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Imparare dagli errori: infortuni e movimentazione manuale dei carichi

Imparare dagli errori: infortuni e movimentazione manuale dei carichi
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Imparare dagli errori

11/11/2021

Esempi di infortuni nelle attività connesse con la movimentazione manuale dei carichi. Gli infortuni con schiacciamento di mani e fratture agli arti inferiori e superiori. La pianificazione delle attività e le regola da osservare.

Brescia, 11 Nov – Raramente si siamo occupati nella rubrica “Imparare dagli errori”, dedicata al racconto degli infortuni professionali, dei rischi connessi con la movimentazione manuale dei carichi o la movimentazione attraverso semplici agevolatori.   

 

Quando di parla di la movimentazione manuale dei carichi si pensa generalmente ai problemi ergonomici, ai dolori di schiena, al rischio di contrarre malattie professionali.

Tuttavia oltre ai possibili problemi muscolo-scheletrici, quando i sollevamenti sono effettuati senza adeguate procedure, possono avvenire anche veri e propri eventi infortunistici. Anche il semplice schiacciamento delle mani durante il sollevamento può causare al lavoratore dolori e assenze dal lavoro per diversi giorni.

 

Per affrontare la movimentazione manuale dei carichi dal punto di vista degli infortuni, facciamo riferimento al documento “Sicurezza sul lavoro e tutela della salute nella movimentazione manuale di carichi”, elaborato in Svizzera dalla Commissione federale di coordinamento per la sicurezza sul lavoro (CFSL) in collaborazione con Suva, ICL, SECO, santésuisse, ASA.

 

Questi gli argomenti trattati nell’articolo:


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Movimentazione manuale dei carichi in cantiere
Formazione sui rischi specifici dei lavoratori addetti alla movimentazione dei carichi, in versione specifica per i cantieri edili (Art. 37 D.Lgs. 81/08)

 

I possibili infortuni nella movimentazione manuale dei carichi

Nel documento sono descritti diversi esempi di infortuni. Ne riprendiamo brevemente alcuni.

 

Il primo caso riguarda un 27enne che sta portando in cantina dei cartoni.

A ogni viaggio trasporta due cartoni l’uno sopra l’altro che gli impediscono di vedere bene dove cammina.

 

Su uno scalino non perfettamente piano mette un piede in fallo e cade dalla scala insieme ai cartoni, riportando la frattura di un braccio e contusioni alla testa.

 

Un secondo caso riguarda, invece, un’operaia 50enne del reparto spedizioni che sta trasportando una cassa del peso di 20 kg dal tavolo di imballaggio al furgoncino.

 

Poco prima di giungere alla vettura, la cassa, diventata sempre più pesante, le sfugge di mano, procurandole lesioni alla gamba e al collo del piede.

 

Nel terzo e ultimo caso si racconta di un infortunio legato allo schiacciamento di una mano.

La gru in quel momento non è disponibile e pertanto A. B., di professione muratore, si accinge a sollevare a mano un parapetto di finestra del peso di 36 kg e a portarlo all’interno dell’edificio in costruzione.

 

Durante il trasporto inciampa e la sua mano destra rimase schiacciata fra il parapetto e il muro della facciata. L’infortunio gli causa un’assenza dal lavoro di quasi due mesi.

  

La movimentazione manuale, la pianificazione e la prevenzione

Nella pubblicazione elvetica “ Sicurezza sul lavoro e tutela della salute nella movimentazione manuale di carichi”, si sottolinea che le cause degli infortuni durante la movimentazione manuale di carichi sono molteplici e comprendono, ad esempio:

  • “fretta;
  • percorsi di trasporto con pericoli di inciampo;
  • agevolatori mancanti o inappropriati;
  • fasi di lavoro non sufficientemente organizzate;
  • carichi troppo pesanti o non pratici da afferrare;
  • impiego di persone non adatte;
  • formazione e istruzione carenti dei collaboratori;
  • mancata conoscenza o consapevolezza dei pericoli;
  • cattive abitudini”.

