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Imparare dagli errori: gli infortuni nella movimentazione delle merci

Imparare dagli errori: gli infortuni nella movimentazione delle merci
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Imparare dagli errori

20/01/2022

Esempi di infortuni di lavoro correlati all’uso di attrezzature per la movimentazione della merce nei depositi e magazzini. Lo stoccaggio di prodotti alimentari e i servizi logistici. La prevenzione nella movimentazione con i carrelli elevatori.

Brescia, 20 Gen  – Abbiamo più volte proposto, con la rubrica “ Imparare dagli errori”, destinata al racconto e all’analisi degli infortuni lavorativi, brevi reportage attraverso gli incidenti correlati alle attività di stoccaggio, immagazzinamento e accatastamento con particolare riferimento all’uso delle attrezzature per la movimentazione della merce.

Nella rubrica si parlato spesso, ad esempio, di carrelli elevatori, di carico e scarico delle merci e di uso dei transpallet.

 

Tuttavia i dati mostrano che i depositi e i magazzini continuano ad essere ancora oggi un luogo in cui avvengono molti incidenti e per questo motivo riprendiamo un breve viaggio attraverso questi luoghi di lavoro con specifico riferimento all’uso di attrezzature per la movimentazione come i carrelli elevatori.

 

Le dinamiche infortunistiche presentate sono tratte dalle schede di  INFOR.MO., strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.

 

Questi gli argomenti trattati:


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Carrellisti
Formazione sui rischi specifici per chi utilizza i carrelli elevatori (Art. 37 D.Lgs. 81/08)

 

Esempi di infortuni nella movimentazione delle merci nei magazzini

Il primo caso riguarda un lavoratore dipendente di una ditta specializzata in movimentazione di merci all’interno di un magazzino.

L’operaio è addetto allo stoccaggio dei prodotti alimentari mediante l’utilizzo di un carrello elevatore. Dopo aver depositato della merce ad una altezza di circa 5,70 metri il lavoratore si dirige verso l’area adibita a stoccaggio merci per prelevare un’altra pedana di materiale.

Nel percorrere il corridoio che collega i due reparti urta con la parte superiore delle guide del carrello elevatore la trave di copertura posta ad un’altezza di circa 5,70 metri, provocando così il ribaltamento del mezzo.

Durante la caduta l’infortunato nel tentativo di mettersi in salvo esce dalla cabina comando dirigendosi lungo il raggio di caduta del carrello elevatore venendo così colpito alla testa dai supporti delle guide.

Il lavoratore riporta una grave contusione al cranio che ne provoca il decesso.

Il carrello elevatore non era provvisto di idonee cinture di sicurezza.

 

I fattori causali rilevati:

  • “guida del carrello elevatore con le forche alzate”;
  • “carrello elevatore non provvisto di idonee cinture di sicurezza”;
  • “trave di copertura non adeguatamente segnalata”.  

 

Nel secondo caso l’incidente avviene in una ditta che si occupa di servizi logistici relativi alla distribuzione merci e alla gestione del magazzino.

La scheda indica che il magazzino della ditta è raggiunto anche da “padroncini” di ditte esterne che devono caricare o scaricare le merci, poi consegnate al cliente finale. Il magazzino ha 4 ribalte per le operazioni di carico e scarico dei mezzi che il giorno dell’infortunio sono tutte occupate.

Gli addetti utilizzano transpallet elettrici con uomo a bordo per scaricare la merce dai mezzi a terra e carrelli elettrici semoventi (muletti) per poi sistemarla all’interno del magazzino.

Il lavoratore, con la qualifica di magazziniere, è a bordo di un transpallet elettrico e si occupa dello scarico di un mezzo, posizionato in corrispondenza di una delle 4 ribalte presenti nel magazzino. Durante la manovra di retromarcia, in fase di uscita dal vano del mezzo, il transpallet da lui guidato si scontra con un muletto movimentato da una persona non abilitata e non idonea alla guida. Il lavoratore viene investito riportando la frattura della gamba sinistra.

