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Bancomat clonati: la prudenza non basta?
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Negli ultimi mesi sono stati segnalati casi di truffe realizzate presso gli sportelli bancomat, dove malviventi hanno applicato alle fessure di ingresso della tessera un lettore capace di copiare la banda magnetica della card, e microtelecamere per spiare il codice segreto digitato. (Si veda PuntoSicuro del 12.2.2004).
A seguito di una nuova operazione svolta dai Carabinieri di Trento, che hanno sgominato una banda accusata di aver clonato con la medesima tecnica migliaia di bancomat, l’associazione dei consumatori Aduc ha chiesto alle banche l’adozione di efficaci misure di sicurezza.
L’associazione invita gli utenti a vigilare sulla "semplicità" delle fessure in cui si inserisce la carta, a coprire la mano con cui si digita il codice segreto, e a segnalare alle autorità ogni anomalia o sospetto.
Tuttavia non basta la buona volontà e attenzione del singolo consumatore per fare fronte a queste truffe.“Occorre che anche le banche giochino un loro ruolo, con controlli continui anche nelle ore di chiusura degli uffici. – afferma l’Aduc - Non basta una guardia giurata che passa due volte la notte mettendo il bigliettino di certificazione del passaggio nella fessura della saracinesca. Ci vogliono controlli più frequenti e specifici, i cui costi la banca stessa si deve accollare: la garanzia di un sistema sicuro non può che invogliare i consumatori ad usufruire piu' frequentemente del servizio, oltre che a scoraggiare i malviventi.”
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Negli ultimi mesi sono stati segnalati casi di truffe realizzate presso gli sportelli bancomat, dove malviventi hanno applicato alle fessure di ingresso della tessera un lettore capace di copiare la banda magnetica della card, e microtelecamere per spiare il codice segreto digitato. (Si veda PuntoSicuro del 12.2.2004).
A seguito di una nuova operazione svolta dai Carabinieri di Trento, che hanno sgominato una banda accusata di aver clonato con la medesima tecnica migliaia di bancomat, l’associazione dei consumatori Aduc ha chiesto alle banche l’adozione di efficaci misure di sicurezza.
L’associazione invita gli utenti a vigilare sulla "semplicità" delle fessure in cui si inserisce la carta, a coprire la mano con cui si digita il codice segreto, e a segnalare alle autorità ogni anomalia o sospetto.
Tuttavia non basta la buona volontà e attenzione del singolo consumatore per fare fronte a queste truffe.“Occorre che anche le banche giochino un loro ruolo, con controlli continui anche nelle ore di chiusura degli uffici. – afferma l’Aduc - Non basta una guardia giurata che passa due volte la notte mettendo il bigliettino di certificazione del passaggio nella fessura della saracinesca. Ci vogliono controlli più frequenti e specifici, i cui costi la banca stessa si deve accollare: la garanzia di un sistema sicuro non può che invogliare i consumatori ad usufruire piu' frequentemente del servizio, oltre che a scoraggiare i malviventi.”
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