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Corsi RSPP: le proposte delle Regioni (1/2)
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Gli assessorati alla formazione professionale delle Regioni hanno elaborato una proposta in ordine agli indirizzi ed ai requisiti minimi dei corsi di formazione per Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione in base alle indicazione del D. Lgs. 195/03.
Si tratta di una proposta, articolata e complessa, che deve essere discussa ed approvata in sede di Conferenza Stato Regioni. Ma prima di questa approvazione vi è un altro passaggio interno alle stesse Regioni con la messa a punto di una proposta unica condivisa sia dagli Assessorati alla Formazione Professionale sia da quelli alla Sanità.
Le posizioni dei rispettivi Assessorati non sono univoche, soprattutto, dopo l’entrata in scena della Formazione Professionale che rivendica competenze non delegabili solo al settore della Sanità.
La questione, se a prima vista può aver generato un certo ritardo, deve però essere vista anche per i suoi aspetti positivi. Le competenze specifiche del settore “sanità”, che tramite le ASL si occupano della salute nei luoghi di lavoro, vengono così ad integrarsi con quelle del settore “formazione” che possiede capacità e professionalità progettuali in ordine sia ai corsi sia all’individuazione dei soggetti formatori.
E’ prevista una riunione tecnica delle Regioni per la metà di maggio nel corso della quale dovrebbe scaturire la proposta definitiva da sottoporre all’approvazione della Conferenza.
La proposta in discussione ha preso in esame:
a)i percorsi formativi
b)la verifica e la valutazione dell’apprendimento
c)i soggetti formatori
I percorsi formativi, come già noto, sono a struttura modulare:
Modulo “A” per RSPP e Addetti: la proposta indica un corso di base che può avere durata di 24 o 32 ore.
L’ipotesi delle 32 ore discende dalla lettura del DM 16.01.1997 che ne prevede contenuti e attività formative sia in ordine al datore di lavoro che al rappresentante dei lavoratori.
La proposta merita particolare interesse laddove, all’elenco tradizionale delle materie, definisce come RSPP o APSS dovranno, dopo aver frequentato il Modulo “A”, essere in grado di:
1.saper costruire un processo condiviso sulla sicurezza che si basi sulla relazione tra più soggetti;
2.saper instaurare un clima cooperativo;
3.saper elaborare una valutazione dei rischi con una corretta analisi e quantificazione degli stessi;
4.saper programmare le misure tese a migliorare i livelli di sicurezza;
5.saper effettuare le misure per la minimizzazione dei rischi in relazione al progresso tecnico;
6.saper avviare iniziative di carattere formativo e informativo in misura adeguata e sufficiente formazione, al fine di permettere al singolo lavoratore di ottenere, all’interno di un sistema di formazione continua, comportamenti adeguati.
Modulo “B” per RSPP e Addetti: la proposta indica una corso adeguato alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative che può avere una durata variabile da 60 ore a un massimo di 72 ore.
Una ipotesi di corsi viene correlata alla natura dei rischi (alto, medio basso) e la durata del Modulo è definita in relazione all’entità ed alla natura del rischio determinato sulla base di una tabella che accorpa i settori per attività lavorative (es. rischio basso=20 ore, rischio medio=40 ore, rischio alto= da 64 a 72 ore).
I principali argomenti da trattare in questo modulo di natura prevalentemente tecnica sono:
-Aggiornamenti legislativi
-I lavori in appalto
-L'applicazione della legge 494
-Il rischio rumore
-Movimentazione dei carichi con mezzi meccanici
-La movimentazione manuale dei carichi
-I dispositivi di protezione individuale
-Microclima: polveri e fumi
-Agenti cancerogeni e mutageni, olii e solventi
-Il rischio da incidente stradale
-Qualità - sicurezza – ambiente: l’utilità di una gestione integrata
-Il servizio antincendio: redazione del piano e organizzazione delle squadre
-La valutazione dei rischi: redazione e aggiornamento del documento
-La rete delle informazioni: come e dove raccogliere le informazioni necessarie con l’utilizzo di Internet
Modulo “C”: la proposta indica un corso solo per la figura di RSPP che può avere durata di 24 ore al termine del quale i RSPP dovranno essere in grado di approfondire i fattori di rischio per la salute presenti in azienda e nelle attività della propria macro-categoria economica-produttiva:
1.identificando le fonti e le misure di prevenzione rispetto a:
a.fattori di rischio psicosociale
b.fattori di rischio ergonomico
2.riconoscendo il ruolo e la dinamica delle relazioni sindacali
3.riconoscendo il ruolo, gli strumenti, i rischi e le opportunità dei processi di comunicazione aziendale
4.riconoscendo le modalità per organizzare e gestire a livello tecnico-amministrativo il sistema di prevenzione e sicurezza aziendale nel tempo
[La seconda parte dell’articolo sarà pubblicata sul numero di domani].
