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Quale sicurezza per gli ascensori?

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Edilizia

13/05/2003

Il contributo di Confartigianato per la modifica della legislazione vigente con l'obiettivo di una maggiore sicurezza degli ascensori. Gli obblighi attuali.

Confartigianato sollecita al Ministero delle Attività Produttive nuove norme per garantire maggiore sicurezza negli ascensori.

Queste le proposte degli "Ascensoristi" di Confartigianato (vedi il quotidiano Impresa artigiana n° 29 e n° 30) per prevenire gli incidenti presentate al Ministero delle Attività Produttive.

Innanzitutto, gli impianti di ascensore dovrebbero essere rinnovati nelle componenti del quadro manovra, dell'impianto elettrico, del sistema di trazione e dei componenti di sicurezza, secondo uno scadenzario che tenga conto del parametro della data di prima installazione. Ad esempio, gli ascensori installati prima del 1958, che rappresentano il 40% dei 700.000 impianti esistenti in Italia, dovrebbero essere modernizzati entro il termine del 2004.
Inoltre, per gli ascensori che non sono ancora conformi alla normativa vigente, vale a dire la quasi totalità dei 700.000 impianti, Confartigianato chiede di rendere obbligatori:
- un dispositivo di controllo per impedire il funzionamento dell'ascensore in caso di sovraccarico;
- un dispositivo di comunicazione in cabina collegato con un centro operativo attivo 24 ore su 24;
- un dispositivo d'arresto in modo da garantire una precisione di fermata al piano.

La proposta di Confartigianato prevede infine che le attività di manutenzione debbano essere eseguite con frequenza conforme ed adeguata alla tipologia dell'impianto ed alle sue effettive condizioni di traffico.
L'attuale normativa, stabilisce controlli dell'impianto almeno ogni sei mesi. Ogni due anni occorre invece eseguire una verifica generale da parte di organismi notificati, autorizzati dal ministero delle Attività produttive.

Confartigianato sottolinea che il contratto di manutenzione dell'ascensore «non è un mero contratto economico fra le parti ma implica anche l'assunzione da parte dell'impresa di una responsabilità penale dell'impianto».

La proposta di Confartigianato prevede infine che le attività di manutenzione debbano essere eseguite con frequenza conforme ed adeguata alla tipologia dell’impianto ed alle sue effettive condizioni di traffico.
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