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Sostanze sensibilizzanti della cute

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Campagne di prevenzione

02/09/2003

Nella UE 3 milioni di giorni di lavoro persi per le malattie professionali della pelle. Una scheda per la prevenzione.

"Da una stima emerge che l’Unione europea spende ogni anno 600 milioni di euro, derivanti da circa 3 milioni di giorni di lavoro persi, per le malattie professionali della pelle. Queste riguardano potenzialmente tutti i settori industriali e commerciali e obbligano molti lavoratori a cambiare lavoro."

Questi dati impressionanti sono stati riportati in una scheda informativa, dedicata alle sostanze sensibilizzanti della cute, realizzata dall’Agenzia europea nell’ambito delle iniziative per la “Settimana europea 2003”.

A causare problemi professionali della cute è il contatto con talune sostanze durante il lavoro.
Le zone più frequentemente interessate sono le mani e gli avambracci, ossia le parti del corpo che con più probabilità vengono a contatto con la sostanza, ma i problemi possono anche estendersi ad altre parti.

Le prime manifestazioni includono disidratazione, arrossamento e prurito della pelle, che può diventare gonfia, screpolata, squamosa e spessa e può verificarsi la comparsa di pustole.

“La rapidità di reazione della pelle - precisa la scheda - dipende dalla concentrazione o dalla potenza della sostanza nonché dalla durata e dalla frequenza del contatto di questa con la pelle. Spesso i cambiamenti della pelle migliorano quando il lavoratore è a riposo, ad esempio durante i fine settimana e le ferie."

A rischio sono in particolare i lavoratori che sono costantemente esposti a liquidi e che utilizzano acqua, in grado di distruggere la barriera di difesa naturale della pelle. Altri fattori che contribuiscono al rischio sono l’esposizione cutanea ad alte temperature e alle radiazioni solari nonché i rischi biologici.

Esistono due diversi tipi di sostanze sensibilizzanti della cute, sostanze chimiche (ad esempio nichel, cromo, formaldeide, conservanti, aromi…) e proteine che si trovano nelle materie prime (proteine contenute nel lattice di gomma naturale, alimenti, piante ornamentali...).
L’allergia cutanea a sostanze chimiche si sviluppa solitamente nel tempo, mentre l’allergia causata da proteine può manifestarsi molto rapidamente.
La scheda raccoglie in una tabella esempi di sostanze sensibilizzanti e attività a rischio e illustra alcune avvertenze per ridurre l’esposizione a tali sostanze nel caso in cui la sostituzione non sia possibile.

Il contatto della pelle con le sostanze può essere ridotto mediante:
1. l’adozione di accorgimenti durante il lavoro, ad esempio sufficiente ventilazione dei locali, paraspruzzi e schermi;
2. la fornitura di dispositivi di protezione opportuni, adeguati e accessibili (DPI). Occorre garantire che i dispositivi individuali, come
ad esempio guanti, siano attentamente scelti, indossati, tenuti e sostituiti. Vi sono notevoli differenze di permeabilità e resistenza a varie sostanze chimiche, a seconda del fabbricante, del materiale, del modello e dello spessore. Di conseguenza, occorre esaminare una tabella di resistenza dei guanti del fabbricante da cui si intende acquistare. I guanti e le calzature di protezione possono essi stessi essere causa di allergie, in particolare se realizzati in lattice o cuoio conciato con sostanze contenenti cromo; sarà opportuno evitarne l’utilizzo;
3. l’elaborazione di un piano di protezione della pelle che includa misure e istruzioni per:
-proteggere la pelle prima del lavoro
-detergere la pelle durante e dopo il lavoro
-curare la pelle dopo il lavoro
tenendo conto dei seguenti elementi
-tipo di contaminazione, ad esempio sostanze oleose, grasse o molto collose, quali lacca, resine, adesivi
-aree di lavoro umide e bagnate: fluidi per la lavorazione dei metalli, acqua, soluzioni lavanti e detergenti
-protezione della pelle nel periodo di tempo in cui si indossano i guanti
-protezione dalle radiazioni ultraviolette durante operazioni di saldatura e lavori esposti a forte luce solare;
4. la fornitura di attrezzature adeguate per la pulizia
5. un buon housekeeping e un’accurata igiene personale:
-proteggere tutto il corpo, inclusi viso e collo
-tenere la pelle pulita
-assicurarsi che gli indumenti di protezioni siano puliti e integri

La scheda è consultabile, in lingua italiana, qui

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