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Italia ai primi posti in Europa per le rapine in banca

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Banche e vigilanza

22/05/2007

Incremento lieve dei “colpi”. Le iniziative attuate per la tutela dei dipendenti e dei clienti.

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I “colpi” in banca messi a segno in Italia rappresentano circa il 50% di quelli registrati complessivamente in Europa.
Il dato è fornito dall’Ossif (Osservatorio sulla sicurezza fisica dell’Associazione bancaria italiana), nell’ambito dell’indagine annuale sulla sicurezza in banca presentata nel convegno “Banche e Sicurezza 2007”, che si sta svolgendo a Roma.

I numeri del 2006. Le rapine in banca sul territorio nazionale nel 2006 sono state 2.774 con un aumento del 1,4% rispetto all’anno precedente.
“Un dato, questo, che conferma una tendenza al miglioramento – afferma l’ABI - , considerati gli aumenti ben più consistenti degli anni addietro: +1,9% nel 2005 e +10,5% nel 2004.”
Un miglioramento della situazione è attestato anche dalla diminuzione del cosiddetto “indice di rischio”, cioè il numero di rapine ogni 100 sportelli in Italia, che è passato da 8,8 a 8,7.
Le rapine sono costate alle Banche italiane quasi 56 milioni di euro; il bottino medio per rapina è di circa 20 mila euro.

L’Italia e l’Europa.I dati per un confronto internazionale sono fermi all’anno 2005: in Italia le rapine sono state 2.735, contro le 728 della Germania, le 484 della Spagna, le 445 della Francia e le 122 della Gran Bretagna.
Il “bottino” complessivo delle rapine nelle banche italiane (sempre sulla base dei dati del 2005) è stato di circa 53 milioni di euro, contro i 20 milioni della Germania, 5,4 della Spagna, 5 della Francia e 3 della Gran Bretagna.

Secondo l’Abi in Italia si registra ancora un numero di rapine tra i più alti d’Europa in quanto il nostro Paese è ancora in ritardo nell’utilizzo degli strumenti di pagamento elettronici alternativi al contante.
“Il problema delle rapine in banca è direttamente collegato all’ampia circolazione di denaro contante che ancora caratterizza il nostro Paese. […] Il confronto internazionale, inoltre, dimostra che alla maggiore diffusione del contante corrisponde un maggior numero di rapine.”
“Ridurre la quantità di denaro contante in circolazione – ha detto il Direttore dell’ABI Giuseppe Zadra – vuol dire contribuire in maniera decisiva sia all’ammodernamento complessivo del paese, della sua economia e della sua amministrazione, sia ad una maggiore sicurezza delle nostre città, non solo in banca. La collaborazione più stretta con le istituzioni e le forze di polizia in questo senso sta già dando buoni risultati, come dimostra la riduzione del ritmo di crescita del numero di rapine rispetto agli anni scorsi e la sensibile riduzione in molte grandi regioni. Ma ancora non basta: le rapine – ha concluso Zadra - devono calare in tutta Italia per metterci al passo con i più sicuri e moderni Paesi d’Europa”.

Prevenzione. Le banche italiane investono ogni anno 800 milioni di euro per rendere le proprie filiali sempre più sorvegliate e sicure.
Tali investimenti sono destinati al potenziamento delle misure di protezione, ma anche per la formazione dei dipendenti bancari affinché sappiano come comportarsi durante e dopo una rapina in banca.
In circa settanta province italiane è già operativo inoltre il Protocollo anticrimine firmato dall’Associazione bancaria con le Prefetture per rafforzare la cooperazione reciproca.
È operativo, inoltre, il gruppo di lavoro sulla sicurezza in banca creato dall’ABI d’intesa con il Ministero dell’Interno per migliorare la prevenzione dei fenomeni criminosi attraverso un continuo scambio di dati sui furti e le rapine subite su tutto il territorio nazionale e di informazioni utili sulle misure di difesa.

La mappa delle rapine. Nel 2006 le rapine in banca sono diminuite in 10 regioni su 20: Lombardia (- 3%, da 660 a 640), Piemonte (-9,4%, da 276 a 250), Veneto (-23,1%, da 229 a 176), Puglia (- 33,5%, da 167 a 111), Marche (-15,9%, da 88 a 74), Abruzzo (-16,9%, da 59 a 49), Calabria (- 46,4%, da 56 a 30), Basilicata (-35,7%, da 14 a 9) e Valle d’Aosta (-50%, da 2 a 1).
La riduzione più consistente si registra in Molise (-71,4%, da 7 rapine nel 2005 a 2 nel 2006). Restano invece invariate le rapine in Friuli Venezia Giulia (solo 26 episodi sia nel 2005 che nel 2006).
La regione con il minor numero di rapine è la Valle d’Aosta (1), seguita da Molise (2) e Basilicata (9).
Le rapine hanno subito invece un aumento nelle seguenti regioni: Emilia Romagna (+10,8%, da 360 a 399), Lazio (+16,7%, da 269 a 314), Sicilia (+47,3%, da 186 a 274), Toscana (+16,4%, da 116 a 135), Campania (+8,4%, da 119 a 129), Liguria (+40,5%, da 42 a 59), Umbria (+41,9%, da 31 a 44), Sardegna (+48%, da 25 a 37) e Trentino Alto Adige (+400%, da 3 a 15).


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