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Buone prassi per le attrezzature per la lavorazione del legno
Roma, 6 Giu – Nei mesi scorsi, attraverso il contenuto del progetto multimediale Impresa Sicura - elaborato da EBER, EBAM, Regione Marche, Regione Emilia-Romagna e Inail e validato dalla Commissione Consultiva come buona prassi nella seduta del 27 novembre 2013 – ci siamo soffermati sui pericoli delle principali e più diffuse attrezzature utilizzabili nelle attività di lavorazione del legno.
Abbiamo presentato, ad esempio, rischi e prevenzione relativi ai seghetti alternativi, seghe a nastro e a disco, trapani e toupie, pialle a filo e a spessore.
Tuttavia ci sono molte altre attrezzature utilizzate nella lavorazione del legno che presentano varie tipologie di rischi per la salute e sicurezza degli operatori. Parliamo, ad esempio, di pantografo, pantografo con sistema a controllo numerico, multilama, tenonatrice, scorniciatrice, calibratrice, squadratrice, bordatrice, foratrice, sezionatrice orizzontale,... Senza dimenticare gli utensili manuali come avvitatori, trapani, smerigliatrici, levigatrici e lucidatrici.
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Per avere qualche informazione anche su queste attrezzature, possiamo sfogliare il documento “ImpresaSicura_Lavorazione del Legno”, correlato al progetto, che riporta per ogni macchina e utensile gli elementi di pericolo, gli organi di comando, le norme specifiche di sicurezza, le azioni per la sicurezza e l’igiene del lavoro. E fornisce anche indicazioni sull’ergonomia e sui dispositivi di protezione individuale necessari.
Ad esempio riguardo al pantografo si ricorda che durante qualsiasi lavorazione “l’utensile deve essere protetto con degli schermi in modo da evitare il contatto accidentale con parti pericolose. Se si eseguono lavorazioni su pezzi di forma molto irregolari, considerato che non risulta agevole la protezione integrale dell’utensile e della zona di operazione, è necessario prevedere protezioni e schermi adatti a fornire la protezione richiesta in rapporto alle condizioni di lavoro che di volta in volta si presentano. La presenza di un unico riparo, ancorché registrabile, di forma determinata può non essere sufficiente a ridurre al minimo tutti i pericoli”.
Vediamo alcune buone prassi per prevenire infortuni.
Prima dell’utilizzo:
- “prendere visione delle istruzioni per l’uso ed essere formati all’utilizzo in sicurezza della macchina;
- controllare la presenza e l’efficienza di tutti i dispositivi di sicurezza e protezione;
- verificare la presenza ed il corretto posizionamento dei ripari e dei dispositivi di sicurezza;
- verificare il funzionamento dei dispositivi di interblocco dei ripari;
- verificare il funzionamento del pulsante di arresto di emergenza;
- verificare la presenza di un dispositivo di spinta del pezzo (in relazione alla forma e dimensioni del pezzo);
- indossare indumenti che non possano impigliarsi all’utensile (ad es. sciarpe, tute o camici con maniche non chiuse ai polsi); non tenere capelli lunghi sciolti;
- indossare i dispositivi di protezione individuale (DPI)”.
Durante l’utilizzo:
- “posizionare o togliere i pezzi solo a macchina ferma;
- in caso di blocco dell’albero portafrese sul pezzo azionare l’arresto di emergenza;
- non utilizzare gli organi di comando o gli elementi sporgenti della macchina per appendere indumenti, attrezzi o altro;
- rimuovere i trucioli solo a macchina ferma;
- evitare l’uso dell’aria compressa (ad esempio per la pulizia dei pezzi, ecc.);
- segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o guasti al preposto”.
Dopo l’utilizzo:
- “spegnere la macchina;
- lasciare pulita e in ordine la zona circostante la macchina (in particolare il posto di lavoro)”.
Ci soffermiamo brevemente anche sulla multilama, “attrezzatura utilizzata per il taglio sottile del legno, particolarmente adatta per la produzione di lamelle per pavimenti in legno, porte, finestre, pannelli multistrato, mobili ecc”. Si ricorda che le seghe alternative “possono essere di due tipologie: monolama, ormai obsolete e poco usate; multilama, detta anche ‘gatter’, molto produttiva e funzionale”.
