Nel 2018 infortuni sul lavoro in calo, aumentano i casi mortali
ROMA - “I numeri tristi su infortuni e malattie negli ambienti di lavoro continuano a sollecitare il rispetto scrupoloso delle regole e delle norme da parte di lavoratori e datori di lavoro, piani di prevenzione e di controllo, modalità e volontà attuative più efficaci che possano sfruttare appieno l’innovazione delle tecnologie”. Lo ha detto questa mattina a Roma il presidente dell’Inail, Massimo De Felice, illustrando nella Sala della Regina di Palazzo Montecitorio – alla presenza del presidente della Camera, Roberto Fico, e del presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte – la Relazione annuale sui dati relativi all’andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali nel 2018, sul bilancio dell’Istituto e sui risultati più rilevanti conseguiti sul fronte della ricerca, della prevenzione e degli investimenti. La presentazione si è conclusa con il saluto del sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali, Claudio Cominardi.
Le denunce in calo dello 0,3% rispetto al 2017. Circa 409mila i casi accertati (-4,3%). Nel 2018 l’Inail ha registrato poco più di 645mila denunce di infortunio. La lieve diminuzione rispetto al 2017 (-0,3%) sarebbe più accentuata se non si considerassero, per omogeneità, le “comunicazioni obbligatorie”. Dall’ottobre 2017, infatti, tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, devono comunicare all’Istituto tutti gli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento. Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono poco più di 409mila (-4,3% rispetto al 2017), di cui circa il 19% occorsi “fuori dell’azienda”, cioè “con mezzo di trasporto” o “in itinere”. Delle 1.218 denunce di infortunio mortale, in crescita del 6,1% rispetto al 2017, i casi accertati “sul lavoro” sono invece 704, il 4,5% in più rispetto all’anno precedente, di cui 421, pari a circa il 60% del totale, avvenuti “fuori dell’azienda” (35 casi sono ancora in istruttoria). Come emerge dagli ultimi dati pubblicati nella sezione “Open data” del sito Inail, nei primi cinque mesi del 2019 i casi mortali denunciati sono stati 391, due in più rispetto allo stesso periodo del 2018. Sostanzialmente stabile il numero delle denunce di infortunio sul lavoro nel complesso, che tra gennaio e maggio sono state 269.431, in crescita dello 0,04% rispetto alle 269.332 presentate all’Istituto nei primi cinque mesi dell’anno scorso.
Le malattie denunciate in aumento del 2,6%. Le malattie denunciate nel 2018 sono state circa 59.500, il 2,6% in più rispetto all’anno precedente. Ne è stata riconosciuta la causa professionale al 37%, mentre il 3% è ancora “in istruttoria”. Le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono circa 43mila, di cui quasi il 40% per causa professionale riconosciuta. I lavoratori con malattia asbesto-correlata sono stati poco meno di 1.400, mentre quelli deceduti nel 2018 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 1.177 (-16,4% rispetto al 2017), di cui 257 per silicosi/asbestosi (il 74% con età al decesso maggiore di 79 anni). Le rilevazioni più recenti mostrano un lieve aumento delle denunce anche nei primi cinque mesi del 2019. Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail tra gennaio e maggio, infatti, sono state 27.385, 372 in più rispetto allo stesso periodo del 2018 (+1,4%).
