Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Edilizia: il fascicolo tecnico per la sicurezza della manutenzione
Cittadella, 11 Ott – Per ridurre gli infortuni nei lavori in quota durante le attività di manutenzione edile non è solo necessaria un’adeguata valutazione del rischio o la pianificazione delle misure di sicurezza. È anche importante per i coordinatori per la progettazione e per l’esecuzione, per le imprese e i capocantiere, conoscere e compilare i vari documenti richiesti dalla normativa vigente. Ad esempio il fascicolo adattato alle caratteristiche dell’opera, fascicolo che contiene informazioni necessarie per l’ esecuzione in sicurezza dei lavori di manutenzione del fabbricato.
Di strumenti per la pianificazione della manutenzione e in particolare di fascicoli tecnici dell’opera parla un documento, elaborato dall’ Azienda U.L.S.S. 15 “Alta Padovana” per la prevenzione delle cadute dall’alto, dal titolo “ Io non ci casco - Manuale operativo per chi lavora in altezza”.
Si sottolinea che il Decreto legislativo 81/2008 e s.m.i., con riferimento ai contenuti del precedente, ora abrogato, D.Lgs. 494/96, stabilisce che i lavori di manutenzione di un fabbricato su coperture e facciate “possano prevedere per il Committente l’obbligo di nomina di figure di coordinamento per la sicurezza del futuro cantiere”: il Coordinatore per la Sicurezza in fase di Progettazione e il Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione.
In particolare il Coordinatore per la Sicurezza in fase di Progettazione “ha il compito di redigere il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) e generalmente anche il Fascicolo adattato alle caratteristiche dell’opera per la successiva manutenzione dell’edificio. Per chi esegue i lavori, questi strumenti consentono di avere un utile riferimento per pianificare la sicurezza e per redigere il documento definito Piano Operativo di Sicurezza (POS)”.
Il documento ricorda che il Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione “ha fra l’altro il compito di verificare l’applicazione da parte delle imprese e dei lavoratori autonomi delle misure di sicurezza previste nel Piano di Sicurezza e Coordinamento”.
Tuttavia per l’esecuzione di singoli lavori di manutenzione (della copertura o delle facciate, ad esempio la sostituzione dell’isolamento termico o il rifacimento dell’intonaco delle pareti esterne) è possibile che non sia necessaria la presenza dei Coordinatori per la Sicurezza. In questo caso “chi esegue i lavori ha comunque l’obbligo di acquisire informazioni al fine di pianificare le varie fasi di intervento”.
E “per i fabbricati progettati da marzo 1997, le informazioni per l’esecuzione dei lavori di manutenzione in sicurezza, si possono trovare nel Fascicolo adattato alle caratteristiche dell’opera (c.d. fascicolo tecnico dell’opera) che deve essere fornito dal proprietario del fabbricato (committente i lavori)”.
Questo strumento è “un libretto” che accompagna l’edificio dalla nascita, “seguendo tutti i processi di salvaguardia, di modifica e/o di integrazione che si rendono necessari nel tempo. La sua finalità è quella di fornire indicazioni sulle modalità di esecuzione in sicurezza di ogni intervento successivo, riportando la tipologia di apprestamenti di sicurezza già in possesso dell’opera e specificando quelli che invece devono essere predisposti da chi esegue i lavori”.
Tutte informazioni che permettono all’impresa esecutrice di “redigere in maniera corretta ed aderente alla realtà il Piano Operativo di Sicurezza e di realizzare notevoli risparmi economici”.
Il fascicolo tecnico, “per ciascuna componente strutturale, architettonica ed impiantistica dell’opera (tetti, facciate, camini, grondaie, serramenti, impianto elettrico, idrico, fognario, di condizionamento, parafulmini, reti del gas, impianti fotovoltaici ecc.)”, indica:
- “gli interventi di verifica e manutenzione che potrebbero rendersi necessari nel tempo;
- i tempi e le modalità di esecuzione degli stessi;
- i rischi potenziali connessi a ciascun intervento ( cadute dall’alto, folgorazioni, ferite da taglio, intossicazioni, ecc.);
- i dispositivi di sicurezza in dotazione dell’opera, quali ad esempio: scale appositamente predisposte per accedere in sicurezza alla copertura; abbaini o lucernari, dai quali raggiungere facilmente ed in sicurezza la copertura; percorsi pedonabili protetti, predisposti sulle coperture per accedere ai punti di intervento (camini, grondaie, antenne, lucernari, ecc.); punto o linee di ancoraggio per imbracature di sicurezza; ancoraggi predisposti per il rapido fissaggio di scale, parapetti perimetrali o passerelle; fissaggi predisposti sulle facciate di un edificio per l’ancoraggio di ponteggi, da utilizzare in caso di ritinteggiature, riparazioni dell’intonaco, sostituzione di serramenti o vetrate, installazione di impianti ecc.; ubicazione delle valvole o interruttori per l’intercettazione in caso di emergenza delle reti di distribuzione dell’energia (gas metano, gasolio, elettricità, ecc.);
- le eventuali attrezzature ausiliarie da utilizzare in combinazione con i dispositivi di sicurezza in dotazione all’opera e compatibili con gli stessi, quali ad esempio: imbracature di sicurezza collegate ad accessori specifici (collegamenti con fune fissa, a lunghezza regolabile retrattile, con o senza dispositivi di assorbimento di energia, ecc.); ponteggio di passo compatibile con i punti di ancoraggio predisposti; parapetti e passerelle mobili, scale portatili, anch’essi compatibili con i sistemi di aggancio e fissaggio predisposti”.
