotecnico Italiano), in collaborazione con il Ministero, ha predisposto alcune schede per la rilevazione sullo stato degli impianti di prevenzione e di sicurezza.
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