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Quadruplicati gli euro falsi
Se in Europa le contraffazioni di banconote nel 2003 sono triplicate rispetto al 2002 [si veda PuntoSicuro del 26.1.4], in Italia sono quadruplicate.
Tuttavia “nel 2002 si è riscontrato un andamento crescente, determinato da incrementi mensili sempre maggiori, fino ad un picco massimo in dicembre. […] Invece, nel corso del 2003 l’andamento delle segnalazioni s i è stabilizzato, pur mantenendosi su livelli decisamente più elevati rispetto a quelli del 2002.”
Lo afferma il Rapporto Statistico sulla Falsificazione dell’Euro per il 2003, redatto dall’Ufficio centrale antifrode mezzi di pagamento (UCAMP) del Dipartimento del Tesoro.
Il Rapporto basa le sue analisi sui dati relativi alle banconote e monete ritirate banche, poste e da altri soggetti che maneggiano denaro a titolo professionale e a quelle sequestrate dalle Forze di Polizia durante lo scorso anno.
Nel corso del 2003 vi sono state 65.454 segnalazioni che hanno riguardato 122.287 banconote. Il Centro Analisi Nazionale della Banca d’Italia ne ha analizzate 119.820 e sono stati accertati falsi nel 98% dei casi (117.323 pezzi), per un controvalore totale pari a 5,84 milioni di euro.
Il numero maggiore delle segnalazioni proviene dalle regioni del Nord (34414) e del Centro (19.102).
Considerando i dati regionali, le regioni più a rischio falso sono il Lazio (34.579 banconote ritirate) e la Campania (20.489), la Lombardia segue con 15.927 banconote ritirate.
Come già rilevato a livello europeo, il taglio più ricorrente nelle segnalazioni ed anche quello di maggior valore (oltre 5,1 milioni, pari a circa l’88% del totale) è stato quello della banconota da 50 euro.
La tecnica di falsificazione più adottata è stata quella della stampa in off-set.
L’attenzione dei falsari non ha risparmiato le monete, per il loro maggior valore nominale rispetto alle vecchie lire. Le monete ritirate sono state 1.273. Delle 1.133 analizzate dalla Zecca dello Stato, ne sono risultate false 753. La moneta più falsificata è stata quella da 1 euro (609 pezzi).
Il rapporto è consultabile qui.
Tuttavia “nel 2002 si è riscontrato un andamento crescente, determinato da incrementi mensili sempre maggiori, fino ad un picco massimo in dicembre. […] Invece, nel corso del 2003 l’andamento delle segnalazioni s i è stabilizzato, pur mantenendosi su livelli decisamente più elevati rispetto a quelli del 2002.”
Lo afferma il Rapporto Statistico sulla Falsificazione dell’Euro per il 2003, redatto dall’Ufficio centrale antifrode mezzi di pagamento (UCAMP) del Dipartimento del Tesoro.
Il Rapporto basa le sue analisi sui dati relativi alle banconote e monete ritirate banche, poste e da altri soggetti che maneggiano denaro a titolo professionale e a quelle sequestrate dalle Forze di Polizia durante lo scorso anno.
Nel corso del 2003 vi sono state 65.454 segnalazioni che hanno riguardato 122.287 banconote. Il Centro Analisi Nazionale della Banca d’Italia ne ha analizzate 119.820 e sono stati accertati falsi nel 98% dei casi (117.323 pezzi), per un controvalore totale pari a 5,84 milioni di euro.
Il numero maggiore delle segnalazioni proviene dalle regioni del Nord (34414) e del Centro (19.102).
Considerando i dati regionali, le regioni più a rischio falso sono il Lazio (34.579 banconote ritirate) e la Campania (20.489), la Lombardia segue con 15.927 banconote ritirate.
Come già rilevato a livello europeo, il taglio più ricorrente nelle segnalazioni ed anche quello di maggior valore (oltre 5,1 milioni, pari a circa l’88% del totale) è stato quello della banconota da 50 euro.
La tecnica di falsificazione più adottata è stata quella della stampa in off-set.
L’attenzione dei falsari non ha risparmiato le monete, per il loro maggior valore nominale rispetto alle vecchie lire. Le monete ritirate sono state 1.273. Delle 1.133 analizzate dalla Zecca dello Stato, ne sono risultate false 753. La moneta più falsificata è stata quella da 1 euro (609 pezzi).
Il rapporto è consultabile qui.
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