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Il comunicato stampa della Fabi così continua: “Il clima sempre più riscaldato e le varie strumentalizzazioni, politiche e mediatiche, che hanno come bersaglio le banche e di riflesso i lavoratori bancari, ma più in generale il sistema del credito, generano disinformazione e costruiscono un clima di odio vergognoso.
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Convegno sui nuovi rischi per banche e terziario
Le vicende degli ultimi tempi, tra le quali il tentato omicidio di un dipendente di banca di Padova e quello riuscito di un gioielliere di Milano, pongono seri interrogativi sulla validità dei sistemi di difesa e di tutela dei lavoratori che hanno costante contatto con il pubblico.
Abbiamo sentito degli insulti rivolti quotidianamente ai lavoratori del Monte dei Paschi di Siena, accomunati da un giudizio negativo rivolto all’operato della banca e gli atti di violenza contro i bancari di Creta, certo non colpevoli per le decisioni del loro Governo.
Il Segretario Generale della FABI, Lando Sileoni ha affermato, a proposito del caso di Padova, che si è “raggiunto e superato ogni limite di disinformazione ed esasperazione” perchè “è stato perpetrato un atto di inconcepibile violenza su un dipendente di banca, “colpevole di essere un lavoratore esemplare”.
Il comunicato stampa della Fabi così continua: “Il clima sempre più riscaldato e le varie strumentalizzazioni, politiche e mediatiche, che hanno come bersaglio le banche e di riflesso i lavoratori bancari, ma più in generale il sistema del credito, generano disinformazione e costruiscono un clima di odio vergognoso.
E’ stato raggiunto e superato ogni limite di decenza e sarebbe opportuno,nell’interesse di tutti, recuperare una situazione di normale dialettica senza inutile e pericolosi eccessi che rischiano di generare comportamenti che rasentano la follia.”
“Auspico”, concludeva Sileoni, “che i mezzi di informazione e tutti gli addetti ai lavori contribuiscano a riportare un clima di civile e democratico confronto”.
E c’è anche un problema tecnico, che emerge dalla valutazione dell’omicidio del gioielliere di Milano. Gianni Andrei presidente di Aipros, l'associazione che riunisce i professionisti della sicurezza, ha dichiarato al Sole 24 Ore che "Le telecamere della videosorveglianza sia privata che pubblica hanno contribuito in diversi casi a rintracciare i responsabili di reati commessi senza testimoni: purtroppo per il brutale omicidio del gioielliere di Milano questo non accadrà a causa di gravi carenze tecnico-funzionali".
Andrei ha così riassunto “l'incredibile serie di inefficienze e di guasti tecnici degli impianti di videosorveglianza della centralissima via dell'Orso, impianti che, al primo cenno di pericolo, avrebbero dovuto controllare la strada e i negozi, riprendere gli eventi, registrare le immagini e trasmetterle alle centrali di vigilanza. Le telecamere erano invece state installate in modo errato, puntate su aree non importanti e al momento giusto, quello dell'aggressione, non hanno ripreso nulla. Per di più, erano quasi tutte guaste, e quelle che funzionavano hanno filmato le scene inutilmente poiché non erano state dotate dell'apposito videoregistratore, una piccola scheda incorporata in molte telecamere”.
Per approfondire questi temi, e denunciare le carenze oggettive che si riscontrano quotidianamente, promuovendo buone pratiche che possano tutelare meglio i lavoratori (dipendenti o autonomi), la Fabi promuove una giornata di studio per il 12 Giugno a Milano, presso il Punto Enel di Milano, in via Broletto 44/a Milano, dalle 9 alle 13.30.
La brochure (formato PDF, 437 kB).
RPS
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