MICROIMPRESE: MACRO RISCHI O SOTTODENUNCE?
L’andamento degli infortuni sul lavoro nelle aziende artigiane, in lieve flessione negli ultimi anni, mostra nel 2004 un calo più sensibile (da 148.191 del 2003 a 138.955 del 2004, ultimi dati pubblicati nel mensile Dati Inail, vedere anche per il 2003 Punto sicuro n. 1320).
Se le imprese artigiane si distribuiscono quasi equamente per macrosettore, gli infortuni si addensano invece nelle Costruzioni (41,8%) e nel Manifatturiero (36,7%) e solo per il 21,5% nei Servizi, con valori molto diversi dal complesso dell’Industria e Servizi.
Le microimprese (le aziende in cui è occupato, oltre all’eventuale titolare, un massimo di 9 dipendenti) costituiscono circa il 90% delle aziende assicurate dei settori industriale e terziario, sono concentrate soprattutto nei settori del Commercio (23%), delle Costruzioni (21%), dei Servizi alle imprese (11%) e della Ristorazione (7%) e riguardano poco meno del 40% dell’occupazione assicurata.
Un recente studio Inail – Ispesl ha valutato il peso dei loro infortuni sul lavoro (circa 150.000 indennizzati l’anno) rispetto al complesso delle imprese del ramo. Da tale studio non sembra emergere per le microimprese un rischio infortunistico molto più consistente, come nel recente passato, rispetto alle aziende di maggior dimensione, ma di certo è apprezzabile una maggiore gravità media (su 100 denunce 4,9 hanno avuto conseguenze di menomazione permanente rispetto alle 3,5 del complesso delle imprese dell’Industria e Servizi e 0,25 un esito mortale rispetto a 0,16) e ciò appare ancora più rilevante per gli artigiani, almeno per quanto riguardale menomazioni permanenti (7,2 senza differenze tra imprese piccole o grandi ma ricordando che la maggior parte degli artigiani opera in microimprese).
Secondo l’Inail “è difficile dire fino a che punto tutto ciò sia reale o rappresenti la conseguenza di fenomeni di sottodenuncia per traumi di non particolare gravità che vanno a sovrastimare i valori su menzionati o della mancanza di informazione su quell’entità di lavoro irregolare presente in misura rilevante nel nostro Paese e che riguarda di certo in misura significativa le piccole imprese”.
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