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È stato recentemente pubblicato, e distribuito in allegato al Sole 24 ore del 9 novembre 2009, il Dossier Sicurezza dal titolo “Salute e sicurezza sui luoghi di lavoro: le strategie di prevenzione degli infortuni sul lavoro e di promozione dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro”.
Il dossier è stato realizzato dal Sole 24 ore in collaborazione con la Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Comunicazione, la Direzione Generale della Tutela delle Condizioni di Lavoro e la Direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.
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Dossier Sicurezza: prevenzione e promozione della sicurezza sul lavoro
È stato recentemente pubblicato, e distribuito in allegato al Sole 24 ore del 9 novembre 2009, il Dossier Sicurezza dal titolo “Salute e sicurezza sui luoghi di lavoro: le strategie di prevenzione degli infortuni sul lavoro e di promozione dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro”.
Il dossier è stato realizzato dal Sole 24 ore in collaborazione con la Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Comunicazione, la Direzione Generale della Tutela delle Condizioni di Lavoro e la Direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.
Il dossier inizia con una prefazione a cura di Maurizio Sacconi - Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali - che nell’intervento dal titolo “Una gestione più concreta della sicurezza sul lavoro” indica che è possibile contrastare il fenomeno degli infortuni sul lavoro solo se non si è alla ricerca di un rispetto solo formale alle regole in materia di sicurezza sul lavoro. Secondo il Ministro il nuovo contesto legislativo, uscito con le modifiche al Testo Uncio del D.Lgs. 106/2009, presenterebbe dunque “meno formalismi e più sostanza”.
Il primo vero articolo è intitolato “Dal Libro Bianco alla tutela della salute sui luoghi di lavoro”.
L’articolo, partendo dal Libro Bianco presentato quest’anno a Roma dal Ministero del lavoro, ricorda che un “modello sociale sano ed efficiente, che mette la persona prima di tutto, non può prescindere dalla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori” e indica che se le stime dell’Inail parlano di un bilancio delle morti bianche In Italia sceso sotto la soglia dei 1.200 casi l'anno, si impone comunque uno sforzo per rilanciare con determinazione, anche attraverso una più forte collaborazione tra imprese e lavoratori, “una nuova cultura della sicurezza che veda nella prevenzione il suo punto qualificante”.
In “Le novità del ‘correttivo’ al Testo Unico” si affrontano le recenti modifiche al Decreto legislativo 81/2008 che gli autori indicano essere “un complesso di regole in linea con i migliori esempi internazionali”.
Nel testo si indica che il correttivo è partito prima di tutto dalla correzione degli errori materiali e tecnici del Testo Unico, un testo “approvato a Camere oramai sciolte e in tutta fretta”.
Ad esempio è stato sostituito il valore-limite del piombo nel sangue in maniera che fosse espresso non in "milligrammi", ma in "nanogrammi", “unica unità di misura che garantisce la tutela della salute dei lavoratori esposti”.
Inoltre è stato perfezionato il quadro normativo aumentando il coordinamento tra articoli e allegati, cercando di evitare sovrapposizioni e incertezze interpretative.
Tra i cambiamenti apportati dal D.Lgs. 106/2009 l’articolo ne sottolinea alcuni, ad esempio:
- una disciplina che considera la peculiarità dei volontari con non solo una tutela analoga a quella dei lavoratori autonomi, ma anche una tutela "rafforzata";
- una indicazione diversa, rispetto a quella contenuta originariamente nel D.Lgs. 81/2008, dei casi in cui è necessario, nei lavori in appalto, che il committente predisponga il "documento di valutazione dei rischi da interferenza delle lavorazioni";
- l'introduzione di un “sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi in settori a particolare rischio infortunistico in modo che possano operare solo coloro che sono in regola”, a cominciare dal settore edile istituendo la "patente a punti" per la “verifica dell'idoneità tecnico-professionale delle imprese o dei lavoratori autonomi edili”;
- il superamento “di un approccio meramente formalistico e burocratico al tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”, ad esempio evitando di obbligare le imprese ”di andare dal notaio o munirsi di posta certificata, perché la data del documento potrà anche essere dimostrata dalla firma di tutti coloro che, assieme al datore di lavoro, sono coinvolti in materia di salute e sicurezza”;
- il superamento, sempre secondo gli autori del dossier, di una “cultura meramente sanzionatoria e repressiva”, prestando più attenzione alla prevenzione, una prevenzione fatta di “maggiore formazione, migliore informazione, effettività del coordinamento interistituzionale nella programmazione delle visite ispettive, uso mirato del potere di disposizione da parte degli organi di vigilanza, appositamente disciplinato”.
