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Approvato il Regolamento attuativo del Codice dei contratti
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Nel Consiglio dei Ministri di venerdì 13 luglio è stato approvato uno schema di regolamento di attuazione ed esecuzione del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture.
Il provvedimento, proposto dal Ministro delle infrastrutture, sostituirà numerosi regolamenti della precedente legge n. 109/1994.
“Tra i nuovi istituti che entrano nel mercato delle opere pubbliche in Italia- ha affermato il Ministro Di Pietro - il “dialogo competitivo”, una procedura utilizzabile nelle opere particolarmente complesse, che consente alla stazione appaltante di acquisire il “know how” di imprese specializzate con un confronto articolato e trasparente, che si conclude con la definizione della migliore soluzione da porre a base di gara. Il Regolamento prevede che vinca la gara l’impresa che produce il miglior progetto preliminare. Essa fornirà successivi livelli progettuali e provvederà all’esecuzione dell’opera.”
Il regolamento disciplina inoltre le modalità di svolgimento dell’asta elettronica, con una serie di norme, che consentono di evitare la gara statica (con una sola offerta da parte di ogni operatore) e aprono il campo ad una gara dinamica, con un meccanismo di continui rilanci che dovrebbe favorire grandi risparmi per le amministrazioni. Il regolamento introduce una tecnica che consente di vivacizzare costantemente la gara evitando che gli operatori economici propongano i rilanci concentrandosi tutti a ridosso della scadenza del termine ultimo.
Il Regolamento introduce poi maggiori controlli sul sistema di qualificazione e maggiore solidità richiesta alle società chiamate ad accreditare le imprese che vogliono partecipare agli appalti pubblici. E’ contemplato poi l’obbligo di validazione dei prezzi a base di gara, da sottoporre ad aggiornamento obbligatorio, per evitare aggiudicazioni a prezzi impossibili e conseguente contenzioso.
Il regolamento prevede una “definizione più analitica dei livelli di progettazione e la regolamentazione della verifica del progetto da parte di strutture interne o esterne alla stazione appaltante ma, comunque, accreditate.”
Il regolamento disciplina anche il “performance bond”, la garanzia globale di esecuzione, obbligatoria per le opere di maggiore importo. “ La garanzia globale dovrebbe consentire di conseguire, in caso di inadempienza grave delle imprese esecutrici, non gia il semplice risarcimento monetario, ma la stessa realizzazione sollecita dell'opera attraverso “sostituti” precedentemente individuati ed in possesso dei requisiti.”
Il Ministro delle Infrastrutture, On. Antonio Di Pietro, ha sintetizzato così il risultato del Regolamento: “Più trasparenza e maggiori controlli per la qualificazione alle gare. Ampio utilizzo delle tecnologie informatiche. Possibilità di partecipare a tutta la procedura di affidamento comodamente seduti davanti al computer. Progetti più dettagliati e sempre “verificati” per evitare il contenzioso tra stazioni appaltanti e costruttori che paralizza i cantieri e vede l’Italia detentrice di un triste primato comunitario”.
Per il varo definitivo del provvedimento ora sarà necessaria l’approvazione del Consiglio di Stato e nuovamente dell’esecutivo.
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Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
Il provvedimento, proposto dal Ministro delle infrastrutture, sostituirà numerosi regolamenti della precedente legge n. 109/1994.
“Tra i nuovi istituti che entrano nel mercato delle opere pubbliche in Italia- ha affermato il Ministro Di Pietro - il “dialogo competitivo”, una procedura utilizzabile nelle opere particolarmente complesse, che consente alla stazione appaltante di acquisire il “know how” di imprese specializzate con un confronto articolato e trasparente, che si conclude con la definizione della migliore soluzione da porre a base di gara. Il Regolamento prevede che vinca la gara l’impresa che produce il miglior progetto preliminare. Essa fornirà successivi livelli progettuali e provvederà all’esecuzione dell’opera.”
Il regolamento disciplina inoltre le modalità di svolgimento dell’asta elettronica, con una serie di norme, che consentono di evitare la gara statica (con una sola offerta da parte di ogni operatore) e aprono il campo ad una gara dinamica, con un meccanismo di continui rilanci che dovrebbe favorire grandi risparmi per le amministrazioni. Il regolamento introduce una tecnica che consente di vivacizzare costantemente la gara evitando che gli operatori economici propongano i rilanci concentrandosi tutti a ridosso della scadenza del termine ultimo.
Il Regolamento introduce poi maggiori controlli sul sistema di qualificazione e maggiore solidità richiesta alle società chiamate ad accreditare le imprese che vogliono partecipare agli appalti pubblici. E’ contemplato poi l’obbligo di validazione dei prezzi a base di gara, da sottoporre ad aggiornamento obbligatorio, per evitare aggiudicazioni a prezzi impossibili e conseguente contenzioso.
Il regolamento prevede una “definizione più analitica dei livelli di progettazione e la regolamentazione della verifica del progetto da parte di strutture interne o esterne alla stazione appaltante ma, comunque, accreditate.”
Il regolamento disciplina anche il “performance bond”, la garanzia globale di esecuzione, obbligatoria per le opere di maggiore importo. “ La garanzia globale dovrebbe consentire di conseguire, in caso di inadempienza grave delle imprese esecutrici, non gia il semplice risarcimento monetario, ma la stessa realizzazione sollecita dell'opera attraverso “sostituti” precedentemente individuati ed in possesso dei requisiti.”
Il Ministro delle Infrastrutture, On. Antonio Di Pietro, ha sintetizzato così il risultato del Regolamento: “Più trasparenza e maggiori controlli per la qualificazione alle gare. Ampio utilizzo delle tecnologie informatiche. Possibilità di partecipare a tutta la procedura di affidamento comodamente seduti davanti al computer. Progetti più dettagliati e sempre “verificati” per evitare il contenzioso tra stazioni appaltanti e costruttori che paralizza i cantieri e vede l’Italia detentrice di un triste primato comunitario”.
Per il varo definitivo del provvedimento ora sarà necessaria l’approvazione del Consiglio di Stato e nuovamente dell’esecutivo.
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