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Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'Dopo l’incidente all’acciaieria ThyssenKrupp: riflessioni sulla sicurezza sul lavoro
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È stato pubblicato nell’edizione on line de Il Sole 24 ORE una riflessione dell’economista Marco Vitale incentrata sulla mancanza di una cultura della sicurezza in azienda.
Soprattutto nelle aziende a rischio dove «ogni minimo guasto può costare una mutilazione o la vita», sottolinea Vitale riprendendo una riflessione analoga di Luciano Gallino riportato su La Repubblica del 7 dicembre.
Scrive Gallino commentando l’incendio all’acciaieria ThyssenKrupp di Torino: «Quello che si intravede nello sfondo di questo incidente è una cultura di impresa che nella sua lista di priorità colloca la produzione, il fatturato, i bilanci, la competitività molto in alto, mentre ripone molto in basso il destino delle persone le quali alla produzione, al fatturato e al bilancio aziendale materialmente provvedono…. Ma a questo punto sarà pur lecito chiedersi che cosa ci stanno a fare i manager pagati milioni di euro l'anno, le legioni di laureati in economia aziendale che sanno tutto su come si genera un corposo flusso di cassa, le falangi di tecnici che inventano prodotti e apparati produttivi aggiornati quasi di giorno in giorno, gli autori di infiniti saggi scientifici che spiegano come ottimizzare la redditività del capitale, i soliti inviti ad affrontare la sfida della competitività. Che cosa ci stanno a fare tutti costoro, voglio dire, se alla fin dei conti non riescono a elaborare e a mettere in pratica una cultura di impresa che sappia combinare buoni fatturati e solidi bilanci con una organizzazione del lavoro e della produzione che non rechi con sé ogni giorno, quale fosse un fenomeno di natura, una scia smisurata di lutti e sofferenze».
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Vitale sottolinea che questo punto è la domanda centrale: “la mancanza di una cultura manageriale adeguata che metta al giusto posto questa problematica con le dovute responsabilità”.
E subito dopo precisa: “E da dove dovrebbe venire questa consapevolezza se non la insegniamo?”
“È la qualità ed il senso di responsabilità del management e degli amministratori che bisogna sviluppare”. Ma sottolinea Vitale, senza dimenticare tutti gli altri attori aziendali, compreso il sindacato che “su questi temi deve vigilare, progettare e premere per dare la sveglia ad amministratori e manager inerti e neghittosi, per pretendere non solo l'osservanza delle leggi, cosa che tende a diventare un adempimento burocratico, ma che il tema della sicurezza rientri tra gli obiettivi dichiarati prioritari dall'impresa, insieme alla qualità”.
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