 

Chiaramente il fattore causale rilevato è relativo al muletto e alla presenza di un “lavoratore non idoneo né abilitato alla guida del carrello elevatore”

 

La prevenzione nella movimentazione con carrelli elevatori

Per raccogliere informazioni sulla prevenzione degli infortuni provocati o correlati all’uso dei carrelli elevatori sono presenti in rete moltissimi documenti, spesso presentati anche dal nostro giornale e a volte correlati ad ambiti lavorativi specifici.

 

Ci soffermiamo, ad esempio, sul documento “ Settore agroalimentare_I caseifici” che, prodotto all’interno del progetto Impresa Sicura, un progetto multimediale validato dalla Commissione Consultiva Permanente, riporta utili indicazioni anche sulla movimentazione meccanica dei carichi.

 

Sono proposti alcuni possibili rischi per la sicurezza nella movimentazione meccanica dei carichi, ad esempio con riferimento al lavoro in prossimità di organi meccanici in movimento (“gli organi meccanici mobili del carrello elevatore possono essere causa di presa, impigliamento, cesoiamento”. Prevenzione: “le parti pericolose devono essere rese inaccessibili tramite adeguati ripari fissi”) o al lavoro in prossimità di carichi sospesi.

 

Riguardo alla movimentazione meccanica dei carichi con carrelli elevatori si indica che “durante le operazioni di movimentazione delle merci con l’uso del carrello si possono verificare numerosi infortuni con pesanti conseguenze agli addetti. Tra i rischi più evidenti occorre prendere in considerazione il rischio di ribaltamento laterale con conseguente possibile cesoiamento dell’operatore dovuto alla presenza del tettuccio di protezione. Questa eventualità può verificarsi per varie ragioni tra le quali il carico non bene bilanciato e/o per asperità e dislivelli eccessivi del terreno, raggio di curvatura troppo stretto. Altra evidente causa di infortuni è da ricercare nell’’investimento di altri lavoratori da parte dei carrelli elevatori o dal materiale trasportato. In una azienda del comparto è recentemente accaduto un grave infortunio per investimento da parte di un carrello elevatore condotto in retromarcia. Quando viene accatastato in modo non corretto, il materiale può cadere ed investire gli addetti. Nei casi di infortunio accaduti in diversi comparti produttivi (cioè anche in aziende diverse dai caseifici), le lesioni riportate per infortuni occorsi durante questa fase lavorativa sono risultate gravi o anche mortali”.

 

Infine per migliorare la prevenzione nella movimentazione con carrelli elevatori si ricorda di “sistemare o attrezzare i carrelli elevatori in modo da limitare i rischi di ribaltamento”.

Il punto 2.1 dell’allegato IV parte II del D.Lgs. 81/2008 indica che le attrezzature di lavoro con lavoratore a bordo “devono essere strutturate in modo tale da ridurre i rischi per il lavoratore durante lo spostamento. Inoltre il punto 2.5 dello stesso allegato, elenca in alternativa una serie di possibili accorgimenti, come esempi delle possibili soluzioni attuabili, quali:

  • cabina per il conducente;
  • struttura concepita in modo tale da lasciare, in caso di ribaltamento del carrello elevatore, uno spazio sufficiente tra il suolo e talune parti del carrello stesso per il lavoratore o i lavoratori a bordo;
  • struttura che trattenga il lavoratore sul sedile del posto di guida per evitare che, in caso di ribaltamento del carrello elevatore, essi possano essere intrappolati da parti del carrello stesso;
  • dispositivi di trattenuta del conducente al posto di guida dei muletti, per eliminare il rischio di essere sbalzati fuori, in caso di ribaltamento”.

 

 

Tiziano Menduto

 

 

Sito web di INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato le schede numero 6952 e 12145 (archivio incidenti 2002/2018).

 


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