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Ingresso in banca e rilevazione delle impronte digitali
Per accedere allo sportello bancario, oltre al passaggio attraverso il metal detector, una nota banca richiede che i propri clienti posino il polpastrello del dito indice su un rilevatore di impronte digitali.
Un computer associa poi l'impronta digitale con l'istantanea del volto del cliente ripresa da una microtelecamera.
Nel caso non vi sia alcuna indagine, che renda necessario il ricorso a tali informazioni, dopo una settimana i dati vengono eliminati.
La novita' non e' pero' piaciuta ad un correntista dell'istituto di credito che, dopo aver sperimentato il dispositivo, si e' rivolto al Garante ritenendo che la procedura seguita non rispettasse il suo diritto alla privacy.
Che fine fanno i dati? Chi e' autorizzato ad accedere agli archivi?
La banca ha precisato che tali strumenti, introdotti in via sperimentale, servono solo per tutelare i clienti e dipendenti e non hanno alcuna funzione di ''schedatura''.
Inoltre l'istituto di credito sostiene di aver avvertito, con una lettera datata 29.10.99, il Garante dell'introduzione del rilevatore di impronte digitali.
Per quanto riguarda gli archivi, la banca sostiene che la cancellazione settimanale e' automatica e che, se non si verifica nulla di anomalo, nessuno in banca e' autorizzato a consultare questi dati, solo la magistratura, infatti, con apposito decreto di sequestro, e' legittimata a farlo.
Un computer associa poi l'impronta digitale con l'istantanea del volto del cliente ripresa da una microtelecamera.
Nel caso non vi sia alcuna indagine, che renda necessario il ricorso a tali informazioni, dopo una settimana i dati vengono eliminati.
La novita' non e' pero' piaciuta ad un correntista dell'istituto di credito che, dopo aver sperimentato il dispositivo, si e' rivolto al Garante ritenendo che la procedura seguita non rispettasse il suo diritto alla privacy.
Che fine fanno i dati? Chi e' autorizzato ad accedere agli archivi?
La banca ha precisato che tali strumenti, introdotti in via sperimentale, servono solo per tutelare i clienti e dipendenti e non hanno alcuna funzione di ''schedatura''.
Inoltre l'istituto di credito sostiene di aver avvertito, con una lettera datata 29.10.99, il Garante dell'introduzione del rilevatore di impronte digitali.
Per quanto riguarda gli archivi, la banca sostiene che la cancellazione settimanale e' automatica e che, se non si verifica nulla di anomalo, nessuno in banca e' autorizzato a consultare questi dati, solo la magistratura, infatti, con apposito decreto di sequestro, e' legittimata a farlo.
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