L’attività di controllo del rapporto assicurativo: accertate retribuzioni evase per 3,5 miliardi. All’inizio dell’anno scorso l’Inail ha sottoscritto la convenzione con Ministero del Lavoro, Ispettorato nazionale del lavoro e Inps per lo scambio di informazioni utili alla programmazione e allo svolgimento dell’attività di vigilanza, primo passo verso un controllo integrato. Per ora, comunque, l’Istituto mantiene il suo “corpo” ispettivo, nel “ruolo a esaurimento”, e nel 2018 ha continuato a svolgere un’azione di controllo di tipo amministrativo, per la verifica dell’appropriatezza del rischio assicurato e il contrasto all’evasione. Su un totale di 15.828 aziende controllate, quasi nove su 10 sono risultate irregolari. I lavoratori regolarizzati in seguito ai controlli sono stati 41.674, di cui 3.336 “in nero”. Sono state inoltre accertate retribuzioni imponibili evase per circa 3,5 miliardi di euro e sono stati richiesti premi per circa 76 milioni. “I risultati confermano la qualità della procedura informatica di ‘business intelligence’ che ha sostenuto l’attività ispettiva – ha spiegato De Felice – e il grande lavoro, sempre più impegnativo, per la progressiva riduzione della forza disponibile, svolto dai 284 ispettori Inail”.
Oltre 700mila le rendite per inabilità permanente e ai superstiti. Nel 2018 l’Inail ha censito circa tre milioni e 739mila posizioni assicurative territoriali, con una riduzione minima (-0,23%) rispetto al 2017. Al 31 dicembre erano in essere circa 709mila rendite per inabilità permanente e ai superstiti, in calo del 2,4% rispetto all’anno precedente. Le rendite per inabilità di nuova costituzione sono circa 14.600. Le prestazioni aggiuntive alla rendita a carico del Fondo vittime dell’amianto sono ammontate a circa 44 milioni di euro, mentre la prestazione “una tantum” a favore dei malati di mesotelioma è stata di circa 1,5 milioni di euro.
Fornite più di 7,6 milioni di prestazioni sanitarie. Al Centro Protesi 13.300 assistiti. Per fronteggiare le conseguenze di infortuni e malattie, nel 2018 sono state fornite più di 7,6 milioni di prestazioni sanitarie. Le prestazioni per “prime cure” presso i 123 ambulatori dell’Inail sono state circa 690mila, mentre negli 11 centri di fisiochinesiterapia, attivi in cinque regioni, sono state effettuate 125mila prestazioni su circa 3.400 assistiti e oltre 9.500 visite fisiatriche. Il Centro Protesi di Vigorso di Budrio e la sua filiale di Roma hanno registrato l’afflusso di circa 13.300 assistiti, ai quali sono state erogate circa 24.700 prestazioni di assistenza, alle quali si aggiungono oltre 27.200 trattamenti riabilitativi in favore di 623 assistiti. Nel giugno 2018 il Centro ha ottenuto la nuova “certificazione di qualità”, a conferma dell’eccellenza dei servizi erogati.
Erogate più di 400mila prestazioni integrative riabilitative. In attuazione dell’accordo quadro del 2012, è proseguita l’azione di coinvolgimento delle Regioni per l’erogazione di prestazioni riabilitative integrative, rispetto a quelle garantite dal Servizio sanitario nazionale in favore dei disabili da lavoro. Nel 2018 sono state erogate 403.654 prestazioni integrative riabilitative a circa 16mila assistiti. Con l’apertura di nuovi “centri” e “presidi” a Macerata, Cagliari, Genova, Torino, Palermo e Lamezia Terme, è stata inoltre potenziata la rete di assistenza per garantire i vantaggi della “prossimità”.
Migliorate le prestazioni verso gli assicurati. Novità anche per il reinserimento lavorativo. La legge di bilancio 2019 ha portato il potenziamento delle prestazioni economiche verso gli assicurati dell’Inail (50 milioni di euro nel 2019, 105 nel 2020, 118 nel 2021) per le rendite a superstiti, per l’assegno una tantum ai familiari di vittime di infortuni sul lavoro, per l’indennizzo del danno biologico e per la riforma in meliusdell’istituto della “vivenza a carico”. Sono state inoltre rafforzate le tutele e ampliato l’insieme dei beneficiari dell’assicurazione contro gli infortuni domestici. Le modifiche al Regolamento per il reinserimento lavorativo delle persone con disabilità da lavoro, adottate con la determina presidenziale n. 527 dello scorso 19 dicembre, hanno introdotto importanti novità con l’obiettivo di facilitare e incentivare l’accesso alle misure di sostegno garantite dall’Inail. Le novità principali riguardano la semplificazione degli adempimenti e una maggiore flessibilità nell’utilizzo dei fondi messi a disposizione dall’Istituto per l’abbattimento delle barriere architettoniche, l’adattamento delle postazioni e la formazione. Con l’ultima legge di bilancio sono stati previsti, tra l’altro, anche il rimborso del 60% della retribuzione dei lavoratori destinatari di progetti personalizzati e il concorso dell’Inail al funzionamento dell’assegno di ricollocazione rilasciato alle persone con disabilità da lavoro in cerca di occupazione.
