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Un diavoletto con la forca è stato scelto come logo di una campagna di prevenzione contro la manipolazione dei dispositivi di protezione sulle macchine e gli impianti, una delle cause frequenti di infortuni gravi e mortali. Una tentazione quella di smontare tali dispositivi, ad esempio per velocizzare il lavoro, che non deve essere seguita.
A promuovere l’iniziativa è la Suva (istituto svizzero contro gli infortuni sul lavoro) che, nel corso di un sondaggio condotto su 300 aziende, ha constatato che il 37% delle imprese confessa di aver smontato o di aver reso inefficaci i dispositivi di protezione presenti sugli impianti di produzione e sugli apparati automatizzati.
Nell’80 % dei casi il rischio d’infortunio viene gravemente sottovalutato.
L’indagine della Suva ha preso in esame anche le cause per le quali i dispositivi di protezione vengono manipolati. La fretta e il risparmio di tempo sono i motivi più frequentemente addotti (22,8%), seguono l’inadeguatezza delle macchine, la cattiva ergonomia, l’ignoranza dei rischi, l’abitudine.
Nel 6% dei casi è stato risposto che la manipolazione è stata ordinata o è tollerata dai superiori.
“In queste situazioni - osserva la Suva - l’unica soluzione è ottimizzare le fasi di lavoro e imporre sistematicamente le norme di sicurezza. Spesso si sente dire dai responsabili di produzione o dagli addetti ai lavori che una macchina non si può comandare agevolmente senza manipolare i dispositivi di protezione. In questi casi la persona giusta a cui rivolgersi è il fabbricante.”
“Il datore di lavoro deve osservare la situazione nella propria azienda. – osserva la Suva - Nella fattispecie, deve verificare se sulle macchine o gli impianti in funzione sono presenti dei dispositivi manipolati e per quale motivo tali dispositivi sono stati alterati o bypassati.
[…] Coloro che tollerano un simile comportamento si rendono punibili di fronte alla legge. Ogni manipolazione è un atto di negligenza grave. Dopo un infortunio provocato da una manipolazione effettuata su un macchinario o un impianto le conseguenze passano sul piano giuridico. Anche i dipendenti devono fare la loro parte non modificando in alcun modo i dispositivi di protezione e non rimuovendoli.”
Una considerazione che vale anche per la legislazione italiana.
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