Riguardo alla multilama gli elementi di pericolo dipendono in parte dal contatto con gli organi lavoratori:
- “proteggere gli organi di trasmissione del moto, con dispositivi di interblocco, tali da impedire l’apertura del riparo della zona pericolosa quando la macchina è in movimento e non consente l’avvio quando il riparo è aperto, oppure di fotocellule, che garantiscano lo stesso livello di sicurezza;
- dotare l’attrezzatura di un riparo mobile, o coprilama, con interblocco, che deve coprire anche il tratto di lama non utilizzato per il taglio;
- installare una protezione mobile regolabile, in modo tale che, spostando la guida superiore della lama, si sposti anche il dispositivo di protezione;
- fissare la protezione in modo da non dover essere asportata per la sostituzione delle lame;
- la protezione mobile deve essere realizzata in materiale trasparente, in modo da permettere una buona visibilità della zona di taglio”.
Ma i rischi sono correlati anche a “urto, ferite e trascinamento dal pezzo:
- il pezzo deve sempre essere saldamente stabile per evitare il trascinamento improvviso da parte degli organi lavoratori usando le attrezzature in dotazione alla macchina stessa. È assolutamente vietato trattenere in posizione il pezzo con le mani vicine agli organi di lavoro senza l’adozione dei dispositivi messi a disposizione dal costruttore della macchina stessa;
- amputazioni: si intende l’asportazione di parti dell’organismo causate dal contatto con utensili affilati delle macchine;
- tagli: si intende la ferita su parti del corpo causata dal contatto con utensili o zone affilate delle macchine, sia in movimento che ferme”.
Rimandano i lettori alla visione integrale di tutte le schede sui rischi e buone prassi descritti per ogni attrezzatura di lavoro, concludiamo dando qualche breve informazione su alcuni utensili manuali, che benché siano spesso attrezzature di modeste dimensioni, possono esporre i lavoratori a rischi legati alla salute e sicurezza.
Riportiamo, ad esempio, le buone prassi per le smerigliatrici, levigatrici e lucidatrici, utilizzate per lavorazioni di taglio, sgrossatura, sbavatura, carteggiatura e lucidatura.
Prima dell’utilizzo:
- “prendere visione delle istruzioni per l’uso ed essere formati all’utilizzo in sicurezza dell’utensile;
- bloccare il pezzo in lavorazione (non trattenerlo con le mani);
- indossare indumenti che non possano impigliarsi all’utensile in rotazione (ad esempio sciarpe, tute o camici con maniche non chiuse ai polsi); non tenere capelli lunghi sciolti;
- durante l’utilizzo di smerigliatrici indossare DPI di protezione degli occhi;
- durante l’utilizzo di carteggiatrici indossare DPI di protezione delle vie respiratorie;
- fissare in modo sicuro il disco/tampone all’utensile”.
Durante l’utilizzo:
- “prestare attenzione alla possibilità di brusco accoppiamento della superficie lavorata con la punta/ inserto in uso (può causare urti o distorsioni del polso/gomito dell’utilizzatore);
- rimuovere i trucioli/polvere di carteggiatura solo ad utensile fermo;
- evitare l’uso dell’aria compressa (ad esempio per la pulizia dei pezzi, ecc.);
- segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o guasti al preposto”.
Dopo l’utilizzo:
- “non lasciare accesso l’utensile (la maggior parte ha la possibilità di bloccaggio del grilletto)”.
Si ricorda, infine, che oltre ai rischi per la sicurezza questi utensili “espongono anche a rischi per la salute quali rumore e vibrazioni trasmesse al segmento mano-braccio. Inoltre nelle operazioni di carteggiatura e smerigliatura si ha liberazione di particolato aerodisperso”. Nella pubblicazione di Impresa Sicura si riportano precise indicazioni per la prevenzione di questi rischi per la salute.
Il sito “ Impresa Sicura”: l’accesso via internet è gratuito e avviene tramite registrazione al sito.
Tiziano Menduto
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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