La revisione delle tariffe dei premi. Nel 2018 si è concluso il progetto di revisione delle tariffe dei premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, “che ha richiesto – come sottolineato da De Felice – un lungo lavoro per la ridefinizione dei cosiddetti ‘nomenclatori tariffari’, in modo da tenere conto dei nuovi processi di lavoro e di produzione che incidono su forme e intensità dell’esposizione al rischio, per il ricalcolo dei tassi di premio e per le verifiche di sostenibilità economica”. I nuovi tassi, entrati in vigore con l’ultima legge di bilancio, segnano per il 2019 una diminuzione stimata di 502 milioni di euro dell’onere a carico delle imprese, circa il 6% in meno rispetto all’importo previsto con la tariffa precedente, già ridotta dalla legge di stabilità 2014.
Presentate 29mila istanze per la riduzione del tasso per meriti di prevenzione. Le istanze di riduzione del tasso di tariffa per meriti di prevenzione sono state circa 29mila (nel 2017 erano state 27mila). Lo scorso ottobre è stata disposta la riduzione del 7,09% dell’importo del premio (dovuto per il 2018) per le imprese artigiane che non hanno denunciato infortuni nel biennio 2016-2017, a cui sono stati destinati 27 milioni di euro. Dello sconto hanno beneficiato circa 300mila ditte. Altre riduzioni del premio hanno riguardato, anche per il 2018, il settore edile, la pesca e la navigazione.
Con il bando Isi 2018 circa 370 milioni per le imprese che investono in sicurezza. In settembre si è conclusa la fase di assegnazione degli incentivi a fondo perduto del bando Isi 2017. Sono invece più di 16.600 i progetti presentati lo scorso 14 giugno nel “click day” per l’assegnazione dei circa 370 milioni del bando Isi 2018, che sostiene progetti di investimento e per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale, per la riduzione dei rischi da movimentazione manuale di carichi, di bonifica da materiali contenenti amianto, per micro e piccole imprese operanti in specifici settori di attività (Tessile-Confezione-Articoli in pelle e calzature), per micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione agricola primaria. A partire dal 2010, attraverso le nove edizioni dell’iniziativa, l’Inail ha messo complessivamente a disposizione delle imprese più di due miliardi di euro per contribuire al miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il contributo al “sistema di normazione”. Tra le iniziative in materia di prevenzione, anche l’impegno dell’Istituto nel “sistema di normazionec è stato rilevante. Nel dettaglio, l’Inail ha dato il proprio contributo di competenza, sostenuto dai piani di ricerca, sull’innovazione tecnologica e organizzativa, in oltre 180 organismi tecnici. È proseguita, in particolare, la collaborazione con l’Ente italiano di normazione (Uni). Dallo scorso dicembre un tecnico dell’Istituto ha assunto la presidenza della Commissione sicurezza. All’inizio di quest’anno è stata attribuita all’Inail la vicepresidenza della Commissione centrale tecnica e, di recente, quella del Comitato termotecnico italiano.
