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Elettrosmog: la legge quadro e' ancora ferma in Senato, ma due decreti interministeriali potrebbero essere presto emanati
La legge quadro sull'elettrosmog e' ancora ferma in Senato e vi sono poche possibilita' che possa essere approvata in questa legislatura.
I ministeri dall'Ambiente e della Sanita' sono tuttavia pronti ad emanare due decreti che fissino i limiti massimi di esposizione ai campi elettromagnetici per la popolazione e per i lavoratori professionalmente esposti.
Tali decreti, tratti dalle bozze di quelli che avrebbero dovuto essere i decreti attuativi della legge quadro, potrebbero essere emanati in forza della delega generale prevista dalla legge 349/86.
Tuttavia il fatto che siano emanati per una generica competenza riservata al ministero dell'ambiente dalla legge 349/86, e non siano decreti attuativi della legge quadro, potrebbe costituire fonte di conflitti di competenza con norme regionali, nel caso una Regione fissi limiti diversi.
Il primo decreto fissa i valori massimi di esposizione della popolazione relativamente alle sorgenti fisse di campi elettrici , magnetici ed elettromagnetici variabili nel tempo con frequenza fino a 100 kHz e dei campi magnetici statici (riguardo alla prevenzione da effetti acuti).
Il secondo decreto fissa i valori massimi dell'esposizione dei lavoratori ai campi elettromagnetici con frequenza compresa tra 1 e 300 kHz, indicando anche i valori massimi di esposizione nella giornata lavorativa.
I ministeri dall'Ambiente e della Sanita' sono tuttavia pronti ad emanare due decreti che fissino i limiti massimi di esposizione ai campi elettromagnetici per la popolazione e per i lavoratori professionalmente esposti.
Tali decreti, tratti dalle bozze di quelli che avrebbero dovuto essere i decreti attuativi della legge quadro, potrebbero essere emanati in forza della delega generale prevista dalla legge 349/86.
Tuttavia il fatto che siano emanati per una generica competenza riservata al ministero dell'ambiente dalla legge 349/86, e non siano decreti attuativi della legge quadro, potrebbe costituire fonte di conflitti di competenza con norme regionali, nel caso una Regione fissi limiti diversi.
Il primo decreto fissa i valori massimi di esposizione della popolazione relativamente alle sorgenti fisse di campi elettrici , magnetici ed elettromagnetici variabili nel tempo con frequenza fino a 100 kHz e dei campi magnetici statici (riguardo alla prevenzione da effetti acuti).
Il secondo decreto fissa i valori massimi dell'esposizione dei lavoratori ai campi elettromagnetici con frequenza compresa tra 1 e 300 kHz, indicando anche i valori massimi di esposizione nella giornata lavorativa.
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