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Rifiuti urbani: tutelare salute e sicurezza nei siti di smaltimento
Pesaro, 10 Sett – Generalmente quando si fa riferimento ai rischi per la sicurezza e salute degli operatori impegnati nella filiera dei rifiuti, si pensa agli operatori impegnati in strada nelle attività necessarie a mantenere l'igiene pubblica e urbana.
Tuttavia nell’industria dei rifiuti solidi urbani (RSU) non mancano rischi e pericoli anche per coloro che sono impegnati nei Centri Servizi o nei siti di smaltimento.
Ci soffermiamo oggi sui rischi dei lavoratori impegnati nei siti di smaltimento, con riferimento a quanto riportato nel documento elaborato dalla FP – CGIL, Pesaro Urbino e dal Patronato Inca – Cgil di Pesaro dal titolo “ Manuale della sicurezza nella filiera dei rifiuti urbani e dei servizi ambientali connessi”.
Il documento ricorda innanzitutto che per siti di smaltimento si può intendere:
- siti intermedi di stoccaggio e trattamento: “luoghi, confinati e autorizzati, deputati al ricevimento di rifiuti solidi urbani, preselezionati o meno, dove si svolgono operazioni successive di selezione e smistamento, e lavorazioni intermedie di stoccaggio temporaneo”;
- siti di smaltimento finale: “aree autorizzate e accreditate dove gli RSU vengono posti a dimora definitiva (discariche) o vengono inceneriti in forni di tipo diverso, con o senza recupero di calore”.
Esistono infine, “da sole o inserite nei Centri servizi o (più frequentemente) nei Siti si smaltimento, aree o siti dedicati ai pretrattamenti intermedi di RSU o RSAU (rifiuti assimilati agli urbani, ndr) preselezionati”.
Ci soffermiamo innanzitutto su alcuni dei pericoli e rischi per gli operatori nei siti di smaltimento:
- pericoli ambientali esterni: “condizioni meteoclimatiche; terreno in condizioni critiche (scivolosità, cedevolezza, franosità, pendenza, irregolarità) delle strade di accesso e del piano discarica;
- pericoli ambientali interni agli edifici: accessi, spazi di manovra, scarsa visibilità o illuminazione; muri, muretti, fosse, rampe e ogni altro complesso ingombro architettonico e arredo fisso o mobile (balaustre, porte a serranda, pese, cavalietti, ...); cubature e ricambi d'aria insufficienti;
- pericoli traumatici da circolazione interna: mezzi, rimorchi e uomini in uscita-rientro; mobilità-manovre interne;
- pericoli traumatici da attrezzatura: attrezzatura meccanizzata (ragni fissi di sollevamento, carriponte, tramogge, serrande automatiche, legatrici, nastri trasportatori); attrezzatura semovente (carrelli, pale, ruspe, benne mobili, transpallettizzatori);
- pericoli traumatici da rifiuti: accatastati, livellati, impilati in balloni o rotoli, movimentati orizzontalmente e nelle operazioni di carico e scarico;
- rischi traumatici da rifiuti: taglienti, pesanti, penetranti;
- altri rischi traumatici: ferite da taglio, penetranti, da abrasione; distorsioni, lussazioni, fratture; contusioni, ematomi, emorragie interne ed esterne; rottura di organi; asportazioni, ablazioni, amputazioni;
- pericoli biologico-chimici: da lavaggio automezzi e mezzi di movimentazione; da maneggio carburanti, detersivi e disinfettanti, reattivi vari; da esalazioni odorose o infette o microbiologicamente attive dalla massa dei rifiuti e dagli impianti di trattamento o distruzione; da contaminazione crociata data dagli infestanti animali (ratti, animali selvatici, insetti);
- rischi biologico - chimici: irritazioni, dermatiti; crisi allergiche e infezioni respiratorie; infezioni crociate da contatto, inalazione e ingestione; intossicazione da scarichi di mezzi a combustione e da esalazioni da batterie-accumulatori di mezzi elettrici;
- pericoli d' incendio: da combustione di cataste e accumuli di RSU selezionati o misti, in interno o in esterno; da incendio di mezzi mobili o impianti fìssi; da cortocircuiti di reti e quadri elettrici; da incendio-esplosione di serbatoi e centrali termiche; da incendio di locali d'ufficio o quadri-cabine di controllo o da incendi esterni ai siti;
- rischi da incendio: danni da ustione e da asfissia-intossicazione da fumo; danni indiretti da catene incidentali derivate”;
- altri rischi e pericoli: “rumore da attrezzature e mezzi, con danni acustici e nervosi; cattiva ergonomia dei posti guida e accessi ai mezzi con danni muscolo-scheletrici; reti, quadri elettrici e punti di ricarica dei mezzi, con elettrocuzione e danni collegati”.
