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Rallenta il calo degli infortuni

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Rallenta il calo degli infortuni sul lavoro in Italia; secondo i dati provvisori diffusi dall’Inail sono circa 940.000 gli infortuni denunciati nel 2004 con un calo dell’1,4% rispetto al 2003.
Negli anni precedenti la diminuzione era più marcata: -3,3% nel 2002 e -1,7% nel 2003.
Dopo esserci soffermati sulla polemica sollevata dall’Anmil riguardo alle stime degli infortuni mortali fornite dall’Inail [si veda PuntoSicuro n.1236], diamo oggi uno sguardo al complesso dell’andamento infortunistico, alla luce dei dati forniti dall’Istituto.

La riduzione complessiva dell’1,4% riguarda il complesso dei settori di attività; considerando separatamente due macrosettori, si osserva una flessione dell’1,3% nell’Industria e Servizi ed una più sostenuta in Agricoltura (-3,4%). In realtà per valutare se vi sia un effettivo calo degli infortuni, questi dati andranno confrontati con l’andamento occupazionale dei vari settori.

Considerando i dati assoluti, indipendentemente cioè dall’andamento occupazionale e dalle dimensioni demografiche, a livello territoriale gli infortuni risultano accentrati soprattutto al Nord e in particolare nelle regioni del triangolo padano (Lombardia, Emilia Romagna, Veneto) che da sole assommano oltre 400.000 casi denunciati pari al 45% circa del totale nazionale. Per contro, le consistenze più basse si registrano in Valle d’Aosta (0,3% del totale), Molise (0,5%) e Basilicata (0,7%).
Considerando invece gli “indici di frequenza”, espressi dal rapporto tra infortuni e addetti riferiti alle varie aree territoriali o settoriali, risulta che le frequenze infortunistiche più elevate si riscontrano in Umbria (che presenta un indice superiore del 47,1% rispetto a quello medio nazionale), Friuli Venezia Giulia (+33,7%) e Emilia Romagna (+31,6%).

In Umbria il tessuto produttivo della regione è caratterizzato da una forte presenza di imprese di piccole dimensioni e a carattere artigianale. Il settore delle Costruzioni insieme a quello collaterale della Lavorazione dei materiali per l’edilizia e la ceramica, presenta livelli di sviluppo nettamente superiori alla media nazionale (circa il 18% degli addetti della regione opera in questi settori, notoriamente ad alto rischio, contro il 10% nazionale).

In Friuli Venezia Giulia di registra invece una forte presenza di lavoratori extracomunitari: la percentuale degli infortunati extracomunitari sul totale (circa 18%) è nettamente superiore a quella media nazionale (12%). Inoltre la presenza di distretti industriali tipici (tra i più noti quelli delle sedie e dei coltelli) fanno sì che i settori Lavorazione del legno e Lavorazione dei metalli, settori ad alto rischio, registrino una percentuale complessiva di addetti pari al 10% circa, praticamente doppia rispetto a quella media nazionale.

L’Inail, nelle prime stime sull’andamento infortunistico, si è soffermata inoltre su due aspetti che tengono conto dei mutamenti del mondo del lavoro: l’andamento infortunistico dei lavoratori extracomunitari e dei lavoratori atipici.

“Anche per il 2004 - afferma l’Inail - si conferma la crescita degli infortuni sul lavoro occorsi a extracomunitari: oltre 115.000 denunce di cui 164 mortali, in controtendenza rispetto all'ormai consolidata riduzione del complesso dei lavoratori. L'incremento rispetto al 2003 è stato pari al 7%. […] I lavoratori extracomunitari sono occupati, prevalentemente, nei settori a maggior rischio dell’Industria manifatturiera, delle Costruzioni e dell’Agricoltura; generalmente sono privi di preparazione specialistica e di esperienza. Ciò fa si che l'indice di incidenza dei lavoratori extracomunitari risulti superiore a quello medio nazionale di ben il 50% (circa 65 casi contro 42 per 1000 occupati).”

Riguardo ai lavoratori atipici sembra essersi arrestata la crescita degli infortuni che si era registrata negli scorsi anni per questa categoria di lavoratori.
“ Il dato 2004 – afferma l’Inail - , infatti, presenta valori in flessione per i lavoratori parasubordinati e sostanzialmente stabili per quelli interinali.”
I risultati di sintesi dell'Inail sono i seguenti:
Collaboratori: circa 7.000 infortuni nel 2004, di cui 14 casi mortali – categoria a carattere prevalentemente impiegatizio e tecnico impiegatizio, presenta una incidenza infortunistica inferiore a quella media generale (circa 20 casi denunciati per 1.000 occupati contro 42) in linea con le caratteristiche proprie delle attività dei servizi e del terziario avanzato .
Temporanei: circa 13.000 infortuni e 16 casi mortali – categoria di lavoratori operanti prevalentemente nei settori industriali e orientati ad attività di tipo manuale, presentano un indice di incidenza superiore a quello medio nazionale e pari a circa 75 casi per mille occupati.

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