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Pellicola antinquinamento per l'asfalto
In una strada di Segrate (MI) sarà sperimentato un rivestimento che, posto sull'asfalto, sarebbe in grado di trasformare gli inquinanti in sostanze innocue .
L'''Ecorivestimento'' è un ''manto di usura'', a base di malta e biossido di titanio, da applicare sull'asfalto ed è in grado di reagire alla presenza di inquinanti, quali gli ossidi di azoto, benzene e polveri sottili (Pm10).
La reazione chimica, che viene innescata da luce solare e aria, trasforma gli inquinanti in nitrati di sodio, nitrati di calcio e anidride carbonica, sostanze non nocive e ''comunque in quantità irrilevanti''.
L'Agenzia regionale per l'ambiente (Arpa) installerà le centraline di rilevamento per valutare la riduzione degli inquinanti nell'aria.
E' la prima volta che ''Ecorivestimento'' è utilizzato su strada in Italia; il prodotto è stato già utilizzato per coprire i calcestruzzi di una chiesa di Roma e della Città della Musica di Chambery.
Un modello realizzato in Giappone (su una strada ad alto traffico larga 16 metri lungo la quale sono stati rivestite superfici verticali e spartitraffico con un con uno spessore di Ecorivestimento di 2,5) ha ipotizzato un abbattimento degli ossidi di azoto pari all'85% .
L'''Ecorivestimento'' è un ''manto di usura'', a base di malta e biossido di titanio, da applicare sull'asfalto ed è in grado di reagire alla presenza di inquinanti, quali gli ossidi di azoto, benzene e polveri sottili (Pm10).
La reazione chimica, che viene innescata da luce solare e aria, trasforma gli inquinanti in nitrati di sodio, nitrati di calcio e anidride carbonica, sostanze non nocive e ''comunque in quantità irrilevanti''.
L'Agenzia regionale per l'ambiente (Arpa) installerà le centraline di rilevamento per valutare la riduzione degli inquinanti nell'aria.
E' la prima volta che ''Ecorivestimento'' è utilizzato su strada in Italia; il prodotto è stato già utilizzato per coprire i calcestruzzi di una chiesa di Roma e della Città della Musica di Chambery.
Un modello realizzato in Giappone (su una strada ad alto traffico larga 16 metri lungo la quale sono stati rivestite superfici verticali e spartitraffico con un con uno spessore di Ecorivestimento di 2,5) ha ipotizzato un abbattimento degli ossidi di azoto pari all'85% .
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