Sicurezza al G8: ora si sta elaborando un sistema per ''controllare'' il sottosuolo

Per proteggere i capi di stato e le first ladies, che si incontreranno in occasione del G8, ora si sta elaborando un piano volto a monitorare tutte le botole disseminate lungo il percorso di passaggio previsto.
La rete sotterranea, infatti, potrebbe favorire l'accesso per eventuali azioni terroristiche e anche i semplici ''tappi'' metallici, che chiudono aperture profonde qualche decina di centimetri, potrebbero diventare punti ideali per la sistemazione di ordigni.

Inizialmente si era pensato di saldare i tombini nel giorno del vertice, per, poi, liberarli a lavori conclusi. Resterebbe, però, il problema delle feritoie di scarico delle acque piovane che, se chiuse in condizioni di maltempo, potrebbero creare intoppi.
Probabilmente si seguirà la strategia adottata per il G7: un addetto alla sicurezza e un operaio della rete sotterranea, muniti di una speciale telecamera, passeranno al setaccio tutti i punti a rischio, prima del passaggio delle delegazioni.

Un altro aspetto importante per la sicurezza è il controllo della raccolta rifiuti nella ''zona rossa''.
Nei giorni del G8, i cestini, i cassonetti e le campane di vetro, carta e plastica ai lati delle strade percorse dai capi di stato, saranno rimossi e i sacchetti della spazzatura potrebbero essere raccolti porta a porta, a patto che i costi non lievitino esageratamente.