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Convegno ABI Banche e Sicurezza 2009

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Banche e vigilanza

05/06/2009

Si svolgerà a Roma il 9 e 10 giugno “Banche e Sicurezza 2009”, il convegno annuale ABI sulla sicurezza in banca.

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La sicurezza nel settore finanziario è un aspetto strategico che incide in misura sempre maggiore sul business aziendale e che può diventare determinante nello scenario competitivo europeo. Gestire i rischi, anche in un'ottica integrata vuol dire rispondere ad una richiesta precisa e pressante del mercato che impone alle banche di acquisire una complessa visione d'insieme: le criticità della singola filiale e la tutela del dipendente, le esigenze di interlocutori esterni sempre più diversificati e le nuove minacce derivanti dall'unificazione dei sistemi di pagamento, la difesa del patrimonio informativo e la continuità del servizio, sono solo alcuni aspetti di questa visione. In questo quadro la banca si trova inoltre a conciliare le esigenze di protezione con quelle di apertura al cliente e velocità dei flussi informativi e dispositivi.
 
Fare le scelte giuste nel campo della sicurezza può fare la differenza. Con questa consapevolezza l'ABI, in collaborazione con OS.SI.F. e ABI Lab, organizza Banche e Sicurezza 2009, il convegno annuale sulla Sicurezza in banca: un evento unico in Italia per la visione privilegiata sul settore bancario e per il coinvolgimento istituzionale e operativo, che ne fanno un punto di riferimento fondamentale per tutti gli attori coinvolti.
 
L'obiettivo è proprio quello di rispondere alla crescente attenzione del mercato verso tutte le questioni inerenti la tutela del patrimonio aziendale da eventi di natura accidentale e non, potenzialmente in grado di colpire le risorse umane, informatiche e strumentali di un'impresa, creando un importante momento d'incontro in cui si dibattono gli aspetti metodologici e tecnologici, in modo da supportare le banche nello sviluppo di adeguate azioni di prevenzione per garantire la continuità dei servizi nelle situazioni di maggiore criticità.

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Anche quest'anno Mega Italia (azienda leader in Italia per la sicurezza furto, incendio, controllo, video sorveglianza) partecipa al Convegno Banche e Sicurezza 2009: Ivo Benedetti, amministratore delegato, sarà relatore con un intervento focalizzato sulla opportunità che anche il mercato italiano possa svilupparsi ed adeguarsi agli standard europei. Il titolo della relazione è: "l'evoluzione del mercato italiano dopo la sentenza della Corte Europea del 13.12.07".
 
Questa una sintesi della relazione “Evoluzione del mercato della sicurezza verso modelli internazionali dopo la sentenza della Corte Europea del 13.12.07”, di Ivo Benedetti.
 
Questa relazione esprime la nostra valutazione (di Mega Italia spa, ndr) su come la sentenza della Corte Europea del 13.12.07 abbia impattato sul mercato della sicurezza italiano. Cercheremo anche di indicare quali saranno, a nostro avviso, gli scenari evolutivi che ci attendono.
 
L’Italia, rispetto agli altri paesi del mondo, è contraddistinta dal non avere aziende di sicurezza globali di rilevanti dimensioni. Per sicurezza globale ed integrata intendiamo la fornitura, da parte di un unico ente, di sistemi, telecontrollo, manutenzione ed intervento in caso di allarme.
All’estero, senza gli assurdi vincoli italiani, la sicurezza si è sviluppata consentendo la formazione di aziende di fornitura di sicurezza globale ed integrata di dimensioni importanti. Il leader americano, che opera in oltre 100 paesi, ha 60.000 dipendenti ed il suo fatturato supera i 14 miliardi di euro.
In Svezia il leader ha un fatturato di circa 6 miliardi di euro ed agisce in 37 diversi paesi
Il leader spagnolo ha 80.000 dipendenti ed opera in diversi altri paesi con un fatturato di diversi miliardi di euro
Il leader inglese, che opera anche in altri 110 paesi, ha un fatturato che supera i 7 miliardi di euro
I fatturati di queste aziende di sicurezza globale ed integrata si misurano quindi in miliardi di euro!
 
