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Errore umano e macchine "sicure"
Se le macchine sono sicure come è possibile che accadano ancora infortuni sul lavoro?
Secondo l’azienda in cui è avvenuto l'infortunio mortale, la Daneco-Gestione Impianti (gruppo Waste), specializzata nel trattamento dei rifiuti raccolti dall’Azienda Milanese Servizi Ambientali, «da una prima ricognizione l’incidente non sembra da attribuirsi a problemi di tipo infrastrutturale».
Secondo le prime ricostruzioni, i due operai sono intervenuti per sbloccare un rullo su cui scorrevano i rifiuti ma sono stati trascinati dal rullo sotto una pressa.
L’impianto di smaltimento dei rifiuti si era fermato, forse per un oggetto ingombrante che bloccava il nastro, i due operai sono quindi saliti sul nastro per rimetterlo in funzione.
Due sono quindi i quesiti che la magistratura dovrà chiarire: in che modo è stato possibile che i due operai abbiano potuto accedere ad una zona pericolosa senza cha la macchina sia sta prima messa in sicurezza e, ipotizzando che qualcuno abbia disabilitato i sistemi di sicurezza e di blocco, se sia stata una azione dovuta a mancanza di una formazione adeguata sui rischi o, peggio, imposta da esigenze produttive.
In ogni caso è venuto meno il principio che vuole le macchine "sicure" anche in situazioni di azioni volontarie, ma prevedibili, degli operatori.
Secondo l’azienda in cui è avvenuto l'infortunio mortale, la Daneco-Gestione Impianti (gruppo Waste), specializzata nel trattamento dei rifiuti raccolti dall’Azienda Milanese Servizi Ambientali, «da una prima ricognizione l’incidente non sembra da attribuirsi a problemi di tipo infrastrutturale».
Secondo le prime ricostruzioni, i due operai sono intervenuti per sbloccare un rullo su cui scorrevano i rifiuti ma sono stati trascinati dal rullo sotto una pressa.
L’impianto di smaltimento dei rifiuti si era fermato, forse per un oggetto ingombrante che bloccava il nastro, i due operai sono quindi saliti sul nastro per rimetterlo in funzione.
Due sono quindi i quesiti che la magistratura dovrà chiarire: in che modo è stato possibile che i due operai abbiano potuto accedere ad una zona pericolosa senza cha la macchina sia sta prima messa in sicurezza e, ipotizzando che qualcuno abbia disabilitato i sistemi di sicurezza e di blocco, se sia stata una azione dovuta a mancanza di una formazione adeguata sui rischi o, peggio, imposta da esigenze produttive.
In ogni caso è venuto meno il principio che vuole le macchine "sicure" anche in situazioni di azioni volontarie, ma prevedibili, degli operatori.
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