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Come organizzare la sicurezza aziendale

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Attrezzature e macchine

11/02/2010

Disponibile sul sito di Suva un documento che affronta l’organizzazione della sicurezza secondo compiti, ruoli e responsabilità. Il diagramma delle funzioni, la sicurezza nella comunicazione aziendale e il ruolo dei "superiori".

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In Svizzera, come abbiamo ricordato più volte, il modo di affrontare la problematica della sicurezza sul lavoro è leggermente differente dal nostro, anche se, in alcuni casi, le differenze possono apparire più nominali che sostanziali.
Per comprendere meglio le loro politiche sulla sicurezza abbiamo iniziato nei mesi scorsi a parlare di collaborazione con aziende terze, di portfolio dei pericoli e continuiamo ora presentando un documento di Suva, istituto svizzero per l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni, dal titolo “L’organizzazione della sicurezza – un compito di primaria importanza per ogni azienda”.


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Nel documento si indica che uno dei compiti principali del datore di lavoro è quello di organizzare l’azienda in modo da garantire la sicurezza e la tutela della salute.
E l’organizzazione della sicurezza è il secondo punto della lista dei 10 elementi della sicurezza aziendale elvetica, elementi che sono alla base di ogni loro politica di prevenzione:
- principi guida, obiettivi di sicurezza;
- organizzazione della sicurezza;
- formazione, istruzione, informazione;
- regole di sicurezza;
- individuazione dei pericoli, valutazione dei rischi;
- pianificazione e realizzazione delle misure;
- organizzazione in caso di emergenza;
- partecipazione;
- controllo, audit.

Nel documento dopo aver ribadito che la “creazione di un sistema di sicurezza è un compito direttivo”, si ricorda come anche nella loro legislazione il superiore può “delegare alcuni compiti ed essere coadiuvato da altre persone”.
Anche in Svizzera la normativa consiglia didesignare in tutte le aziende un "addetto alla sicurezza" istruito opportunamente in merito ai compiti da svolgere, esattamente come in Italia viene nominato l'RSPP, che può essere esterno (consulente) o interno (dipendente o datore di lavoro nelle aziende di piccole dimensioni).

Ma cosa fa l’addetto alla sicurezza?
L’addetto alla sicurezza “coadiuva e consiglia la direzione e i superiori di linea in merito alle questioni riguardanti la sicurezza e la tutela della salute” ed è “responsabile della correttezza, dal punto di vista tecnico, delle sue raccomandazioni”.
Tuttavia la “responsabilità della sicurezza sul lavoro compete alla direzione e ai superiori di linea”.
Una eventuale specifica dei compiti di tale addetto - così da confrontarla, ad esempio, con i compito dei nostri RSPP – è contenuta in una tabella che vi invitiamo a visionare nel documento originale.

Il datore di lavoro deve decidere insieme all'addetto alla sicurezza da dove cominciare ad organizzare la sicurezza o, in parole più povere, cosa deve essere organizzato. Ci si deve occupare dell’acquisto di attrezzature di lavoro conformi alle regole di sicurezza? Della formazione dei dipendenti? Della manutenzione dei dispositivi di protezione individuale? Dell’organizzazione in caso di emergenza? Della valutazione dei pericoli che si nascondono in azienda?

Una delle prime cose da fare è quella di “stabilire competenze e responsabilità” all’interno dell’azienda, evitando che “alcuni compiti vengano svolti due volte, che sorgano malintesi o si siano delle omissioni”.
Deve essere elaborato un diagramma delle funzioni che rappresenti i compiti e le competenze in modo completo e funzionale e risponda alla domanda “chi fa cosa?”.
Questo è un compito comune della direzione, dei superiori e dei collaboratori.

Il diagramma delle funzioni – di cui è presente un esempio indicativo nel documento – descrive dunque  i posti di lavoro dei singoli dipendenti. In questa sorta di “mansionario” sono indicati:
- “gli obiettivi del posto di lavoro;
- la subordinazione e la supplenza;
- i compiti, le competenze e le responsabilità;
il flusso delle informazioni”.
 
Il documento informativo si conclude ricordando che lo sviluppo della cultura aziendale della sicurezza è un “processo che necessita di tempo ed energia”. In questo senso è necessario integrare il tema della sicurezza nella comunicazione interna dell’azienda sfruttando, a tal fine, tutti i mezzi di informazione e di comunicazione.
Alcuni esempi pratici d’integrazione:

- “principi guida: discutete con tutti i collaboratori dei principi guida concernenti la sicurezza e la tutela della salute. Non dimenticate di informare i nuovi collaboratori”;
- “obiettivi di sicurezza: discutete insieme ai vostri collaboratori degli obiettivi di sicurezza stabiliti e spiegate loro mediante quali misure saranno raggiunti. Alla fine dell’anno informate i dipendenti sullo stato di raggiungimento degli obiettivi;
- budget: Informate i collaboratori sugli investimenti previsti per la sicurezza sul lavoro e la tutela della salute;
- contratti di lavoro: stabilite già nel contratto di lavoro i diritti e i doveri in materia di sicurezza sul lavoro e tutela della salute;
- descrizione del posto di lavoro: precisate, nella descrizione dei singoli posti di lavoro, i compiti e le competenze relativi alla sicurezza sul lavoro e alla tutela della salute;
- colloqui con i collaboratori: organizzate dei colloqui periodici con i vostri collaboratori per parlare del comportamento sicuro;
- bacheca: utilizzate le bacheche che ci sono in azienda per informare i vostri collaboratori. Provvedete ad un aggiornamento periodico. Togliete il materiale vecchio;
- riunioni di lavoro, di gruppo, dei quadri: mettete all’ordine del giorno di tutte le riunioni i temi della sicurezza sul lavoro e della tutela della salute;
- istruzioni di lavoro: prendete l’abitudine di integrare i diversi aspetti della sicurezza sul lavoro nelle istruzioni di lavoro per i vostri collaboratori”.
 
 
N.B.: I riferimenti legislativi e le indicazioni contenuti nel documento originale riguardano la realtà svizzera, i suggerimenti e le metodologie riportate possono essere comunque di utilità per tutte le aziende.



Suva, “L’organizzazione della sicurezza – un compito di primaria importanza per ogni azienda”, (formato PDF, 257 kB).
 



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