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215 morti nei cantieri edili italiani nel 2003
Il sindacato Fillea-Cgil lancia l’ennesimo allarme sugli infortuni mortali nel settore delle costruzioni.
Da gennaio a dicembre 2003, sono 215 le persone che hanno perso la vita nei cantieri edili italiani.
Il sindacato ha raccolto i dati quotidianamente, aggiornandoli via via sul proprio sito web; per l’analisi del fenomeno ha preso in esame i seguenti parametri: nazionalità ed età dell’infortunato, modalità, data e ora dell’infortunio, regione nella quale è avvenuto l’incidente.
Rilevazione che sarà effettuata anche nel 2004 e resa disponibile sul sito web del sindacato, mediante una tabella che, oltre al triste conteggio delle vittime, riporta i dati salienti degli incidenti.
Su 215 vittime, il 15% era extracomunitario. La maggior parte delle vittime aveva tra i 26 e i 35 anni (27,72%) e tra i 46 e 55 anni (25,25%); tra le vittime vi sono anche due minorenni, rispettivamente di 15 e 17 anni.
La causa più frequente di morte nei cantieri edili resta la caduta dall’alto (38,5%). Purtroppo anche nei primi giorni del 2004, questa sembra riconfermarsi la causa principale degli infortuni dei cantieri (3 casi su 4).
Le altre cause sono: travolto da gru, carrello elevatore o ruspa (15,4%), il crollo di una struttura (15%), colpito da materiali di lavoro (9,2%), ribaltamento del mezzo (9%), folgorato (7,5%). Il restante 5,4% è rimasto vittima per altri motivi.
I mesi più a rischio sono settembre e maggio; gli infortuni mortali accadono più frequentemente nel giorno di lunedì e venerdì, mentre l’ora più a rischio è la tarda mattinata (45,9% dei casi), prima dell’interruzione per il pranzo.
La regione che registra il maggior numero di morti bianche è la Lombardia con 41 morti seguita dalla Toscana (23), il Veneto (22) e il Lazio (16). Tutte le regioni italiane hanno avuto almeno una vittima nei cantieri edili nel 2003.
Da gennaio a dicembre 2003, sono 215 le persone che hanno perso la vita nei cantieri edili italiani.
Il sindacato ha raccolto i dati quotidianamente, aggiornandoli via via sul proprio sito web; per l’analisi del fenomeno ha preso in esame i seguenti parametri: nazionalità ed età dell’infortunato, modalità, data e ora dell’infortunio, regione nella quale è avvenuto l’incidente.
Rilevazione che sarà effettuata anche nel 2004 e resa disponibile sul sito web del sindacato, mediante una tabella che, oltre al triste conteggio delle vittime, riporta i dati salienti degli incidenti.
Su 215 vittime, il 15% era extracomunitario. La maggior parte delle vittime aveva tra i 26 e i 35 anni (27,72%) e tra i 46 e 55 anni (25,25%); tra le vittime vi sono anche due minorenni, rispettivamente di 15 e 17 anni.
La causa più frequente di morte nei cantieri edili resta la caduta dall’alto (38,5%). Purtroppo anche nei primi giorni del 2004, questa sembra riconfermarsi la causa principale degli infortuni dei cantieri (3 casi su 4).
Le altre cause sono: travolto da gru, carrello elevatore o ruspa (15,4%), il crollo di una struttura (15%), colpito da materiali di lavoro (9,2%), ribaltamento del mezzo (9%), folgorato (7,5%). Il restante 5,4% è rimasto vittima per altri motivi.
I mesi più a rischio sono settembre e maggio; gli infortuni mortali accadono più frequentemente nel giorno di lunedì e venerdì, mentre l’ora più a rischio è la tarda mattinata (45,9% dei casi), prima dell’interruzione per il pranzo.
La regione che registra il maggior numero di morti bianche è la Lombardia con 41 morti seguita dalla Toscana (23), il Veneto (22) e il Lazio (16). Tutte le regioni italiane hanno avuto almeno una vittima nei cantieri edili nel 2003.
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