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Carcerati richiedono il ''bracciale elettronico''

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Banche e vigilanza

13/06/2000

Dopo alcuni mesi di polemiche ritorna d'attualita' il dibattito sul metodo di controllo elettronico, gia' sperimentato in alcune nazioni.

Per evitare la fuga di detenuti agli arresti domiciliari, nei mesi scorsi si era a lungo parlato della soluzione del ''braccialetto elettronico'': apparecchiatura posta alla caviglia o al polso del detenuto, collegata alla centrale della polizia, in grado di rilevare spostamenti anomali.

Riguardo all'opportunita' di utilizzare questo dispositivo si erano accese numerose polemiche. A riportare d'attualita' tale soluzione sono proprio i detenuti del carcere milanese di San Vittore, nel corso di un incontro con l'onorevole Giuliano Pisapia.

Da quanto emerso durante il dibattito, l'impiego del bracciale favorirebbe infatti ''il reinserimento graduale dell'ex-carcerato nella societa''', e costituirebbe anche una ''garanzia della sicurezza della collettivita'''.

Il dispositivo e' gia adottato in Belgio, Francia, Germania, Gran Bretagna, Svizzera e Usa.

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