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Gli assessorati alla formazione professionale delle Regioni hanno elaborato una proposta in ordine agli indirizzi ed ai requisiti minimi dei corsi di formazione per Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione in base alle indicazione del D. Lgs. 195/03.
Si tratta di una proposta, articolata e complessa, che deve essere discussa ed approvata in sede di Conferenza Stato Regioni. Ma prima di questa approvazione vi è un altro passaggio interno alle stesse Regioni con la messa a punto di una proposta unica condivisa sia dagli Assessorati alla Formazione Professionale sia da quelli alla Sanità.
Le posizioni dei rispettivi Assessorati non sono univoche, soprattutto, dopo l’entrata in scena della Formazione Professionale che rivendica competenze non delegabili solo al settore della Sanità.
La questione, se a prima vista può aver generato un certo ritardo, deve però essere vista anche per i suoi aspetti positivi. Le competenze specifiche del settore “sanità”, che tramite le ASL si occupano della salute nei luoghi di lavoro, vengono così ad integrarsi con quelle del settore “formazione” che possiede capacità e professionalità progettuali in ordine sia ai corsi sia all’individuazione dei soggetti formatori.
E’ prevista una riunione tecnica delle Regioni per la metà di maggio nel corso della quale dovrebbe scaturire la proposta definitiva da sottoporre all’approvazione della Conferenza.
La proposta in discussione ha preso in esame:
a)i percorsi formativi
b)la verifica e la valutazione dell’apprendimento
c)i soggetti formatori
I percorsi formativi, come già noto, sono a struttura modulare:
Modulo “A” per RSPP e Addetti: la proposta indica un corso di base che può avere durata di 24 o 32 ore.
L’ipotesi delle 32 ore discende dalla lettura del DM 16.01.1997 che ne prevede contenuti e attività formative sia in ordine al datore di lavoro che al rappresentante dei lavoratori.
La proposta merita particolare interesse laddove, all’elenco tradizionale delle materie, definisce come RSPP o APSS dovranno, dopo aver frequentato il Modulo “A”, essere in grado di:
1.saper costruire un processo condiviso sulla sicurezza che si basi sulla relazione tra più soggetti;
2.saper instaurare un clima cooperativo;
3.saper elaborare una valutazione dei rischi con una corretta analisi e quantificazione degli stessi;
4.saper programmare le misure tese a migliorare i livelli di sicurezza;
5.saper effettuare le misure per la minimizzazione dei rischi in relazione al progresso tecnico;
6.saper avviare iniziative di carattere formativo e informativo in misura adeguata e sufficiente formazione, al fine di permettere al singolo lavoratore di ottenere, all’interno di un sistema di formazione continua, comportamenti adeguati.
Modulo “B” per RSPP e Addetti: la proposta indica una corso adeguato alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative che può avere una durata variabile da 60 ore a un massimo di 72 ore.
Una ipotesi di corsi viene correlata alla natura dei rischi (alto, medio basso) e la durata del Modulo è definita in relazione all’entità ed alla natura del rischio determinato sulla base di una tabella che accorpa i settori per attività lavorative (es. rischio basso=20 ore, rischio medio=40 ore, rischio alto= da 64 a 72 ore).
I principali argomenti da trattare in questo modulo di natura prevalentemente tecnica sono:
-Aggiornamenti legislativi
-I lavori in appalto
-L'applicazione della legge 494
-Il rischio rumore
-Movimentazione dei carichi con mezzi meccanici
-La movimentazione manuale dei carichi
-I dispositivi di protezione individuale
-Microclima: polveri e fumi
-Agenti cancerogeni e mutageni, olii e solventi
-Il rischio da incidente stradale
-Qualità - sicurezza – ambiente: l’utilità di una gestione integrata
-Il servizio antincendio: redazione del piano e organizzazione delle squadre
-La valutazione dei rischi: redazione e aggiornamento del documento
-La rete delle informazioni: come e dove raccogliere le informazioni necessarie con l’utilizzo di Internet
Modulo “C”: la proposta indica un corso solo per la figura di RSPP che può avere durata di 24 ore al termine del quale i RSPP dovranno essere in grado di approfondire i fattori di rischio per la salute presenti in azienda e nelle attività della propria macro-categoria economica-produttiva:
1.identificando le fonti e le misure di prevenzione rispetto a:
a.fattori di rischio psicosociale
b.fattori di rischio ergonomico
2.riconoscendo il ruolo e la dinamica delle relazioni sindacali
3.riconoscendo il ruolo, gli strumenti, i rischi e le opportunità dei processi di comunicazione aziendale
4.riconoscendo le modalità per organizzare e gestire a livello tecnico-amministrativo il sistema di prevenzione e sicurezza aziendale nel tempo
[La seconda parte dell’articolo sarà pubblicata sul numero di domani].
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