La sentenza della Corte Europea del 13.12.07 arriva dopo un lungo percorso sanzionatorio che ha definitivamente sancito il livello di riferimento istituzionale in materia ovvero non solo quello nazionale ma anche e soprattutto quello comunitario.
 
La Repubblica italiana è venuta meno agli obblighi CE per avere deciso che:
• l’attività di guardia particolare possa essere esercitata solo previa prestazione di un giuramento di fedeltà alla Repubblica italiana;
• l’attività di vigilanza privata possa essere esercitata dai prestatori di servizi stabiliti in un altro Stato membro solo [previo] rilascio di un’autorizzazione del Prefetto con validità territoriale, senza tenere conto degli obblighi cui tali prestatori sono già assoggettati nello Stato membro di origine;
• la detta autorizzazione abbia una validità territoriale limitata ed il suo rilascio sia subordinato alla considerazione del numero e dell’importanza delle imprese di vigilanza privata già operanti nel territorio in questione;
• le imprese di vigilanza privata debbano avere una sede operativa in ogni provincia in cui esse esercitano la propria attività;
• il personale delle suddette imprese debba essere individualmente autorizzato ad esercitare attività di vigilanza privata, senza tenere conto dei controlli e delle verifiche già effettuati nello Stato membro di origine;
• le imprese di vigilanza privata debbano utilizzare un numero minimo e/o massimo di personale per essere autorizzate;
• le imprese di cui trattasi debbano versare una cauzione presso la Cassa depositi e prestiti;
• i prezzi per i servizi di vigilanza privata siano fissati con autorizzazione del Prefetto nell’ambito di un determinato margine d’oscillazione.
 
Il fatto che i servizi di sicurezza siano stati momentaneamente esclusi dalla Direttiva Servizi Bolkenstein, guarda caso solo nell’ultima e definitiva stesura della Direttiva, e che siano in via di approvazione una serie di DM che daranno attuazione ai provvedimenti legislativi emanati dopo la sentenza, ci porta comunque a ritenere che il mercato della sicurezza subirà una veloce trasformazione ed in particolare gli istituti di vigilanza, immobilizzati per 76 anni dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza 18 giugno 1931, n. 773, si troveranno de jure proiettati in un nuovo scenario e saranno costretti a trasformarsi da oligopoli familiari di prestatori d'opera ad imprese fornitrici di servizi di sicurezza con know how evoluto.
 
L’associazionismo quindi si sta muovendo speditamente verso la sicurezza “integrale ed integrata”.
I system integrator leader di mercato con un fatturato superiore ai 25 milioni di euro sono 5, uno italiano e gli altri aziende multinazionali, praticamente specializzati solo nella fornitura di sistemi.
I leader della vigilanza con fatturato superiore ai 100 milioni di euro sono 4 praticamente specializzati solo nella vigilanza.
Non esistono aziende di sicurezza integrale, in grado di offrire al cliente su tutto il territorio, direttamente con proprio personale, il servizio completo ed integrale di sicurezza.
Le aziende Global Contract e di Facility Management non possedendo strutture dirette possono essere solo una soluzione parziale
Ora, dopo la sentenza della corte europea, ci sono le premesse per la nascita di aziende che possono fornire sicurezza integrale con base in Italia e con possibile espansione all’estero.
 
 
Convegno ABI: Banche e Sicurezza 2009
Roma, 9 e 10 giugno, Palazzo Altieri, Piazza del Gesù 49
 
La quota di adesione è pari a euro 400+Iva per gli Associati ABI, mentre per i non associati è di euro 800+Iva.
 
La scheda di iscrizione (formato PDF, 119 kB).
Il programma (formato PDF, 1.86 MB).
 
Per informazioni: segreteria@donevent.com.
 
 
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