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Il futuro del clima

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Ambiente

02/02/2007

Sarà presentato oggi il VI Rapporto mondiale sul clima. Dal WWF un progetto, sostenuto da alcuni grandi gruppi industriali, per tagliare le emissioni.

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Sarà presentato ufficialmente oggi il quarto rapporto sul clima dell’IPCC (Intergovernmental panel on climate change) ONU.

Nei giorni scorsi sono state diffuse le prime, preoccupanti, anticipazioni.
“Sono ormai in atto alterazioni del sistema climatico - ha commentato il WWF - dovute alle emissioni di gas serra (la concentrazione di CO2 – il più importante dei gas serra - nell’atmosfera è la più elevata mai registrata negli ultimi 800.000 anni), con proiezioni di possibili “futuri climatici” globali che non possono più essere considerati meri esercizi accademici: la temperatura terrestre potrebbe aumentare fino a 6° C entro il 2100, con conseguente scioglimento dei ghiacci e innalzamento del livello globale marino. Ma i mutamenti climatici sono un problema dell’oggi, i cui effetti si cominciano già a far sentire, e vedere.”

Affermazioni condivise anche da Legambiente. “La responsabilità dell’uomo nell’alterazione degli equilibri climatici è fuori di dubbio. – ha commentato  Roberto Della Seta, presidente di Legambiente - Non uscirà nessuna buona notizia dal quarto rapporto sul clima dell’Onu, secondo le anticipazioni, ma la conferma di questa certezza. Il clima che cambia è una drammatica realtà, che già provoca danni alla salute, alla sicurezza, al benessere delle persone.”

Nella giornata di ieri, alla vigilia della presentazione del Rapporto, il WWF ha illustrato il progetto “Climate Saver”, avviato nel 2000.
Il programma propone alle grandi aziende l'adozione di piani di riduzione delle emissioni di gas serra, “attraverso strategie e tecnologie innovative che consentono loro di assumere il ruolo di leader nella riduzione di emissioni di CO2 in un determinato settore.” Obiettivo del programma è di eliminare 10 milioni di tonnellate all’anno di CO2 entro il 2010.

“Occorre partire da queste analisi [ndr. Rapporto sul clima] e operare una drammatica inversione di tendenza mettendo in atto azioni concrete” – ha commentato James Leape, Direttore Generale di WWF Internazionale – Climate Saver è rivolto alle grandi aziende che con le loro scelte possono fare la differenza, anche a dispetto di politiche nazionali poco lungimiranti. Se le 1.300 più grandi aziende del mondo entrassero nel programma, avremmo fatti salvi gli obiettivi di Kyoto”. 

Ad oggi aderiscono a al Programma Climate Saver 12 grandi gruppi industriali: Johnson & Johnson, IBM, Nike, Polaroid, Collins, Xanterra (Stati Uniti), Sagawa, Sony (Giappone), Lafarge (Francia), Catalyst (Canada), Tetra Pak (Svezia), e Novo Nordisk (Danimarca). 

Nessuno dei grandi gruppi italiani ha ancora aderito a Climate Saver. Il WWF auspica, quindi, di “poter presto vedere i singoli gruppi industriali e l’associazione che li raggruppa, Confindustria, seguire le orme di altre realtà già operanti in Europa e oltreoceano”.

 

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