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Latte artificiale senza spot e sponsorizzazioni
Pubblicità
Il latte artificiale non potrà più essere pubblicizzato, anche sotto forma di sponsorizzazione di convegni. Lo prevede un decreto del ministero della Salute, pubblicato nei giorni scorsi in Gazzetta Ufficiale.
Il primo obiettivo del provvedimento è quello di promuovere il più possibile l'allattamento al seno, che ha un ruolo importante nella tutela della salute del neonato e della donna.
Alcune malattie risultano infatti meno frequenti quando il bambino viene allattato al seno e tale protezione supera anche il periodo dell’allattamento, mostrando effetti positivi di lunga durata.
“L’allattamento al seno - si legge in una pubblicazione del Ministero - porta con se un bonus di salute non solo nei riguardi delle malattie infettive (respiratorie e diarrea innanzitutto), ma anche di condizioni come le allergie, l’obesità, l’armonico sviluppo neurointellettivo e del sistema immunitario.”
Con questo decreto inoltre il Ministero persegue l’obiettivo di contribuire a ridurre i prezzi del latte artificiale.
Il provvedimento vieta infatti la pubblicità del latte in polvere anche nelle riviste specializzate e scientifiche, la donazione di campioni gratuiti o a basso prezzo, proibisce di sponsorizzare congressi o manifestazioni scientifiche, impedisce l'attribuzione di crediti Ecm a eventi formativi organizzati da aziende produttici di alimenti per lattanti, dispone l'acquisto diretto da parte delle Asl dei prodotti necessari ai reparti.
Il decreto inoltre vieta le donazioni e le forniture gratuite di alimenti per lattanti e di attrezzature a istituzioni, figure professionali o altre organizzazioni preposte alla nascita e alla cura del lattante.
Il Ministero della salute promuoverà campagne sulla corretta alimentazione del lattante.
Mentre spetta a Regioni e Province autonome promuovere e sostenere la pratica dell'allattamento al seno. Ad esempio mediante azioni volte a diffondere adeguate informazioni sui benefici, realizzando sistemi di monitoraggio sulla diffusione della pratica dell'allattamento materno, ma anche contrastando ogni forma di pubblicità occulta e di comportamenti ostativi alla pratica dell'allattamento al seno.
Il latte artificiale non potrà più essere pubblicizzato, anche sotto forma di sponsorizzazione di convegni. Lo prevede un decreto del ministero della Salute, pubblicato nei giorni scorsi in Gazzetta Ufficiale.
Il primo obiettivo del provvedimento è quello di promuovere il più possibile l'allattamento al seno, che ha un ruolo importante nella tutela della salute del neonato e della donna.
Alcune malattie risultano infatti meno frequenti quando il bambino viene allattato al seno e tale protezione supera anche il periodo dell’allattamento, mostrando effetti positivi di lunga durata.
“L’allattamento al seno - si legge in una pubblicazione del Ministero - porta con se un bonus di salute non solo nei riguardi delle malattie infettive (respiratorie e diarrea innanzitutto), ma anche di condizioni come le allergie, l’obesità, l’armonico sviluppo neurointellettivo e del sistema immunitario.”
Con questo decreto inoltre il Ministero persegue l’obiettivo di contribuire a ridurre i prezzi del latte artificiale.
Il provvedimento vieta infatti la pubblicità del latte in polvere anche nelle riviste specializzate e scientifiche, la donazione di campioni gratuiti o a basso prezzo, proibisce di sponsorizzare congressi o manifestazioni scientifiche, impedisce l'attribuzione di crediti Ecm a eventi formativi organizzati da aziende produttici di alimenti per lattanti, dispone l'acquisto diretto da parte delle Asl dei prodotti necessari ai reparti.
Il decreto inoltre vieta le donazioni e le forniture gratuite di alimenti per lattanti e di attrezzature a istituzioni, figure professionali o altre organizzazioni preposte alla nascita e alla cura del lattante.
Il Ministero della salute promuoverà campagne sulla corretta alimentazione del lattante.
Mentre spetta a Regioni e Province autonome promuovere e sostenere la pratica dell'allattamento al seno. Ad esempio mediante azioni volte a diffondere adeguate informazioni sui benefici, realizzando sistemi di monitoraggio sulla diffusione della pratica dell'allattamento materno, ma anche contrastando ogni forma di pubblicità occulta e di comportamenti ostativi alla pratica dell'allattamento al seno.
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