- il potenziamento del coordinamento a livello territoriale fra i funzionari di vigilanza delle Asl e gli ispettori del lavoro;
- il ridimensionamento del provvedimento di sospensione dell'impresa, “rendendo più certi sia i requisiti che ne legittimano l'adozione, che i casi nei quali la sospensione può essere imposta”;
- la valorizzazione degli enti bilaterali come “strumenti di ausilio a imprese e lavoratori per il corretto adempimento degli obblighi in materia di sicurezza e per l'innalzamento dei livelli di tutela negli ambienti di lavoro”;
- il miglioramento dell'”efficacia dell'apparato sanzionatorio”.
In “Servizi ispettivi e attività di vigilanza” si parla del Progetto Qualità della Direzione generale per l'Attività Ispettiva, uno “strumento per monitorare i risultati qualitativi dell'azione ispettiva e orientare le attività verso le finalità ritenute politicamente più meritevoli”.
Si presenta dunque la Direttiva del Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, emanata nel settembre del 2008 con l’obiettivo di rilanciare le funzioni ispettive in chiave preventiva e promozionale secondo “parametri di correttezza, trasparenza e uniformità sull'intero territorio nazionale”.
Infine nell’articolo “Formazione e promozione al centro della strategia del Ministero” gli autori indicano che la strategia del Ministero del Lavoro per contrastare il fenomeno infortunistico sul lavoro punta molto sulla formazione e sulla promozione. In particolare è in atto un'azione tripartita:
- lavoro e percorso educativo: il lavoro deve essere “considerato parte essenziale di tutto il percorso educativo di una persona”;
- l'impresa come ambiente in cui formarsi: è l'ambiente produttivo “il contesto più idoneo per lo sviluppo delle professionalità”;
- la certificazione formale: una certificazione che “deve interessare la reale verifica delle conoscenze, delle competenze e delle esperienze di un lavoratore a prescindere dai corsi frequentati, che possono al più costituire mezzo e non prova per la loro acquisizione”.
Riguardo alla formazione, si ricorda che in un mercato del lavoro come l’attuale, soggetto a continui cambiamenti in relazione a contratti e “natura delle occupazioni”, è indispensabile un continuo aggiornamento in tutti gli stadi della vita del lavoratore.
Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Comunicazione, Direzione Generale della Tutela delle Condizioni di Lavoro, Direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e Sole 24 ore: Dossier Sicurezza “Salute e sicurezza sui luoghi di lavoro: le strategie di prevenzione degli infortuni sul lavoro e di promozione dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro”, a cura di Barbara Bonomi e Marcello Marinaro (formato PDF, 2.87 MB).
Il primo vero articolo è intitolato “Dal Libro Bianco alla tutela della salute sui luoghi di lavoro”.
L’articolo, partendo dal Libro Bianco presentato quest’anno a Roma dal Ministero del lavoro, ricorda che un “modello sociale sano ed efficiente, che mette la persona prima di tutto, non può prescindere dalla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori” e indica che se le stime dell’Inail parlano di un bilancio delle morti bianche In Italia sceso sotto la soglia dei 1.200 casi l'anno, si impone comunque uno sforzo per rilanciare con determinazione, anche attraverso una più forte collaborazione tra imprese e lavoratori, “una nuova cultura della sicurezza che veda nella prevenzione il suo punto qualificante”.
In “Le novità del ‘correttivo’ al Testo Unico” si affrontano le recenti modifiche al Decreto legislativo 81/2008 che gli autori indicano essere “un complesso di regole in linea con i migliori esempi internazionali”.
Nel testo si indica che il correttivo è partito prima di tutto dalla correzione degli errori materiali e tecnici del Testo Unico, un testo “approvato a Camere oramai sciolte e in tutta fretta”.
Ad esempio è stato sostituito il valore-limite del piombo nel sangue in maniera che fosse espresso non in "milligrammi", ma in "nanogrammi", “unica unità di misura che garantisce la tutela della salute dei lavoratori esposti”.
