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Contributi per la sicurezza anticrimine: l’esperienza del Veneto
Dalle pagine di PuntoSicuro abbiamo avuto più volte occasione di dare notizia di contributi destinati, a livello locale e regionale, ai commercianti per l’adozione di strumenti per prevenzione di rapine e furti.
Tra i più recenti quelli di Cremona (cfr. n.722) destinati alla videosorveglianza dei negozi, oppure il milione e trentatremila euro, destinati dalla Regione Veneto a favore delle piccole imprese commerciali ed artigianali con sede legale ed operativa nel territorio del Veneto, per l’installazione di sistemi di videosorveglianza, casseforti con apertura a tempo, sensori infrarossi e rilevatori ad alta tecnologia, centrali antifurto radio con sirena, sistemi di pagamento elettronico.(cfr. n. 627)
I contributi sono utilizzati dalle imprese? Quali categorie ne hanno fatto domanda? Quali gli interventi per la sicurezza che riscuotono maggiore successo?
Un’analisi sul tema è stata stilata dalla Regione Veneto, a tre anni dall'approvazione della prima legge regionale che riconosceva contributi per i sistemi di sicurezza. Le aziende venete che hanno usufruito della legge regionale sono un migliaio.
I risultati dello studio, riferiti al 2002, sono stati sintetizzati sul quotidiano “Il giornale di Vicenza”.
Il maggior numero di domande è stato presentato dalle categorie dei tabaccai, edicolanti, titolari di bar e ristoranti. In tutte le province la percentuale complessiva delle domande presentate da queste categorie supera il 40%, con punte del 71% a Venezia e del 63% a Belluno.
Le percentuali relative alle domande degli esercizi al dettaglio di articoli di foto-ottica vanno dal 3,6% di Vicenza al 28,2% di Rovigo. Per quanto concerne il settore di beni di lusso le domande hanno rappresentato nel 2002 il 28,3% di quelle presentate a Padova fino al 9,1% di Rovigo.
Tra le soluzioni preferite dalle aziende, il sistema di telecamere a circuito chiuso è quello prediletto da tabaccai, giornalai e pubblici esercenti (20%); seguono i vetri antisfondamento (16%), sensori infrarossi e rilevatori ad alta tecnologia (15%), e collegamenti telefonici anche con centrali di vigilanza (14%).
Dei contributi per l’installazione di casseforti con apertura a tempo hanno fatto richiesta solo i gioiellieri hanno e nella misura del 6%.
Tra i più recenti quelli di Cremona (cfr. n.722) destinati alla videosorveglianza dei negozi, oppure il milione e trentatremila euro, destinati dalla Regione Veneto a favore delle piccole imprese commerciali ed artigianali con sede legale ed operativa nel territorio del Veneto, per l’installazione di sistemi di videosorveglianza, casseforti con apertura a tempo, sensori infrarossi e rilevatori ad alta tecnologia, centrali antifurto radio con sirena, sistemi di pagamento elettronico.(cfr. n. 627)
I contributi sono utilizzati dalle imprese? Quali categorie ne hanno fatto domanda? Quali gli interventi per la sicurezza che riscuotono maggiore successo?
Un’analisi sul tema è stata stilata dalla Regione Veneto, a tre anni dall'approvazione della prima legge regionale che riconosceva contributi per i sistemi di sicurezza. Le aziende venete che hanno usufruito della legge regionale sono un migliaio.
I risultati dello studio, riferiti al 2002, sono stati sintetizzati sul quotidiano “Il giornale di Vicenza”.
Il maggior numero di domande è stato presentato dalle categorie dei tabaccai, edicolanti, titolari di bar e ristoranti. In tutte le province la percentuale complessiva delle domande presentate da queste categorie supera il 40%, con punte del 71% a Venezia e del 63% a Belluno.
Le percentuali relative alle domande degli esercizi al dettaglio di articoli di foto-ottica vanno dal 3,6% di Vicenza al 28,2% di Rovigo. Per quanto concerne il settore di beni di lusso le domande hanno rappresentato nel 2002 il 28,3% di quelle presentate a Padova fino al 9,1% di Rovigo.
Tra le soluzioni preferite dalle aziende, il sistema di telecamere a circuito chiuso è quello prediletto da tabaccai, giornalai e pubblici esercenti (20%); seguono i vetri antisfondamento (16%), sensori infrarossi e rilevatori ad alta tecnologia (15%), e collegamenti telefonici anche con centrali di vigilanza (14%).
Dei contributi per l’installazione di casseforti con apertura a tempo hanno fatto richiesta solo i gioiellieri hanno e nella misura del 6%.
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