Il documento presenta poi varie attività degli operatori nei siti di smaltimento e per ognuna riporta informazioni sulla Valutazione di Rischio Media Complessiva (VRMC), sulla Valutazione di Rischio Specifico (VRS), sull’abbigliamento idoneo, sui DPI da utilizzare e sui principali punti chiave per la sicurezza.
In particolare il documento si sofferma sulle attività di:
- stelonamento e telonamento;
- movimentazione e scarico in sito di stoccaggio temporaneo;
- movimentazione e scarico in discarica;
- movimentazione e scarico in impianto di termodistruzione;
- preselezione e cernita manuale.
Il documento si sofferma anche sui dispositivi di protezione collettiva (DPC), strumenti di segnaletica e altri presidi.
Ad esempio questi sono i suggerimenti per l’attività di movimentazione e scarico in discarica:
- “rispettare rigorosamente le indicazioni di comportamento in vigore nel sito, sia per la circolazione e le modalità di sosta, sia per l'accesso al fronte attivo;
- in particolare moderare la velocità di marcia e di manovra;
- rispettare rigorosamente la segnaletica di sicurezza interna, compresa la segnaletica stradale, anche orizzontale;
- avere una buona conoscenza delle procedure da adottare in caso di emergenza, in particolare per quanto riguarda le modalità di esodo dall'area delle operazioni;
- in caso di emergenza dovuta a incendio o a dispersione di sostanze contenute nei rifiuti trasportati o in compattamento, attenersi sempre alle procedure aziendali;
- rispettare il divieto di accesso alle zone riservate (scarpata del fronte attivo);
- se e quando ci si muove a piedi, fare la massima attenzione, soprattutto sullo strato recente dei rifiuti”.
Mentre questi sono i suggerimenti per la preselezione e cernita manuale:
- “indossare sempre e utilizzare correttamente i dispositivi di protezione individuale”: “ calzature di sicurezza con suola antiscivolo e antiperforazione e puntale anti schiacciamento; corpetto ad alta visibilità; guanti per rischi meccanici, chimici e biologici; protezione respiratoria (addetti alla cernita manuale); elmetto protettivo”;
- “essere formati all'utilizzo degli impianti di trasporto automatico, in particolare ai sistemi di arresto di emergenza;
- rispettare rigorosamente la segnaletica di sicurezza interna;
- in caso di emergenza dovuta a incendio o alla presenza di sostanze particolari nei rifiuti preselezionati o soggetti a cernita, attenersi sempre alle procedure aziendali;
- in caso di dubbi in presenza di rifiuti anomali o sospetti, sospendere le operazioni e chiedere assistenza”.
Concludiamo l’articolo soffermandoci sui punti chiave per la sicurezza degli operatori:
- “prestare la massima attenzione al coordinamento del lavoro di numerosi mezzi e della movimentazione interna di uomini, impianti fissi, automezzi carichi;
- ricordarsi che le rampe di accesso stradale sterrate e i piani di discarica sono diseguali, pendenti e franosi. occorre la massima precauzione e prudenza nella circolazione interna e nella movimentazione esterna, soprattutto con ruspe in azione combinata;
- gli ingombri verticali e orizzontali di mezzi mobili, fosse e nastri trasportatori, cataste di rifiuti riducono gli spazi sicuri e favoriscono gli incidenti;
- le grandi quantità di rifiuti stoccati peggiorano la qualità dell'aria e costituiscono un rischio notevole di esalazioni, fumi d'incendio tossici e infezione”.
FP – CGIL, Pesaro Urbino, Patronato Inca – Cgil di Pesaro “ Manuale della sicurezza nella filiera dei rifiuti urbani e dei servizi ambientali connessi”, recepimento di analogo documento realizzato da FISE - Federazione Imprese e Servizi con finanziamento dell’INAIL – Dipartimento Documentazione, Formazione, Informazione (formato DOC, 1.08 MB).
RTM
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