Ricerca istituzionale e ricerca scientifica. “I pregevoli risultati conseguiti dal Piano della ricerca 2016-2018, sebbene frenati da difficoltà negli approvvigionamenti di materiali di consumo e attrezzature”, secondo De Felice “potranno dare impulso innovativo alle politiche di prevenzione. L’analisi del consuntivo del piano ha avviato un progetto di potenziamento dei processi e degli strumenti di controllo e valutazione delle attività e dei risultati. Con la produzione di rapporti informativi periodici, il Comitato scientifico dell’Inail potrà meglio contribuire dando pareri di esperienza e di opportunità”. È un impegno, ha aggiunto il presidente dell’Inail, “a tutela della qualità del lavoro dei ricercatori e della responsabilità soggettiva”, destinato a rendere ancora più costruttivo il confronto con l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur).
Il nuovo Piano per il triennio 2019-2021. Il nuovo Piano delle attività di ricerca 2019-2021, approvato nel dicembre scorso, nella componente “istituzionale” garantisce il ruolo dell’Inail come organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale, muovendosi sulla frontiera dell’innovazione tecnica e tecnologica: per l’individuazione dei rischi emergenti, per la costruzione di strumenti e processi che possano fronteggiarli, per l’utilizzazione delle nuove tecnologie nella prevenzione dei rischi, per avanzare proposte normative. Ne deriva anche il sostegno all’attività di certificazione e verifica di macchinari e processi di lavoro. Le azioni della ricerca nella componente “scientifica” sono strutturate in nove programmi, ciascuno dei quali articolato in obiettivi – 45 in tutto – da raggiungere anche con il coinvolgimento di università e centri di ricerca nazionali e internazionali. Tra i temi affrontati, la gestione integrata del rischio attraverso metodologie innovative, come la “ambient intelligence” e la sensoristica, e l’innovazione dei processi connessi alla digitalizzazione, alla robotizzazione, alle nanotecnologie e alle biotecnologie.
I “competence center” per il trasferimento tecnologico. L’Istituto avrà un ruolo anche in tre “competence center” costituiti a seguito del bando del Ministero dello Sviluppo economico del gennaio 2018, in attuazione del piano nazionale Industria 4.0, per fornire alle imprese un sostegno concreto per il trasferimento tecnologico e l’innovazione. Si tratta dei progetti “Artes 4.0 – Advanced Robotics and enabling digital Technologies & Systems 4.0”, guidato dalla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, “Made in Italy 4.0”, guidato dal Politecnico di Milano, e “Cyber 4.0”, guidato da Sapienza Università di Roma, che coinvolgono in tutto oltre 200 tra imprese e istituzioni.
Le collaborazioni di Vigorso di Budrio e Volterra. Nel frattempo è proseguita la collaborazione molto proficua del Centro Protesi di Vigorso di Budrio e del Centro di riabilitazione motoria di Volterra con l’IIT di Genova, la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, l’Istituto di Neuroscienze del Cnr e il Campus Bio-medico di Roma per lo sviluppo di esoscheletri e protesi ad alta tecnologia e lo studio di tecnologie innovative per la riabilitazione neuro-motoria. Tra i risultati più rilevanti la mano protesica “Hannes”, che ha ricevuto il premio nazionale per l’innovazione ADI Design Index 2018 e ha suscitato grande interesse al Festival internazionale della robotica di Pisa e al Festival della scienza di Genova, e il verticalizzatore Rise (Robotic innovation for standing and enabling), una “carrozzina elettronica” per la mobilità di persone con gravi disabilità motorie, che ha ricevuto il premio nazionale alle imprese per l’innovazione dell’Associazione nazionale giovani innovatori (Angi), nella categoria “industria e robotica”. L’avvio a Budrio, lo scorso luglio, del progetto “Handbike Kneeler” conferma l’impegno dell’Inail per fornire un contributo tecnico alle strumentazioni per lo sport paralimpico.
