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Sicurezza da...costruire

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Edilizia

24/03/2005

Approvato dalla Regione Piemonte il Progetto annuale per la riduzione degli infortuni e delle malattie professionali nei cantieri edili.

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Proseguendo un impegno per la prevenzione infortunistica in edilizia portato avanti a partire dal 2000, la Regione Piemonte ha approvato un nuovo Piano regionale annuale per la sicurezza nei cantieri edili.
Il progetto è finalizzato alla riduzione degli infortuni e al contenimento delle malattie professionali nel settore attraverso iniziative di prevenzione e di verifica, anche attraverso la promozione della collaborazione tra ARPA, Direzione Regionale del Lavoro, INPS, INAIL, Organismi Paritetici.

Il progetto punta a realizzare un’azione preventiva globale in grado di coniugare le attività di vigilanza e controllo verso i fattori di rischio più rilevanti, con l’informazione, la formazione e l’assistenza alle imprese mediante iniziative locali integrate.
Tra gli obiettivi specifici individuati vi sono i seguenti:
- Mantenere l’attività di vigilanza nei cantieri edili consolidando i livelli raggiunti;
- Garantire la costanza nel tempo dei controlli ed una razionale distribuzione sul territorio, anche mediante il coordinamento con gli organismi paritetici territoriali;
- Orientare i controlli verso i problemi di salute e di sicurezza prioritari;
- Favorire il processo di omogeneizzazione dei criteri di controllo nei cantieri edili;
- Potenziare le attività di informazione ed assistenza rivolte al comparto edile;
- Promuovere un impegno coordinato degli attori che sul territorio sono istituzionalmente preposti alle azioni di contrasto del fenomeno infortunistico e del lavoro irregolare e sommerso.

Dall’analisi degli eventi infortunistici e della frequenza delle violazioni, le priorità individuate dal programma di vigilanza nei cantieri edili per la riduzione del fenomeno infortunistico rimangono: il rischio di caduta dall’alto il rischio da caduta di materiali dall’alto, il rischio elettrico ed il rischio di seppellimento.

L’applicazione radicale degli strumenti repressivi in grado di produrre anche la sospensione dei lavori è proposta nei casi di gravi inadempienze, come ad esempio, nei casi di lavori in quota sopra i tre metri in totale assenza di opere provvisionali o con estese carenze di protezioni, non sanabili nell’immediatezza con interventi facilmente praticabili o nei casi di lavori su superfici “non portanti” (ad es. eternit) senza alcun tipo di protezione collettiva od individuale e non facilmente ed immediatamente sanabili.

“Nelle situazioni di rischi gravi ed estesi non sanabili immediatamente, diventa necessario avere la certezza che la condotta criminosa non prosegua. Pertanto per il progetto edilizia 2005 si ritiene che gli operatori di vigilanza debbano procedere operativamente mediante il “sequestro preventivo” o almeno con la “sospensione lavori“ (adottabile ai sensi dell’art. 20 comma 3 del D.lgs 758/94). In situazioni di minor gravità si richiede il mantenimento delle attuali procedure sanzionatorie e la rimozione del rischio in tempi brevi con prescrizione. Ove il pericolo sia immediatamente rimosso si procede come per i reati a condotta esaurita.”

Il progetto sicurezza 2005 è consultabile qui.

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