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Cantiere complesso: contro gli infortuni in edilizia

Cantiere complesso: contro gli infortuni in edilizia
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Campagne di prevenzione

09/10/2017

Coinvolgere datori di lavoro e lavoratori in un percorso formativo e motivazionale per l’acquisizione di un metodo che favorisca l’adozione e il mantenimento di comportamenti sicuri, nella logica del miglioramento continuo.


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Costruire e validare un modello innovativo di gestione di cantiere destinato alle imprese del settore delle costruzioni, finalizzato all’adozione di politiche volontarie di responsabilità sociale e di valorizzazione delle buone prassi esistenti in materia di sicurezza e legalità. Questi, a livello macro, i driver del progetto “Cantiere complesso” realizzato nel biennio 2016/2017 dalla Direzione regionale dell’Inail per l’Umbria, il Cesf di Perugia (centro edile per la sicurezza e la formazione) e il Tesef (Terni edilizia sicurezza e formazione).


L’obiettivo è quello di coinvolgere i datori di lavoro e i lavoratori in un percorso formativo e motivazionale per l’acquisizione di una metodologia di osservazione dei comportamenti messi in atto nel cantiere, con la finalità di modificare la loro percezione del rischio e di innescare nelle imprese un meccanismo virtuoso che favorisca l’adozione e il mantenimento di comportamenti sicuri, nella logica del miglioramento continuo. Tutto ciò con lo scopo di evitare gli infortuni sul lavoro, in particolare quelli legati a comportamenti errati e ad una organizzazione del lavoro inadeguata, che sono stati misurati attraverso indicatori ad hoc.

La progettualità, che rientra nell’ambito del Piano regionale della prevenzione 2014/2018, elaborato dalla Regione Umbria attraverso una progettazione partecipata che ha visto il coinvolgimento delle istituzioni, delle parti sociali e di molti rappresentanti della società civile, è stata presentata a Terni in occasione del convegno “Progetto Cantiere complesso: bilancio dell’esperienza e presentazione del modello applicato” che si è tenuto presso la sede del Tesef.


In apertura dei lavori l’assessore alle Infrastrutture, Trasporti e Lavori pubblici della Regione Umbria, Giuseppe Chianella, ha evidenziato come il progetto si caratterizzi per aver applicato metodi mai sperimentati in passato nei cantieri edili del territorio, coinvolgendo datori di lavoro e lavoratori e facendoli diventare parte attiva e responsabile del sistema della sicurezza. “I positivi risultati ottenuti confermano la validità del modello per la sicurezza, la prevenzione e la promozione della salute e pertanto”, ha spiegato Chianella, “l’auspicio è che il modello possa ora essere considerato best practice e quindi essere replicato in altri cantieri con caratteristiche simili”.

La parola è passata al dirigente del servizio Prevenzione, Sanità veterinaria e Sicurezza alimentare della Regione, Gianni Giovannini, che ha posto l’accento sul taglio “preventivo” del progetto e sul ruolo cruciale che la formazione può giocare nel rendere virtuoso il sistema della sicurezza delle imprese del territorio. Per Giovannini il progetto rappresenta una delle migliori progettualità tra le circa 60 previste nel Piano regionale della prevenzione 2014/2018.


Alessandra Ligi, direttore regionale dell’Inail, ha voluto, in primis, rimarcare il gioco di squadra attuato dai partner del progetto, che ha consentito a ciascuno di dare il massimo nell’ambito delle rispettive competenze, per sottolineare poi come la sinergia abbia lavorato sul solco della formazione-informazione, uno degli asset principali sui quali l’Istituto realizza la propria mission e in uno dei settori storicamente a maggior rischio di infortunio. Ha “scattato”, quindi, una fotografia sul fenomeno infortunistico sul lavoro, da anni in costante e continua riduzione nel territorio regionale e, soprattutto nell’ultimo biennio, in controtendenza col dato nazionale, che registra, invece, lievi aumenti per quanto concerne infortuni sul lavoro e casi mortali, sia nel complesso, sia nel settore costruzioni. Quanto al modello di sicurezza, elaborato e sperimentato nei cantieri che hanno fatto da laboratorio al progetto (quelli di Spina/Marsciano per la provincia di Perugia e quello della Cascata delle Marmore per la provincia di Terni), Ligi ha auspicato la sua esportabilità a cominciare dai cantieri che presto saranno avviati nel cratere nursino, cioè nei territori colpiti dal sisma del 2016.


A seguire, gli interventi dei tecnici dei due enti bilaterali dell’edilizia del territorio che hanno illustrato nel dettaglio le logiche, le peculiarità e le caratteristiche della sperimentazione.
Infine, prima di passare alla visita al cantiere allestito presso la cascata delle Marmore e all’inaugurazione della mostra fotografica dei cantieri, il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, ha premiato le imprese e i lavoratori che hanno partecipato al progetto.

 

Fonte: INAIL



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