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Gli auguri del direttore di PuntoSicuro

Cara lettrice, caro lettore,
è un grande piacere per me potere augurare un sereno Natale a tutti voi e ne approfitto per condividere alcuni ragionamenti di fine anno sul nostro settore.
 
Quest'anno per il settore della sicurezza sul lavoro è stato un anno duro. La crisi che nel 2009 ha colpito il settore manifatturiero, nel corso del 2010 si è allargata anche a quello dei servizi, come la sicurezza sul lavoro.
Abbiamo avuto tanti segnali di difficoltà crescenti da parte di moltissimi operatori della formazione e della consulenza, difficoltà che non paiono di rapida soluzione (anche se qualcosa pare che si stia tornando a muovere in positivo).
Abbiamo assistito a manifestazioni fieristiche cancellate o fortemente ridimensionate per assenza di espositori in grado di sostenere i costi di partecipazione.
Con cali della produzione in alcuni comparti del 30-40%, in particolare quelli dell'industria manifatturiera ma anche nell'edilizia, fa venire da ridere sentire commentare positivamente il calo degli infortuni sul lavoro. Non ci vuole un genio a capire che niente lavoro è uguale a niente infortuni.
 
La questione dello stress è stata un'altra partita gestita in tipico stile italiota: tira molla continui, proroghe, scarsa chiarezza. Per un tema che è e che sarà sempre più rilevante nel mondo del lavoro italiano, dove è in atto una ineluttabile terziarizzazione e, quindi, una maggiore tensione su quelli che sono i rapporti tra le persone, la competizione fra queste e il sempre maggiore egoismo che caratterizza la nostra società e che porta all'esclusione. I rischi psico-sociali sono argomento molto serio che va affrontato con professionalità. Probabilmente un approccio graduale è la soluzione migliore e PuntoSicuro sta facendo quanto di meglio per informare sull'argomento (cosa di cui c'è estrema necessità).


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Un'altro argomento caldo è quello della formazione. Siamo in un settore dove dei truffatori sono lasciati liberamente vendere degli attestati per corrispondenza rispetto a corsi di formazione obbligatori sulla sicurezza, truffando non solo le aziende che li acquistano ma creando danni enormi sui destinatari di tali corsi che non ricevono adeguata formazione e sul settore nel suo complesso che subisce una concorrenza sleale pesante. Siamo in un settore dove ogni pochi giorni nasce un nuovo fantomatico organismo paritetico che si arroga il diritto di fare quanto nessuna norma gli consente di fare discreditando gli enti che invece compiono correttamente il loro lavoro.
 
Non è un settore facile in cui operare e un rischio che si aggiunge alle altre criticità è che l'apparato burocratico diventi autoreferenziale per giustificare la propria esistenza. Le parti sociali non devono essere rappresentate da funzionari nei tavoli di concertazione ma da componenti effettivi e preparati delle parti (imprenditori, piccoli imprenditori, artigiani, agricoltori, commercianti, professionisti); oggi non è così e il rischio che si prendano decisioni che agevolino gli apparati, le macchine burocratiche, rispetto ai veri destinatari e beneficiari delle norme (lavoratori e datori di lavoro) è un rischio sempre più reale.
 
Un tema infine su cui penso valga la pena di insistere è quello dei costi della sicurezza.
È necessario trovare il modo di fare comprendere che una impresa, oltre a salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori, spende anche molto di meno se organizza in modo impeccabile la sicurezza nei propri luoghi di lavoro rispetto a quanto spenderebbe se non la organizzasse e succedesse qualcosa. Il milione di infortuni sul lavoro che accadono ogni anno fanno capire quanto con il fenomeno non sia poi così difficile averci a che fare.
 
 
Il sottoscritto quindi, insieme a tutta la redazione di PuntoSicuro e ai collaboratori esterni che scrivono assiduamente sulle nostre pagine, formula questo augurio di fine anno agli operatori del nostro settore: un sereno Natale e l'augurio che nel 2011 passi la titubanza ad investire sulla sicurezza, a fare formazione a tutto il personale, anche su materie nuove come lo stress lavoro correlato o il decreto 231 e che le imprese finalmente capiscano che devono prendere parte attivamente alle battaglie sulla sicurezza e che i soldi spesi in questa materia, garantiranno la tutela dei lavoratori ma torneranno anche con gli interessi e faranno vivere l'imprenditore e tutte le aziende molto più tranquilli.
 
Luigi Matteo Meroni
Direttore di PuntoSicuro
 
 


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