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Incendio nell'Ospedale Cardarelli di Napoli
Un incendio è divampato lunedì 16 Giugno mattina al piano terra del reparto rianimazione dell'ospedale Cardarelli di Napoli, il piu' importante della citta' e dell'intero sud Italia. Il personale si è accorto dell'incendio quando il fumo ha invaso il reparto di Rianimazione. Immediato l'intervento dei Vigili del Fuoco, reparto subito evacuato dai 18 pazienti ricoverati; fortunatamente nessuno è rimasto ferito. Si indaga sulle cause del rogo.
L'incendio si è sviluppato in un deposito di rifiuti organici speciali.
Molta paura sia fra il personale in servizio che fra i pazienti.
Questi frequenti episodi nelle strutture sanitarie (l'ultimo incendio risale al 28 maggio a Ravenna, dove è deceduto un paziente ricoverato nel reparto di rianimazione a causa delle fiamme sviluppate da una bombola d'ossigeno probabilmente guasta), fanno emergere con forza l'importanza della formazione continua sull'emergenza.
E' solo con la conoscenza che si possono prevenire gli incidenti e che, nel caso in cui succedano, si possono affrontare in modo efficace.
Chi ha mai effettuato prove di evacuazione in locali invasi dal fumo artificiale? Queste prove sono assai diffuse in Francia, USA e nord-Europa. Chi le ha mai viste fare in Italia? Solitamente le prove di evacuazione sono delle semplici "passeggiate a piedi" con un allarme che suona, quattro risate, molti sbuffi.
Una prova di evacuazione e gestione dell'emergenza efficace deve invece simulare delle situazioni che, ad esempio, prevedano:
- evacuazione in locali invasi da fumo (con macchina da fumo artificiale)
- intervento della squadra di emergenza su un focolaio di incendio (con simulatore di fuoco ed estintori)
- evacuazione di una persona svenuta e trasporto all'esterno dei locali (con manichino da evacuazione)
- soccorso ad una persona in arresto cardiaco (con manichino per prove di rianimazione)
- misurazione dei tempi di intervento e analisi dei momenti critici.
L'incendio si è sviluppato in un deposito di rifiuti organici speciali.
Molta paura sia fra il personale in servizio che fra i pazienti.
Questi frequenti episodi nelle strutture sanitarie (l'ultimo incendio risale al 28 maggio a Ravenna, dove è deceduto un paziente ricoverato nel reparto di rianimazione a causa delle fiamme sviluppate da una bombola d'ossigeno probabilmente guasta), fanno emergere con forza l'importanza della formazione continua sull'emergenza.
E' solo con la conoscenza che si possono prevenire gli incidenti e che, nel caso in cui succedano, si possono affrontare in modo efficace.
Chi ha mai effettuato prove di evacuazione in locali invasi dal fumo artificiale? Queste prove sono assai diffuse in Francia, USA e nord-Europa. Chi le ha mai viste fare in Italia? Solitamente le prove di evacuazione sono delle semplici "passeggiate a piedi" con un allarme che suona, quattro risate, molti sbuffi.
Una prova di evacuazione e gestione dell'emergenza efficace deve invece simulare delle situazioni che, ad esempio, prevedano:
- evacuazione in locali invasi da fumo (con macchina da fumo artificiale)
- intervento della squadra di emergenza su un focolaio di incendio (con simulatore di fuoco ed estintori)
- evacuazione di una persona svenuta e trasporto all'esterno dei locali (con manichino da evacuazione)
- soccorso ad una persona in arresto cardiaco (con manichino per prove di rianimazione)
- misurazione dei tempi di intervento e analisi dei momenti critici.
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