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Rifiuti: condannata l’Italia dalla Corte Europea

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Ambiente

14/04/2008

Le normative sulle discariche di rifiuti ancora nel mirino dell’Unione Europea: l’Italia è considerata dalla Corte Europea inadempiente per mancata conformità alla direttiva comunitaria del 1999.

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Dopo le precedenti denuncie della Commissione Europea, che aveva deciso di deferire l'Italia dinanzi alla Corte di giustizia europea, è arrivata ora la condanna della Corte.
Il problema, secondo la sentenza nella causa C-442/06, è il recepimento tardivo della direttiva comunitaria del 1999 e la conseguente mancata conformità delle normative nazionali sulle discariche dei rifiuti.

 
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Riguardo alla mancata conformità alla direttiva comunitaria del 1999 relativa alle discariche di rifiuti (Direttiva 1999/31/CE), la direttiva avrebbe dovuto essere recepita nell’ordinamento nazionale entro il 16 luglio 2001, ma in Italia le misure di recepimento sono entrate in vigore solo il 27 marzo 2003 (D.Lgs. 36/2003).
Mentre la direttiva definiva le discariche esistenti come quelle in attività il 16 luglio 2001 o prima di questa data, la legislazione italiana ha spostato questo termine al 27 marzo 2003. Ciò significa che le discariche italiane autorizzate tra queste due date non sono state obbligate a rispettare le norme più rigorose previste dalla direttiva per le discariche nuove, come avrebbe dovuto essere.
 
La direttiva del 1999 chiedeva inoltre agli Stati membri di adeguare le definizioni relative ai rifiuti (pericolosi, non pericolosi e inerti) - con conseguente diverso trattamento dei rifiuti pericolosi rispetto a quelli innocui – di elaborare strategie sui rifiuti biodegradabili, regole riguardanti i costi dello smaltimento o procedure specifiche per l’autorizzazione di nuove discariche: una regolamentazione puntuale e completa che è stata da noi disattesa o non recepita nei tempi giusti.
 
Uno dei motivi di deferimento della Commissione europea dinanzi alla Corte di giustizia  era proprio a causa della definizione restrittiva di “rifiuto” introdotta nella nostra normativa nazionale.
 
Riguardo al recepimento tardivo della direttiva, la difesa dell’Italia lamentava l’assenza di un sufficiente periodo transitorio per adeguare le discariche alle normative europee. Difesa che non è tuttavia servita ad evitare la condanna della Corte Europea.
 
 
La Direttiva 1999/31/CE (formato PDF, 109 kB).
 
 

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