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Infortuni nei cantieri: cosa si prevede per il futuro?
In occasione del Salone dell’edilizia, svoltosi a Bologna nell’ottobre scorso, è stato organizzato dall’Ispesl il convegno “Evoluzione della normativa per la sicurezza del lavoro nel settore edile”.
Ai lavori ha partecipato anche l’Inail con una relazione sul tema “Le aspettative sull'andamento infortunistico nei cantieri alla luce del D.P.R. 222 del 03.07.2003.”
Nella prima parte dell’intervento è stato rilevato come il settore delle costruzioni abbia una elevata frequenza infortunistica; la media sul triennio 1998-2000 è pari a 67,85 infortuni ogni mille addetti.
Ogni anno il costo degli infortuni nell’edilizia per la collettività sono pari a 5 miliardi di euro.
Considerando i casi mortali nel settore edile, le modalità più frequenti di accadimento degli infortuni sono le cadute dall’alto (30%), a bordo di o alla guida di (30%), colpito da (11%).
L’intervento ha illustrato poi le cause all’origine di queste tipologie di incidenti e le relative violazioni alle norme di sicurezza.
Ad esempio tra le cause delle cadute dall’alto vi sono il lavoro su ponteggi senza parapetti e senza imbracature correttamente fissate, scale mal posizionate oppure coperture fragili.
Per quanto riguarda la movimentazione dei carichi, gravi incidenti sono provocati dal sollevamento su gru non a quota del livello del terreno.
Con l’introduzione del DPR 222/03 si auspica un miglioramento dell’andamento infortunistico.
Il DPR 222 prevede di:
-considerare la sicurezza sin dalla progettazione, per ogni fase costruttiva ed in relazione ad interferenze tra le lavorazioni;
-effettuare una adeguata e competente valutazione del rischio.
La prospettiva che il DPR 222 possa incidere positivamente sulla prevenzione degli infortuni in edilizia è così sintetizzata.
“Il DPR impone una m maggiore analisi e specificità dei parametri di sicurezza, caratteristici dell’opera da realizzare, incidendo sicuramente su un migliore controllo del rischio esistente, a favore della sicurezza del singolo lavoratore.”
Le slides proiettate durante l’intervento dell’Ing. Maria Pacchiana dell’Inail sono state rese disponibili on line.
Parte 1.
Parte 1.
Parte 3.
Ai lavori ha partecipato anche l’Inail con una relazione sul tema “Le aspettative sull'andamento infortunistico nei cantieri alla luce del D.P.R. 222 del 03.07.2003.”
Nella prima parte dell’intervento è stato rilevato come il settore delle costruzioni abbia una elevata frequenza infortunistica; la media sul triennio 1998-2000 è pari a 67,85 infortuni ogni mille addetti.
Ogni anno il costo degli infortuni nell’edilizia per la collettività sono pari a 5 miliardi di euro.
Considerando i casi mortali nel settore edile, le modalità più frequenti di accadimento degli infortuni sono le cadute dall’alto (30%), a bordo di o alla guida di (30%), colpito da (11%).
L’intervento ha illustrato poi le cause all’origine di queste tipologie di incidenti e le relative violazioni alle norme di sicurezza.
Ad esempio tra le cause delle cadute dall’alto vi sono il lavoro su ponteggi senza parapetti e senza imbracature correttamente fissate, scale mal posizionate oppure coperture fragili.
Per quanto riguarda la movimentazione dei carichi, gravi incidenti sono provocati dal sollevamento su gru non a quota del livello del terreno.
Con l’introduzione del DPR 222/03 si auspica un miglioramento dell’andamento infortunistico.
Il DPR 222 prevede di:
-considerare la sicurezza sin dalla progettazione, per ogni fase costruttiva ed in relazione ad interferenze tra le lavorazioni;
-effettuare una adeguata e competente valutazione del rischio.
La prospettiva che il DPR 222 possa incidere positivamente sulla prevenzione degli infortuni in edilizia è così sintetizzata.
“Il DPR impone una m maggiore analisi e specificità dei parametri di sicurezza, caratteristici dell’opera da realizzare, incidendo sicuramente su un migliore controllo del rischio esistente, a favore della sicurezza del singolo lavoratore.”
Le slides proiettate durante l’intervento dell’Ing. Maria Pacchiana dell’Inail sono state rese disponibili on line.
Parte 1.
Parte 1.
Parte 3.
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