Nuovi partner per la seconda edizione del master Sapienza-Inail. Nel 2018 si è conclusa la prima edizione del master biennale interfacoltà di secondo livello sulla “Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro”, promosso e gestito da Sapienza Università di Roma e Inail per dare un profilo nuovo e al passo coi tempi alla figura professionale del “risk manager del lavoro”. Nel bando di concorso per l’edizione 2019-2020, in corso di predisposizione, il piano didattico è sostanzialmente confermato, mentre l’importante contributo economico e di competenza fornito dagli enti partner – Aeroporti di Roma, Confindustria, Enel, Eni, Federchimica, Fiat Chrysler Automobiles (Fca), Fondazione Rubes Triva, Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) e Terna – è destinato a essere ulteriormente rafforzato grazie al coinvolgimento di Aci, Fondazione Caracciolo, Banca d’Italia, Fondazione IBM e Uni, ente nazionale italiano di unificazione.
Gli investimenti mobiliari e immobiliari. Sono stati investiti circa 73 milioni di euro in titoli di Stato, a tasso fisso e a tasso variabile legati all’inflazione italiana ed europea. Il portafoglio titoli detenuto dall’Inail al 31 dicembre scorso ammonta a un miliardo di euro, in valore di carico. Per gli “investimenti indiretti” si è ottemperato al “piano dei richiami”, conferendo 78,6 milioni di euro nel fondo “Fondo comune di investimento immobiliare chiuso i3-core” gestito da InvImit Sgr Spa. Sono state cedute 100 unità immobiliari – 53 residenziali, 40 commerciali e sette terreni – per un incasso complessivo di circa 15 milioni di euro. In ottobre, nell’ambito del piano di interventi di razionalizzazione degli immobili a uso istituzionale finalizzato ad abbattere i costi delle locazioni passive, è stato acquistato l’immobile per la sede della Direzione regionale Abruzzo. In merito alle iniziative urgenti nell’edilizia sanitaria, su proposta del Ministro della Salute sono stati individuati gli interventi valutabili dall’Inail nell’ambito dei piani triennali di investimento, per i quali sono stati stanziati circa due miliardi e 600 milioni di euro.
Le iniziative di elevata utilità sociale. È stato pubblicato il bando europeo per il primo dei cosiddetti investimenti “a sviluppo”, ovvero iniziative che prevedono la realizzazione dell’opera da concedere poi in locazione agli enti locali, per la costruzione a Vaprio d’Adda di una scuola secondaria da realizzare sull’area che l’Inail ha acquistato dal Comune della provincia di Milano lo scorso novembre. A questo proposito, De Felice ha precisato che “per fare fronte alla discrepanza tra gli importi stanziati e gli importi effettivamente impiegati nelle realizzazioni delle iniziative immobiliari di elevata utilità sociale, a causa dell’impianto normativo che spesso rallenta l’iter progettuale, l’Istituto ha dato impulso alla realizzazione delle ‘scuole innovative’ e dei ‘poli per l’infanzia’ facendosi carico, con uno stanziamento complessivo di 13,5 milioni di euro, delle spese di progettazione, che saranno recuperate sul costo di acquisizione delle aree su cui edificare”.
Positivo il risultato economico-finanziario. I dati del preconsuntivo 2018 mostrano che l’Inail ha avuto entrate di competenza per 10 miliardi e 571 milioni di euro, pari a circa 250 milioni in più rispetto al 2017. Le uscite di competenza si sono invece attestate a otto miliardi e 777 milioni, con prestazioni istituzionali in aumento di circa il 2%. Le riserve tecniche sono pari a circa 33 miliardi e 435 milioni, “coperte” per circa l’87% da liquidità quasi totalmente versata nella Tesoreria dello Stato, senza remunerazione.
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Nelle infografiche la serie storica 2014-2018 degli infortuni sul lavoro accertati e delle malattie professionali riconosciute dall’Inail, gli infortuni del 2018 per modalità di accadimento (in occasione di lavoro e in itinere), gli infortuni per differenza di genere
Fonte: INAIL
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