 

Si sottolinea poi che nei luoghi di lavoro è necessario movimentare i carichi “usando la testa”. Infatti “c’è spesso la tendenza ad improvvisare e ad affidarsi al caso”, mentre sarebbe importante che “le fasi di trasporto, in quanto parte integrante dell’intero processo lavorativo, siano preparate e pianificate convenientemente”. E in fase di pianificazione deve essere prevista “un’accurata armonizzazione delle diverse componenti del processo di movimentazione, vale a dire:

  • peso e forma della merce da trasportare;
  • scelta degli agevolatori utilizzati per il trasporto;
  • selezione e formazione degli operatori;
  • vie di trasporto;
  • luogo dove posare il carico;
  • organizzazione del lavoro”.

 

Infine è bene guardare al sistema di trasporto “con occhio critico e porsi domande concrete quali:

  • c’è un’alternativa alla movimentazione manuale di carichi (trasporto con mezzi meccanici anziché a mano)?
  • Gli agevolatori in dotazione funzionano come avete previsto e sono utili ed efficaci anche agli occhi dei collaboratori?
  • Le istruzioni riguardanti il carico, gli agevolatori, la scelta del personale, il luogo dove deporre il carico, le vie di trasporto, ecc. sono identiche” a quelle pianificate?
  • “Nessuna fase del lavoro richiede improvvisazioni?
  • I collaboratori si comportano effettivamente” così come ci si attendeva?

E se necessario, bisogna provvedere “ad adattare le regole, ad approfondire la formazione dei collaboratori, a perfezionare l’uso degli agevolatori” e a insegnare “tecniche di lavoro non affaticanti”.

 

Concludiamo riportando le principali regole da osservare, partendo dalla constatazione che i carichi “devono essere trasportati, per quanto possibile, con mezzi meccanici o con agevolatori appropriati e devono essere predisposte misure adeguate nell’organizzazione del lavoro”.

 

È possibile procedere nel modo seguente:

  1. impiegare mezzi di trasporto meccanici ( carrelli elevatori, gru, montacarichi, ecc.);
  2. usare mezzi di trasporto azionati a mano (carrelli per sacchi, carriole, transpallet, ecc.);
  3. usare agevolatori appropriati (cinghie, gerle, organi di presa, ecc.)”.

 

Inoltre è necessario concepire convenientemente i processi di trasporto:

  • “se si tratta di trasporti che vengono effettuati con regolarità, occorre analizzare le singole fasi e prendere provvedimenti adeguati;
  • se si tratta invece di trasporti casuali, è comunque indispensabile una breve verifica delle singole fasi: preparazione – lavoro di trasporto – ultimazione del lavoro”.

 

È poi importante limitare i pesi dei carichi:

  • “stabilire il peso massimo dei carichi da trasportare a mano;
  • frazionare il carico, per quanto possibile, in elementi di minor peso e di più facile afferra mento;
  • trasportare il carico in due o più persone”.

 

Alcune indicazioni sulle vie di trasporto:

  • “tenere libere le vie di trasporto (evitare il pericolo di inciampare o di scivolare, eliminare gli ostacoli);
  • buona illuminazione;
  • non scegliere scorciatoie, evitare le scale”.

 

Riguardo poi al personale:

  • “impiegare personale adatto (costituzione fisica, qualifica);
  • coinvolgere i collaboratori nell’analisi delle fasi di lavoro e nella pianificazione dei provvedimenti da adottare;
  • istruire correttamente gli addetti;
  • imporre il comportamento corretto svolgendo il lavoro quotidiano, anche quando i lavori sono urgenti;
  • prevedere delle pause e la possibilità di cambiare mansione;
  • rendere obbligatorio l’uso degli agevolatori in dotazione”.

 

Infine in merito ai dispositivi di protezione individuale (DPI) si sottolinea che in presenza di rischi di infortunio alle mani e ai piedi, si deve “far rispettare l’uso di guanti e scarpe di sicurezza”.

 

 

Tiziano Menduto

 


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