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Tecnopatie in cantiere
Tinteggiatori ed intonacatori sono a rischio di traumi da sforzo. Il dato emerge da una ricerca Inail conclusasi il febbraio scorso che, nell'ambito delle malattie a carico dell'apparato osteo-articolare e muscolo-scheletrico, ha preso in esame i traumi da sforzi ripetuti nel settore dell'edilizia.
Lo studio, patrocinato dal Ministero del Lavoro, ha interessato circa 100 lavoratori, in una ventina di cantieri di Roma, Napoli e Modena, ripartiti su cinque figure professionali caratteristiche dell'edilizia: carpentiere, ferraiolo, muratore, tinteggiatore e intonacatore.
Una sintesi della ricerca è stata pubblicata dal periodico ''Dati Inail'' che ha messo in luce anche l'interessante metodologia di studio.
''L'osservazione diretta in cantiere, concentrata sui distretti superiori, mano-polso, gomito e spalla, è stata integrata da videoregistrazioni che hanno permesso l'analisi biometrica e temporale molto precisa del gesto lavorativo, utile per fissare i parametri per il calcolo dell'indice di rischio.
Si sono applicati due protocolli di calcolo: RULA (Rapid Upper Limb Assessment) che analizza prevalentemente la postura assunta durante l'attività lavorativa ed OCRA (Occupational Repetitive Actions Index) che tiene conto anche della durata dei cicli e della frequenza d'azione. Gli indici di rischio, nei due protocolli, sono organizzati per fasce di gravità.''
Tra le cinque mansioni prese in esame le più a rischio sono quelle del tinteggiatore e dell'intonacatore, che si caratterizzano per le elevate frequenze d'azione, le posture incongrue e lo sforzo applicato, spesso considerevole.
''A un livello di rischio medio si collocano ferraioli e carpentieri, anch'essi impegnati in attività con frequenze d'azione notevoli, ma con minore sforzo applicato e pause più prolungate.''
Per quanto riguarda il rischio di traumi da sforzo, i muratori rientrano nella fascia con indici di rischio più bassa,'' con bassa frequenza d'azione, sforzo modesto (eccetto il caso della posa elementi), e pause più frequenti e prolungate.''
Lo studio, patrocinato dal Ministero del Lavoro, ha interessato circa 100 lavoratori, in una ventina di cantieri di Roma, Napoli e Modena, ripartiti su cinque figure professionali caratteristiche dell'edilizia: carpentiere, ferraiolo, muratore, tinteggiatore e intonacatore.
Una sintesi della ricerca è stata pubblicata dal periodico ''Dati Inail'' che ha messo in luce anche l'interessante metodologia di studio.
''L'osservazione diretta in cantiere, concentrata sui distretti superiori, mano-polso, gomito e spalla, è stata integrata da videoregistrazioni che hanno permesso l'analisi biometrica e temporale molto precisa del gesto lavorativo, utile per fissare i parametri per il calcolo dell'indice di rischio.
Si sono applicati due protocolli di calcolo: RULA (Rapid Upper Limb Assessment) che analizza prevalentemente la postura assunta durante l'attività lavorativa ed OCRA (Occupational Repetitive Actions Index) che tiene conto anche della durata dei cicli e della frequenza d'azione. Gli indici di rischio, nei due protocolli, sono organizzati per fasce di gravità.''
Tra le cinque mansioni prese in esame le più a rischio sono quelle del tinteggiatore e dell'intonacatore, che si caratterizzano per le elevate frequenze d'azione, le posture incongrue e lo sforzo applicato, spesso considerevole.
''A un livello di rischio medio si collocano ferraioli e carpentieri, anch'essi impegnati in attività con frequenze d'azione notevoli, ma con minore sforzo applicato e pause più prolungate.''
Per quanto riguarda il rischio di traumi da sforzo, i muratori rientrano nella fascia con indici di rischio più bassa,'' con bassa frequenza d'azione, sforzo modesto (eccetto il caso della posa elementi), e pause più frequenti e prolungate.''
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