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Lavorare sui tetti in sicurezza
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Le cadute dall’alto sono tra i principali pericoli nei lavori sul tetto. Questa tipologia di lavoro comprende le attività edili di rifacimento, smontaggio e demolizione, ma anche di ispezione, manutenzione e pulizia, operazioni che spesso vengono effettuate da personale non specializzato, come addetti alle pulizie, custodi od amministratori di immobili.
Queste attività non dovrebbero essere effettuate senza una previa valutazione del rischio, una pianificazione appropriata, e senza adottare rigorosamente le misure di sicurezza richieste, anche per eseguire lavori di breve durata, e senza garantire un controllo efficace.
Per fornire un esempio concreto dell’applicazione dei dettami di legge sulla sicurezza nei lavori in quota, la Regione Friuli Venezia Giulia, ha predisposto la Linea Guida “Lavorare in sicurezza sulle coperture degli edifici”.
Il documento è stato realizzato dall’Azienda per i Servizi Sanitari n. 1 “Triestina” e dall’Azienda per i Servizi Sanitari n. 2 “Isontina”, in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Trieste, e fa parte delle Linee Guida per la prevenzione del rischio di caduta dall’alto approvate dal Comitato regionale di coordinamento art. 27 D.Lgs. 626/94 nella seduta del 5 settembre scorso (Si veda PuntoSicuro n.1558)
Le linee guida sulle coperture presentano consigli di base su come lavorare sui tetti in maniera sicura, rivolgendosi soprattutto a committenti e progettisti, datori di lavoro delle ditte che sono chiamate a lavorare su tetti, coordinatori in fase di progettazione, coordinatori in fase di esecuzione e capi cantiere.
Il pubblico al quale si rivolge la pubblicazione è, quindi, vasto, e comprende anche i proprietari ed amministratori di case che, nella loro veste di committenti, si trovano a dover rispettare precisi obblighi di legge, ai quali dovranno adempiere in relazione all’entità dei lavori (D.Lgs. 626/94 e D.Lgs. 494/96).
Le cadute dall’alto sono tra i principali pericoli nei lavori sul tetto. Questa tipologia di lavoro comprende le attività edili di rifacimento, smontaggio e demolizione, ma anche di ispezione, manutenzione e pulizia, operazioni che spesso vengono effettuate da personale non specializzato, come addetti alle pulizie, custodi od amministratori di immobili.
Queste attività non dovrebbero essere effettuate senza una previa valutazione del rischio, una pianificazione appropriata, e senza adottare rigorosamente le misure di sicurezza richieste, anche per eseguire lavori di breve durata, e senza garantire un controllo efficace.
Per fornire un esempio concreto dell’applicazione dei dettami di legge sulla sicurezza nei lavori in quota, la Regione Friuli Venezia Giulia, ha predisposto la Linea Guida “Lavorare in sicurezza sulle coperture degli edifici”.
Il documento è stato realizzato dall’Azienda per i Servizi Sanitari n. 1 “Triestina” e dall’Azienda per i Servizi Sanitari n. 2 “Isontina”, in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Trieste, e fa parte delle Linee Guida per la prevenzione del rischio di caduta dall’alto approvate dal Comitato regionale di coordinamento art. 27 D.Lgs. 626/94 nella seduta del 5 settembre scorso (Si veda PuntoSicuro n.1558)
Le linee guida sulle coperture presentano consigli di base su come lavorare sui tetti in maniera sicura, rivolgendosi soprattutto a committenti e progettisti, datori di lavoro delle ditte che sono chiamate a lavorare su tetti, coordinatori in fase di progettazione, coordinatori in fase di esecuzione e capi cantiere.
Il pubblico al quale si rivolge la pubblicazione è, quindi, vasto, e comprende anche i proprietari ed amministratori di case che, nella loro veste di committenti, si trovano a dover rispettare precisi obblighi di legge, ai quali dovranno adempiere in relazione all’entità dei lavori (D.Lgs. 626/94 e D.Lgs. 494/96).
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