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Miglioramenti in campo ambientale in Lombardia
Miglioramenti in campo ambientale in Lombardia: lo afferma il "Rapporto sullo stato dell'ambiente in Lombardia 2003", curato dall'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente (ARPA) in collaborazione con alcuni assessorati della Regione.
Il documento propone una chiave di lettura di alcune problematiche ambientali valutate attraverso “segnali” di cambiamento correlabili agli effetti delle politiche e all’evoluzione del quadro normativo.
Riguardo all’inquinamento acustico, premesso che il 23% del traffico aereo nazionale passa sul territorio lombardo, le principali fonti di rumore nascono dai motori degli aviogetti, ma non è trascurabile il contributo dei mezzi di collegamento e del traffico stradale indotto.
La situazione, a detta del rapporto, sarebbe migliorata grazie a misure per ridurre la rumorosità degli aerei, agendo inoltre sulla limitazione dei voli notturni, con un attento monitoraggio delle fonti di rumore e completando i programmi di insonorizzazione.
Per quanto concerne la qualità dell’aria, mentre si nota un miglioramento in riferimento agli inquinanti tradizionali, non vi è invece un miglioramento delle concentrazioni di polveri sottili ed ozono.
Per migliorare la qualità dell’aria la Regione ha adottato gli incentivi per il rinnovo del parco autoveicoli, l'adozione della marmitta catalitica e provvedimenti di controllo tecnico dei veicoli (bollino blu).
Miglioramenti nelle acque superficiali si sono rilevati tra il 1992 ed il 2002 grazie al progressivo collettamento del sistema fognario ed all'ampliamento della attività degli impianti di depurazione.
Secondo la ricerca ARPA, i livelli di radiocontaminazione dovuti alla radioattività artificiale non sono sostanzialmente significativi. "Si registra - afferma il rapporto - anche un sostanziale rispetto dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici generati dalle linee elettriche mentre, gli impianti radiobase per la telefonia cellulare non rappresentano un pericolo per la salute, sia per la bassa potenza che per lo sviluppo di tecnologie a basso impatto."
Per quanto riguarda la radioattività naturale da radon, i dati sono in fase di aggiornamento attraverso un piano per l'individuazione delle aree ad elevata probabilità di alte concentrazioni, le cosiddette “radon prone areas”.
Il documento propone una chiave di lettura di alcune problematiche ambientali valutate attraverso “segnali” di cambiamento correlabili agli effetti delle politiche e all’evoluzione del quadro normativo.
Riguardo all’inquinamento acustico, premesso che il 23% del traffico aereo nazionale passa sul territorio lombardo, le principali fonti di rumore nascono dai motori degli aviogetti, ma non è trascurabile il contributo dei mezzi di collegamento e del traffico stradale indotto.
La situazione, a detta del rapporto, sarebbe migliorata grazie a misure per ridurre la rumorosità degli aerei, agendo inoltre sulla limitazione dei voli notturni, con un attento monitoraggio delle fonti di rumore e completando i programmi di insonorizzazione.
Per quanto concerne la qualità dell’aria, mentre si nota un miglioramento in riferimento agli inquinanti tradizionali, non vi è invece un miglioramento delle concentrazioni di polveri sottili ed ozono.
Per migliorare la qualità dell’aria la Regione ha adottato gli incentivi per il rinnovo del parco autoveicoli, l'adozione della marmitta catalitica e provvedimenti di controllo tecnico dei veicoli (bollino blu).
Miglioramenti nelle acque superficiali si sono rilevati tra il 1992 ed il 2002 grazie al progressivo collettamento del sistema fognario ed all'ampliamento della attività degli impianti di depurazione.
Secondo la ricerca ARPA, i livelli di radiocontaminazione dovuti alla radioattività artificiale non sono sostanzialmente significativi. "Si registra - afferma il rapporto - anche un sostanziale rispetto dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici generati dalle linee elettriche mentre, gli impianti radiobase per la telefonia cellulare non rappresentano un pericolo per la salute, sia per la bassa potenza che per lo sviluppo di tecnologie a basso impatto."
Per quanto riguarda la radioattività naturale da radon, i dati sono in fase di aggiornamento attraverso un piano per l'individuazione delle aree ad elevata probabilità di alte concentrazioni, le cosiddette “radon prone areas”.
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