Nel fascicolo sono poi contenuti “gli schemi descrittivi dell’opera (planimetrie, schemi di posizionamento dei dispositivi di sicurezza in dotazione, ecc.), nonché gli schemi dei diversi impianti e l’indicazione del luogo dove è possibile reperire questa documentazione (se non già unita al fascicolo)”. È evidente che, al di là della presenza del fascicolo, rimane necessaria “una verifica preventiva dello stato dei luoghi e delle strutture”.
Il documento dell’Azienda ULSS 15 riporta un utile esempio di fascicolo tecnico dell’opera, con un estratto relativo alla manutenzione di elementi di lattoneria.
Con riferimento ai rischi, alle dotazioni di sicurezza dell’edificio, ai dispositivi di protezione di cui deve disporre l’operatore, alle procedure di sicurezza, l’estratto riporta indicazioni su:
-verifiche e manutenzioni ordinarie: “periodicamente (indicativamente ogni due anni), ovvero in caso di intasamenti dei pluviali a causa di foglie o nidi di uccelli, dev’essere effettuata la verifica o la rimozione di tali ostruzioni”;
-sostituzione di pluviali, canali, scossaline, converse, ecc.
Ad esempio riguardo alle verifiche e manutenzioni ordinarie l’estratto esemplificativo del fascicolo indica che “per salire sul tetto si utilizza la scala retrattile posizionata in corrispondenza del solaio soprastante il pianerottolo delle scale, che consente l’accesso al sottotetto tramite una botola. Da quest’ultimo, si accede alla copertura attraverso un lucernario posto in corrispondenza del colmo. Nelle immediate vicinanze del lucernario è installato un gancio al quale è collegata una fune di acciaio tesa lungo il colmo (linea di ancoraggio)”. E riguardo ai dispositivi l’operatore “deve munirsi di imbracatura di sicurezza che andrà collegata all’avvolgitore (dispositivi di trattenuta di tipo retrattile) disponibile nell’apposito contenitore posizionato in prossimità del lucernario”.
Queste le procedure di sicurezza indicate nell’estratto:
- “la zona sottostante l’area di intervento deve essere transennata per impedire l’acceso ai non addetti ai lavori;
- prima di salire sul tetto l’operatore deve assicurare il moschettone del cordino con avvolgitore alla linea di ancoraggio;
- gli attrezzi portatili utilizzati (martelli, chiavi, pinze, ecc.) devono essere assicurati all’operatore”.
Nel documento, che vi invitiamo a visionare, sono presenti immagini esplicative delle dotazioni di sicurezza citate dall’estratto.
Concludiamo ricordando che per i fabbricati non provvisti di fascicolo tecnico dell’opera diventa fondamentale la fase di verifica preventiva dei luoghi e delle strutture per acquisire le informazioni necessarie ad una adeguata pianificazione dell’intervento di manutenzione.
Inoltre si possono trarre informazioni “da quei soggetti che, a vario titolo, sono a conoscenza delle caratteristiche del fabbricato, dei materiali, della presenza di eventuali dispositivi di sicurezza già installati. Queste figure possono essere ad esempio il proprietario/committente e il progettista”.
E gli eventuali dispositivi installati per l’esecuzione dei lavori di manutenzione (ancoraggi per scale, passerelle o ponteggi, linee o punti di ancoraggio per DPI anticaduta, ecc.) “è opportuno che vengano lasciati in opera, come dotazione di sicurezza della struttura”.
Regione Veneto - Azienda U.L.S.S. 15 “Alta Padovana”, “ Io non ci casco - Manuale operativo per chi lavora in altezza”, terza edizione a cura di Manuela Barizza e Francesco Zecchin SPISAL Azienda U.L.S.S. 15 “Alta Padovana” (formato PDF, 15.02 MB).
Tiziano Menduto
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.