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INCENTIVI PER LA VIDEOSORVEGLIANZA

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Criminalità

27/01/2006

Un nuovo accordo tra Confcommercio e Carabinieri agevola l’installazione di sistemi di videosorveglianza negli esercizi commerciali di alcune province della Campania.

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Nuova collaborazione dell’Arma dei Carabinieri a «Negozio sicuro», il dispositivo antirapina “Securshop” costruito da telecamere a circuito chiuso e mirato alla protezione delle attività commerciali. La notizia è riportata dal quotidiano Il Mattino nell’edizione di Caserta del 26 gennaio. Dopola Polizia di Stato, anche i Carabinieri di Terra di Lavoro (antica provincia del Regno delle Due Sicilie corrispondente alle attuali province di Caserta e ad alcune parti delle province di Latina, Frosinone e Napoli) sono pronti a collegare la propria centrale operativa con gli esercizi che si sono dotati o si doteranno della videosorveglianza.

Questo progetto di sicurezza nazionale, denominato «Securshop», è un piano della Confcommercio e della Confesercenti realizzato d’intesa con il Ministero dell’Interno, che è diventato oggetto di una convenzione nel giugno del 2003. Divenuto operativo in Terra di Lavoro nel dicembre del 2004, con la sigla di un protocollo tra le associazioni ela Questura, il progetto è stato sottoscritto nei giorni scorsi dall’Arma. Grazie alla Camera di Commercio di Caserta è possibile ottenere un contributo del 40% del costo del kit che ammonta a circa 4000 euro.

Secondo il presidente della Confesercenti, “Securshop” può essere considerato a tutti gli effetti «uno strumento indispensabile soprattutto nelle zone a rischio e per gli operatori, come gioiellieri e farmacisti, che, più degli altri, sono potenziali bersagli. È un deterrente indiscutibile». Ulteriore deterrente è l’avviso esterno col quale si comunica a chiare lettere che l’esercizio è collegato con le Forze dell’Ordine e «non disattivabile» da parte dell’esercente.

 

 

I Carabinieri hanno inoltre sottolineato come «le telecamere, non solo consentono di filmare rapine e relativi protagonisti, ma anche di estendere il controllo ad altri tipi di reati che si potrebbero consumare nelle immediate adiacenze del negozio videosorvegliato. Una prova documentale come l’immagine riduce l’esigenza della testimonianza diretta».

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