Inoltre è stato perfezionato il quadro normativo aumentando il coordinamento tra articoli e allegati, cercando di evitare sovrapposizioni e incertezze interpretative.
Tra i cambiamenti apportati dal D.Lgs. 106/2009 l’articolo ne sottolinea alcuni, ad esempio:
- una disciplina che considera la peculiarità dei volontari con non solo una tutela analoga a quella dei lavoratori autonomi, ma anche una tutela "rafforzata";
- una indicazione diversa, rispetto a quella contenuta originariamente nel D.Lgs. 81/2008, dei casi in cui è necessario, nei lavori in appalto, che il committente predisponga il "documento di valutazione dei rischi da interferenza delle lavorazioni";
- l'introduzione di un “sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi in settori a particolare rischio infortunistico in modo che possano operare solo coloro che sono in regola”, a cominciare dal settore edile istituendo la "patente a punti" per la “verifica dell'idoneità tecnico-professionale delle imprese o dei lavoratori autonomi edili”;
- il superamento “di un approccio meramente formalistico e burocratico al tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”, ad esempio evitando di obbligare le imprese ”di andare dal notaio o munirsi di posta certificata, perché la data del documento potrà anche essere dimostrata dalla firma di tutti coloro che, assieme al datore di lavoro, sono coinvolti in materia di salute e sicurezza”;
- il superamento, sempre secondo gli autori del dossier, di una “cultura meramente sanzionatoria e repressiva”, prestando più attenzione alla prevenzione, una prevenzione fatta di “maggiore formazione, migliore informazione, effettività del coordinamento interistituzionale nella programmazione delle visite ispettive, uso mirato del potere di disposizione da parte degli organi di vigilanza, appositamente disciplinato”.
- il potenziamento del coordinamento a livello territoriale fra i funzionari di vigilanza delle Asl e gli ispettori del lavoro;
- il ridimensionamento del provvedimento di sospensione dell'impresa, “rendendo più certi sia i requisiti che ne legittimano l'adozione, che i casi nei quali la sospensione può essere imposta”;
- la valorizzazione degli enti bilaterali come “strumenti di ausilio a imprese e lavoratori per il corretto adempimento degli obblighi in materia di sicurezza e per l'innalzamento dei livelli di tutela negli ambienti di lavoro”;
- il miglioramento dell'”efficacia dell'apparato sanzionatorio”.
In “Servizi ispettivi e attività di vigilanza” si parla del Progetto Qualità della Direzione generale per l'Attività Ispettiva, uno “strumento per monitorare i risultati qualitativi dell'azione ispettiva e orientare le attività verso le finalità ritenute politicamente più meritevoli”.
Si presenta dunque la Direttiva del Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, emanata nel settembre del 2008 con l’obiettivo di rilanciare le funzioni ispettive in chiave preventiva e promozionale secondo “parametri di correttezza, trasparenza e uniformità sull'intero territorio nazionale”.
Infine nell’articolo “Formazione e promozione al centro della strategia del Ministero” gli autori indicano che la strategia del Ministero del Lavoro per contrastare il fenomeno infortunistico sul lavoro punta molto sulla formazione e sulla promozione. In particolare è in atto un'azione tripartita:
- lavoro e percorso educativo: il lavoro deve essere “considerato parte essenziale di tutto il percorso educativo di una persona”;
- l'impresa come ambiente in cui formarsi: è l'ambiente produttivo “il contesto più idoneo per lo sviluppo delle professionalità”;
- la certificazione formale: una certificazione che “deve interessare la reale verifica delle conoscenze, delle competenze e delle esperienze di un lavoratore a prescindere dai corsi frequentati, che possono al più costituire mezzo e non prova per la loro acquisizione”.
Riguardo alla formazione, si ricorda che in un mercato del lavoro come l’attuale, soggetto a continui cambiamenti in relazione a contratti e “natura delle occupazioni”, è indispensabile un continuo aggiornamento in tutti gli stadi della vita del lavoratore.
Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Comunicazione, Direzione Generale della Tutela delle Condizioni di Lavoro, Direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e Sole 24 ore: Dossier Sicurezza “Salute e sicurezza sui luoghi di lavoro: le strategie di prevenzione degli infortuni sul lavoro e di promozione dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro”, a cura di Barbara Bonomi e Marcello Marinaro (formato PDF, 2.87 MB).
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